NAPOLI (20 settembre) - Un uomo è stato ucciso a colpi di pistola in un agguato avvenuto poco prima delle 21 nel centro di Napoli, a piazza Francese, alle spalle del teatro Mercadante e a pochi metri da piazza del Municipio. Si tratta di un pregiudicato di 58 anni, Francesco Terracciano, il fratello del boss dei Quartieri Spagnoli, Salvatore Terracciano.
Vani i soccorsi e il trasporto al vicino ospedale Loreto Mare. Sull'episodio indaga la polizia.
APOLI (22 settembre) - Un personaggio esasperato dai debiti, un probabile litigio, la decisione di farsi giustizia privata: la scelta di colpire a morte il proprio aguzzino. àˆ una delle piste battute in queste ore, nel corso delle indagini sull’omicidio di Francesco Terracciano , pregiudicato dei Quartieri spagnoli ammazzato due notti fa in pieno centro, a pochi passi da piazza Municipio.
C’è una pista obbligatoria, sul taccuino degli inquirenti: l’usura prima di tutto, specialità di famiglia che finisce al centro delle indagini, in uno scenario in cui non è possibile escludere l’ipotesi di un regolamento di conti tra clan dei Quartieri. Quattro colpi di pistola, alla testa e al torace, lunedì poco dopo le otto di sera. A sparare un killer isolato, probabilmente non un professionista, anche se non estraneo al retroterra malavitoso di rua Catalana.
Chi ha premuto il grilletto ha lasciato troppe tracce e adesso ha le ore contate. Si parte da un dato di fatto: il killer non ha completato l’opera, non ha ucciso sul colpo il suo obiettivo. Ora la sua imprecisione potrebbe essergli fatale. Un particolare su tutti: Terracciano è morto dopo una corsa in ospedale, qualche minuto dopo il ricovero al Loreto Mare, dove potrebbe aver fornito qualche indizio agli investigatori che indagano su movente e responsabilità dell’ultimo delitto messo a segno in città .
Solo ipotesi investigative al momento - indaga la Mobile del primo dirigente Vittorio Pisani - fascicolo coordinato dal capo della Dda di Napoli Sandro Pennasilico e dal pm Sergio Amato. Eppure, qualcosa più di un indizio nelle mani degli inquirenti dovrebbe esserci. C’è un probabile antefatto dell’agguato, il «prequel» dell’esecuzione messa a segno in un vicolo di piazzetta Francese, alle spalle del teatro Mercadante: poco prima dell’agguato, Francesco Terracciano aveva intrecciato un violento litigio con una persona, un interlocutore con cui si è sbracciato in modo plateale per una manciata di minuti in una zona che fino alle otto di sera è ancora abbastanza trafficata.
Probabile a questo punto un nesso di causa ed effetto tra la lite e il delitto. Questione di soldi, una pretesa di troppo, la rabbia che sfocia in omicidio. Questioni private, sullo sfondo di uno scenario criminale che si fa sempre più complesso. Fatto sta che Francesco Terracciano non aveva mai smesso di praticare la principale attività familiare, non aveva mai abbandonato il ruolo di contabile a tassi usurari. Prestava soldi, si muoveva su un territorio a lui ben conosciuto: commercianti in difficoltà , piccoli artigiani, cittadini che sbarcano a stento il lunario.
Ma anche iniziative imprenditoriali messe in moto da Terracciano, in ambienti tornati di recente sotto il controllo di una holding di famiglie capitanate dai Mariano. Scenario d’insieme, ricostruzioni obbligatorie, usura business criminale da anni gestito in regime di monopolio dalla famiglia Terracciano. Usura, dunque, denaro sporco, vero e proprio motore dell’economia familiare, tanto che domani mattina Francesco Terracciano era atteso come imputato in aula dinanzi ai giudici di una sezione di corte d’appello. In primo grado era stato condannato a per un caso di «usura semplice».
Difeso dal penalista Giuseppe De Gregorio, era stato assolto invece dalle accuse di riciclaggio e false intestazioni di beni, per le quali la Procura aveva fatto appello. Un processo che, almeno in questo caso si estingue con la morte dell’imputato, mentre l’attenzione resta concentrata sul «libro mastro» di famiglia, sugli affari di Francesco Terracciano, sul numero di «soci» o clienti finiti nella trama della famiglia Terracciano.