Avevo scritto un papiello prima ma ho perso tutto.

L'ho finito. E' senza dubbio l'analisi più totale e grandiosa sull'uomo moderno che abbia mai appreso insieme a Stalker di Tarkovskij e all'Ulisse di Joyce, con cui condivide anche la tecnica narrativa.
E' un summa filosofico fatto di rutti e perete di un personaggio schifoso, lineare quanto un cazzimbocchio da fiction tv.
Biberkopf è la mediocrità fatta uomo. Esce dal carcere con propositi di vita onesta, finisce incanalato in un percorso di corruzione e depravazione. Vive con la non consapevolezza di un bambino e gli istinti dirompenti di un animale.
E' grosso fisicamente, i rapporti sono quasi tutti di forza, specie quelli con le donne, deboli, quasi sempre puttane al servizio di un magnaccia. A tal proposito è interessante il modo in cui vengono trattati i rapporti amorosi, filo trainante dell'opera. Con le donne si vive una temporanea empatia, e l'affetto è quello che un padrone deve a un cane. L'unico amore vero è omosessuale, tra i due antieroi del romanzo; resta irrealizzato solo nell'atto sessuale ma è una impeto di rara purezza che muove quasi tutti gli eventi principali.
Il rapporto con la storia è fatalista, quello con la società violento. Siamo agli albori della Repubblica di Weimar, il tessuto sociale è in fibrillazione e la dialettica politica occupa grossa parte delle giornate. L'autore rende bene il concetto con l'evocativa immagine di Babilonia, tumultuosa madre di vizio e caos. Il protagonista, sulla scia del semplicismo di cui parlavo prima, passa da simpatie nazionalsocialiste a un disilluso (e anche questo inconsapevole) qualunquismo da bar. Il bar è la dimensione dei personaggi (tutti da strada) e della statura delle conversazioni. Il fascino è proprio quello di rendere il complesso attraverso l'elementare, astrusità esistenzialiste con discussioni tra operai e shampiste. La stessa trama è da fotoromanzo. E' il modo...
Il finale è la quintessenza del radical chicchismo (

). Surrealismo selvaggio, sequenze di sogni e ossessioni di matrice freudiana, commistione buenellesca tra sacro e profano, sesso e religione, sangue e scandalo. Ho visto un uomo su una croce issata da una gru, in un capannone di quelli in cui si preparano le modelle, davanti a un orso bruno, due amanti omosessuali nudi e una governante vestita da madonna con in braccio la miniatura di una SS.

Procuratevelo, è l'ultima volta che ve lo dico, nun me facite piglia' collera.

ps. Afammocc, ce l'avevo salvata in blocco note :o
