Io ho a che fare quotidianamente con due sardi. Uno, della provincia di Oristano, tifoso sfegatato et insopportabile del Cagliari, è un mio coinquilino. L'altra, di Sassari, è una collega della mia ragazza, che domenica compie gli anni e stasera festeggia nel circolo sardo di Pisa "Grazia Deledda". Quindi io passerò la vigilia di Napoli-Cagliari circondato di sardi. Ma i sardi non sono tutti uguali. Difatti quando i due sardi in questione si conobbero, ad una cena a casa mia, non hanno fatto altro che beccarsi, ostinati e permalosi come sono. In particolare sono venuto a conoscenza di un gran bello sfottò che la sassarese, del nord, usa nei confronti di cagliaritani e tutti quelli che le sono a sud nell'isola. Li chiama "Maurri", da Mauritania, la doppia "r" è per un difetto loro di pronuncia. Da allora chiamo il mio coinquilino maurro, che è un po' come dargli del terrone, e si offende sempre!
Un altro modo per coglionare i sardi è sfotterli, se sono studenti fuorisede, ad esempio, chieder loro come si trovano in Italia e se consigliano l'esperienza dell'Erasmus (valido anche per i siculi).
Ultimamente ho anche pensato di rielaborare il testo della canzone vincitrice a Sanremo (cantata da un sardo...) in "a far l'amore in tutti i luoghi, in tutti i laghi e nei nuraghi...".
Poi ovviamente basta prenderli per il culo per il loro modo di parlare, la costruzione della frase col verbo alla fine che per apprenderla basta scimmiottare il giardiniere Willy dei Simpson!
Il mio coinquilino leccese invece ogni mattina fischietta l'inno del Cagliari, il che altera tremendamente il mio coinquilino isolano.
Ah, dimenticavo l'altezza! Sapete che i sardi più alti sono quelli che fanno i fantini?
Si noti che ancora non sono ricorso alle pecore!