ESCLUSIVA TJ - Carlo Alvino: "Non mi meraviglierei se Cavani pensasse di andare alla Juve. Molto dipenderà anche dal futuro di Mazzarri"
27.05.2012 18:40 di Gaetano Mocciaro articolo letto 12375 volte
© foto di Marco Iorio/Image Sport
Carlo Alvino, voce partenopea di Sky, ci racconta gli umori dell'ambiente napoletano riguardo le voci di un possibile addio di Edinson Cavani verso la Vecchia Signora. In esclusiva per TuttoJuve.com
Carlo Alvino, che aria si respira a Napoli riguardo le voci che vedono Edinson Cavani accostato alla Juve?
“Stiamo parlando della squadra campione d’Italia, perciò sarebbe un punto d’arrivo per ogni giocatore. Non mi meraviglierei se Cavani pensasse di vestire la maglia bianconera”.
Segno che, a proposito di punti d’arrivo, Napoli non lo sia ancora?
“Qui tocchiamo un campo minato. Valutando da tifoso e appassionato per chi vive questa realtà Napoli non può rappresentare una tappa ma un punto importante della carriera di un calciatore. Maradona spesso diceva: io sono stato più bravo del Real, più bravo della Juve, più bravo di altri squadroni con la maglia del Napoli e ti faceva sentire il più bravo del mondo vestendo la maglia azzurra”.
Che sensazioni hai? Davvero l’uruguayano potrebbe approdare a Torino?
“È indubbio che Cavani sia appetito da mezza Europa. Si pensava che dopo la prima stagione a Napoli non potesse ripetersi e invece si è persino migliorato. Io dico che se il Napoli non accontenta Cavani e non mi riferisco solo economicamente, considerato che la Società puoi sfondar il tetto ingaggi, ma a livello di progettualità allora la situazione si fa difficile. Perché se la Società vuole lasciare intendere che vuole lottare per il titolo queste sirene possono essere respinte. Se Cavani, coi manager, avesse la percezione che questo Napoli è in fase di stallo allora farà come Lavezzi che sta facendo carte false per andar via”.
Soluzioni alternative alla Juve non ce ne sono?
“Credo che la Juve sia in cima alle preferenze anche per una questione di nazionalità, poiché Cavani non dovrà cambiar Paese, abitudini e lingua. E restando proprio in Italia il fascino della Juve è ancora più forte di quello di Milan o Inter. Diciamo che per un calciatore andare alla Juve rappresenta una laurea”.
Non c’è il rischio a Napoli di un effetto domino? Se Lavezzi va via e Cavani lo vuole seguire non c’è il rischio che pure Hamsik inizi a scontentarsi? Per non parlare della piazza
“Hamsik ha un atteggiamento diverso. Lui ha rinnovato e fatto dichiarazioni d’amore al Napoli. Il mal di pancia dell’anno scorso gli è passato completamente. Ora dipende dal Presidente. Già la piazza mal subisce la quasi certa partenza di Lavezzi. Se si rendesse conto che anche Cavani dovesse lasciare difficilmente accetterebbe questa politica. Non dico che ci saranno manifestazioni, perché i tempi sono cambiati, ma si creerebbe una frattura fra il presidente e uno zoccolo duro della tifoseria, andrebbe a crearsi un disamore verso la squadra. Consideriamo comunque che De Laurentiis si è sempre stato forte della parola “io i gioielli non li vendo”. Ora, se con Lavezzi la cosa può essere accettata perché l’argentino ha una clausola rescissoria e se qualcuno porta i soldi non ci si può far nulla, il discorso non regge con Cavani. Io confido nel Presidente, perché è ambizioso e perché nei bracci di ferro vuole vincere e qui mi riferisco proprio ad Hamsik, che sembrava molto vicino a suo tempo al Milan”.
C’è anche la questione Mazzarri
“Qui si uscirà allo scoperto dall’incontro con l'allenatore. Se Mazzarri resta credo che il discorso Cavani via dal Napoli vada a cadere perché il tecnico può lasciar via uno dei tre tenori, ma due su tre proprio no”.
Dopo quello che è successo con Quagliarella la Società non preferirebbe piuttosto piazzare il giocatore all’estero? Il Manchester City ha le risorse adeguate per accontentare Cavani
“Nella cattiva sorte della cessione dei nostri assi è chiaro che il tifoso preferisca vederli all’estero piuttosto che ritrovarseli avversari in Serie A. Ad esempio la speranza è che Lavezzi vada al Paris Saint-Germain e non all’Inter. Rivedere un beniamino con la maglia della rivale per una tifoseria passionale come quella napoletana sarebbe difficile da metabolizzare. Come si dice: occhio non vede cuore non duole!”.