Visto per la prima volta soltanto ieri... Un film davvero di una potenza devastante, credo che per i tempi sia stato una botta non indifferente per gli spettatori, per ciò che dice, e per il modo in cui lo dice. Su entrambi i piani credo che ci fossero ben pochi precedenti.
La forma algida e l'assoluta perfezione estetica del film (raggiunti, tra l'altro, a dispetto di una notevole scarsezza di mezzi ed una lavorazione a dir poco avventurosa, pare) mascherano un contenuto rovente, una tragedia della normalità borghese (nonostante la storia narrata contenga elementi paradossali) volta a dimostrare l'impossibilità di sentimenti e rapporti profondi e stabili di fronte all'assoluta inconsistenza e labilità della natura umana. Tutto il film ci mostra un susseguirsi di coppie variamente "tarate", e di situazioni dalle quali emerge una umanità incapace di sottrarsi al dominio del desiderio, che fanno da sfondo alla progressiva sostituzione della protagonista alla scomparsa Anna, e conseguentemente al formarsi della coppia Sandro-Claudia, suggellato dalla drammatica e quasi "horrorifica" scena finale.
Il film venne presentato a Cannes e pesantemente contestato da pubblico e buona parte della critica, per poi essere premiato dalla giuria, e andare incontro a un sorprendente successo internazionale. Dopo l'iniziale fiasco il film venne difeso con una lettera aperta di 37 cineasti e critici, tra i quali Roberto Rossellini (che, specie per il ciclo di film con la Bergman, a mio avviso è una forte influenza sul cinema di Antonioni), che (pare, anche se con le fonti su internet non ci si può mai andare troppo sicuri) definì addirittura il film come il migliore mai presentato ad un festival.