RCL - RIDOTTE CAPACITA' LAVORATIVE

La fantascienza in un paese napoletano; i referendum; le scale mobili da usare alla rovescia; campi di calcio sovrastati da astronavi aliene; Shakira; catene di montaggio; il nume tutelare di Charlie Chaplin. Non basta? Aggiungete Paolo Rossi in giro per le vie di Pomigliano d’Arco, sani rigurgiti democratici, parroci “sudamericaniâ€, assaggi di scarpariello, un operatore operaista ed il sogno di una partita di calcio pacificatrice da disputarsi tra operai della Fiat di Pomigliano e quelli della Tichy in Polonia.
E se anche questo non fosse sufficiente, realizzate il prodotto cinematografico in questione con l’innovativa tecnica dell’instant-film: un cinema “espressoâ€, all’improvviso, dove la velocità è il pane quotidiano e il chapliniano Paolo Rossi improvvisa senza sosta sotto lo sguardo perennemente acceso della cinepresa, vero occhio indagatore di “RCL – Ridotte Capacità Lavorativeâ€.
Perché risiede in questo il segreto del film diretto da Massimiliano Carboni, scritto da Paolo Rossi, Alessandro Di Rienzo e Massimiliano Carboni prodotto dagli avventurosi Ami – Agenzia Multimediale Italiana e Mauro Berardi: offrire, attraverso il surrealismo civile, la vita nell’attimo stesso in cui viene vissuta, raccontata, osservata. I botta e risposta tra l’attore e la gente che incontra in cinque giorni di riprese non sono frutto di un copione, ma la diretta conseguenza della situazione e della complicità creatasi sul set.
Il tutto per uno scopo ben preciso: capire se Pomigliano ha sufficiente appeal per un film, «un film tosto».
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Volevo sapere da Wendell e/o Giovanni che sfaccimma è un "instant-film"
