Figurati, ma , ti ripeto, io il Purgatorio ed il Paradiso non riuscivo proprio a leggerli, tanto mi erano insopportabili. Magari sarà perchè lo trovo un testo troppo distante da me e da ciò in cui credo e , non riuscendone ad apprezzare appieno lo stile, mi suscita una certa intolleranza . Comunque ti sarei grato, se mi dicessi qualcosa di più sul tuo amato Dante, perchè con molta probabilità buona parte di questa intolleranza è dovuta anche alle modalità d'insegnamento della mia professoressa d'italiano.
Purtroppo, o per fortuna, non è con un post su un forum che si può anche solo intaccare la grandezza di autore come dante.
Poeta sublime, non solo per la commedia ma anche per le altre opere, primo grande linguista della storia (con qualche secolo di vantaggio sugli altri), filosofo appartenente alla scolastica, e tanto altro ancora....il tutto essendo praticamente l'unico intelletuale di livello
laico della storia della letteratura italiana fino alla corte di Lorenzo il Magnifico ed in particolare a Poliziano (tutti gli altri erano chierici).
Io quello che ti posso provare a dire è che la Commedia va letta tutta, dall'inizio alla fine, come se fosse un grande road movie e che quelle letture spezzonate e ipercommentate che si fanno a scuola la stuprano e rovinano in maniera violentissima.
Poi è chiaro che la lettura della forma poema, che sia la commedia o i grandi capolavori in ottava rima che si faranno in italia un paio di secoli abbondanti dopo, presuppone uno sforzo nell'entrare in un meccanismo di lettura diverso, ma ti assicuro che è uno sforzo iniziale che poi ti apre a capolavori di dimensioni mostruose.
p.s. la commedia è un unicum, ma se vogliamo parlare di cantiche separate il paradiso è un capolavoro assoluto e non è affatto frigido come ti è sembrato, basta leggere l'ultima ventina di versi del 6° canto (che sono la parte in assoluto più autobiografica della commedia) per rendersi conto della grandezza anche proprio empatica di quell'opera.