SARNO (20 settembre) - Pirata della strada investe scooter e fugge: 18enne muore sul colpo. Vittima del drammatico incidente un ragazzo di San Valentino Torio, Gioacchino Di Prisco, residente in via Cesina Pugliano e studente all'Itis di Sarno. L'amico che era alla guida del motociclo SH 150, Carlo Ruggiero, 18 anni, ha riportato per fortuna lievi ferite giudicate guaribili in sette giorni. L'investitore è un cinquantenne residente a Sarno in via Fontanelle, Aniello Annunziata. L'uomo, per depistare le indagini, ha simulato il furto della propria auto, una Bmw 320, ma è stato scoperto ed arrestato dagli agenti del commissariato di polizia per i reati di omicidio colposo consumato e tentato, omissione di soccorso, calunnia e false attestazioni a pubblico ufficiale. Il magistrato di turno ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.
La tragedia è avvenuta nella tarda serata di sabato in via San Valentino, nei pressi del mercato ortofrutticolo. Erano le 23.00 circa quando, secondo una prima ricostruzione effettuata dalla squadra volante e dalla polizia scientifica del commissariato di Sarno, la Bmw, che proveniva a velocità sostenuta da Sarno, avrebbe travolto lo scooter con a bordo i due giovani che transitava in senso inverso. In conseguenza del tragico impatto, il passeggero del motociclo, Gioacchino Di Prisco, che pare non indossasse il casco, è deceduto all'istante mentre il conducente, Carlo Ruggiero, è rimasto lievemente ferito. L'autista della Bmw, dopo il forte impatto, è fuggito via, omettendo di soccorrere i due centauri.
Subito allertato il 118 che ha raggiunto in pochi minuti il luogo dell'incidente, insieme a una volante del commissariato e a due pattuglie dei carabinieri di San Valentino Torio e di Sarno. Gioacchino Di Prisco è stato sbalzato a diversi metri dal terribile scontro, mentre l'amico è stato ricoverato all'ospedale «Martiri del Villa Malta» e giudicato guaribile in sette giorni. I due giovani, entrambi di San Valentino Torio, erano diretti a Sarno, mentre la Bmw proveniva in senso contrario.
Le indagini lampo del commissariato, coordinate dal vicequestore aggiunto Arturo Iannuzzi, hanno permesso subito di risalire all'identità dell'autista pirata che si è tradito da solo quando, poco dopo la tragedia, si è presentato all'ufficio denunce del commissariato per denunciare il furto della propria autovettura. Nel frattempo, dai rilievi e dagli accertamenti tecnici, gli agenti avevano già raccolto tracce ed elementi sufficienti ad incastrare il finto denunciante della Bmw, che è caduto più volte in contraddizione, fino a confessare, cosa che ha consentito ai poliziotti di rinvenire l'auto in una carrozzeria di Pagani, dove il proprietario l'aveva portata per far cancellare le tracce dell'incidente mortale.