Fiorè, intendevo dire un'altra cosa, ovvero che c'è chi preferisce lasciarsi cullare dalle immagini piuttosto che dalle parole, finendo col perder di vista il punto nodale della questione, d'altronde l'Inferno di Dante è coinvolgente proprio per questo, e lo dice uno che Dante lo detesta ferocemente, quindi comprendo i tuoi gusti e nel contempo ti invidio, perchè in è viva e risplende la capacità di sognare, qualità che ho perso da tempo. Il cinismo logora. Stefano, il problema è che l'arte è anche e soprattutto individualità, quindi , se un autore sente il bisogno di dire determinate cose, tu non puoi bollarlo come indegno dell'appellativo di"genio", soltanto perchè è lontano dalla tua concezione dell'arte. Quando leggevo "Il maaestro e Margherita" di Bulgakov, la mia mente si rifiutava di continuarne la lettura e con lo scorrere delle pagine mi ritrovavo sempre più annoiato ed innervosito, ciònonostante non mi sognerei mai di spendere parole di disprezzo nei suoi confronti. Criticando così aspramente le opere di Dostoevskij, non ti rendi conto di umiliarne la persona, mentre dovresti sforzarti di capire che anche lui è un essere umano proprio come te, segnato da diversi e simili eventi ed emozioni. E' come se qualcuno ti rimproverasse d'aver biasimato la società odierna con i suoi ridicoli dogmi ed i suoi degni rappresentanti, nel caso ,come ti sentiresti?