Vabbè lascia stare. Io ho fatto un discorso sul tifo e sull'approccio allo sport in quanto sport.
Se a te piace continuare a vedere determinate cose e ti va bene questa cultura sportiva, allora ok.
Quello americano non è sport ma show business....un gran spettacolo commerciale che fa da cornice ad una qualsiasi attività sportiva....e per quanto mi riguarda la
televisissazione, lasciatemi passare il neologismo, del calcio sta trasformando anche questo sport in spettacolo ....
l'essenza del calcio fino agli anni '80 era duplice....e consisteva nell'immaginazione e nell'attesa....l'immaginazione che suscita ogni forma di racconto. Qualcuno racconta un evento che l'ascoltatore assorbe e trasforma in immagini soggettive. La radiocronaca era appunto questo, racconto di un evento che potevamo solo immaginare, elaborare soggettivamente. In questo risiedeva l'aspetto favolistico del calcio. Poi c'era l'attesa del momento in cui all'immaginazione si sostituisse la realtà dell'evento stesso. Momento breve, dalla durata di qualche minuto, il tempo di qualche trasmissione che riproponesse le azioni salienti della gara. Da quell'istante in poi di nuovo alla realtà dell'evento si sostituisce l'immagine che è evocata dal ricordo. Ecco che il calcio era nè più e nè meno di un racconto, ogni partita una storia unica e irripetibile, perchè non facilmente riproducibile nella sua realtà.
Lo spettacolo elimina del tutto questa peculiarità di narrazione, di racconto. Basta pensare all'etimologia del termine che è un intensivo di guardare e che consuma l'evento senza spazio per altro. Si perde non solo così l'immaginazione e l'attesa, ma nella ripetitività dell'osservazione, l'evento perde il fascino della sua unicità divenendo banale.