Si chiama “Allenati per la vitaâ€, e non si capisce se il verbo sia un imperativo o un participio. àˆ il nome di un programma rivolto agli studenti delle scuole superiori italiane e promosso grazie a un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Difesa: anzi, per dirla come recitano i powerpoint che girano per le scuole italiane, “è supportata dalla sinergia che viene sempre di più sospinta dal Ministro Gelmini e dal Ministro La Russaâ€.
Parliamo di un corso – facoltativo e valido come credito formativo, quindi utile a migliorare il punteggio della maturità – che propone agli studenti alcune attività “come stimolo per toccare con mano i valori della lealtà , dello spirito di corpo e di squadra, oltre ad acquisire senso di responsabilità e rispetto delle regole e dei principali valori della vitaâ€. Scrive Famiglia Cristiana nell’articolo che racconta il progetto:
Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione†seguiranno corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteeringâ€, vale a dire sopravvivenza e senso di orientamento. Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militariâ€.
La circolare con cui il comando militare lombardo descrive il corso ai professori fa qualche confusione, e inizialmente non è chiarissimo perché l’insegnamento della Costituzione, della lealtà e dei “principali valori della vita†debba passare per imparare a utilizzare una pistola o effettuare “percorsi ginnico-militariâ€. Il testo aggiunge però che tali attività mirano ad “avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorsoâ€.
“La pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la conoscenza e l’apprendimento della legalità , della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al ‘bullismo’ grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppoâ€
Famiglia Cristiana conclude raccontando che il progetto “ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolareâ€, anche perché prevede a fine corso “una gara pratica tra pattuglie di studentiâ€, il cosiddetto Training Day. In ogni caso non si tratta di una novità : almeno in Lombardia, il corso “Allenati per la vita†è attivo dal 2007. Immaginando le critiche che un progetto come questo si presta a ricevere, l’anno scorso l’Associazione Nazionale Cadetti d’Italia illustrò il corso in una circolare che precisava, maiuscole comprese:
L’ANCI, pur promuovendo le FF.AA., NON VUOLE ESSERE UN’ORGANIZZAZIONE DI RECLUTAMENTO O INDOTTRINAMENTO, ma piuttosto un’associazione che vuole insegnare ai giovani l’importanza dell’impegno e dello spirito di sacrificio per crescere e prepararsi alla vita, promuovendo capacità importanti quali leadership, disciplina, intraprendenza, indipendenza e resistenza.
Togliamo il latino e insegnamogli a sparare
