Le troppe anomalie di Roma (martedì 4 maggio 2010, Fabrizio Bocca per Repubblica)
Dalle “puncicate†al “dovete perdere†il calcio italiano ha da anni un problema Roma. Nella capitale, città dove lo sport ha i suoi vertici istituzionali – e questo, vedremo, conta… – il calcio è degradato, si è imbarbarito ed è entrato al Colosseo. E anche questo non è detto a caso: in campo e in curva sono tutti gladiatori, tutti hanno un onore da difendere, vendette da consumare, spuntano braccia tese e pollici versi. Un tempo c’erano tifosi caciaroni, magari simpatici e divertenti, adesso la gente normale va al derby guardandosi le spalle e i genitori hanno paura se i figli sono allo stadio. Il calcio a Roma è senza legge.
Forse il tifo contro se stessi e l’invocazione a perdere non è nemmeno il peggio – peggio sono le asce, le auto incendiate con i bambini a bordo, gli incidenti, un tifoso semisgozzato che dice: “Embè, allo stadio le coltellate le prendi e le dai…†– ma di sicuro è un record mondiale. Un portiere insultato e minacciato (“Se vincete ve menamoâ€) perché para troppo non si è mai visto. Forse si potrebbe anche discutere se è giusto tifare “a perdereâ€, di certo la curva ultrà che ha ideato questa perversione per impossessarsi del mancato scudetto della Roma, si sente sdoganata e legittimata. Qui il concetto del “non si può fare†non esiste.
E tutto ciò in campo si sente. Se il primo tempo di Lazio-Inter aveva ancora la parvenza di calcio, il secondo no. La Lazio era ormai sottomessa alla curva: la sconfitta vendicava gli stupidi pollici versi di Totti nel derby. A Roma c’è una faida dove non si sa chi abbia cominciato.
Del resto qui si interruppe un derby perché c’era “un bambino ucciso da un’auto della poliziaâ€. A nulla servì che la polizia garantisse il contrario. A Roma si fa quello che dice la curva e non quello che dice un questore. A Roma il presidente della Lazio vive sotto scorta, riceve buste con proiettili e promette, proprio lui, un calcio “eticoâ€. Quello della Roma, signora gentile ed educata, tuona puntualmente contro gli arbitri.A Roma per un sospetto rigore mancato si fanno cortei sotto la Figc e, se serve, anche manifestazioni per diluire i debiti del presidente. A Roma si bombardano le tribune di bombe carta. A Roma non si squalifica l’Olimpico perché i politici non vogliono e perché il vertice del calcio ha paura delle reazioni. I tifosi di Roma e Lazio girano l’Italia quando gli altri hanno restrizioni maggiori. A Roma le radio di fazioni contrarie si scannano 24 ore su 24. Roma è malata grave, Roma è ultrà .