Ripeto, per me pubblico e critica non hanno grande valore. Non perchè io parli da un piedistallo, a finale song' nu povero scemo che argomenta su un forum del Napoli, ma perchè il pubblico delle Serie TV generalmente non è campione di controllo qualitativo (anzi, per me non lo è mai): il successo di tante serie, Beautiful in primis, stanno lì a dimostrarlo.
E così anche la "critica" che è talvolta foraggiata da ambienti esterni, è parziale, non è formata da esperti e da giudizi molto soggettivi.
Ma non è vero su. Se è solo la critica a premiare un'opera, ci si può ragionare, si può essere concordi o meno, se si posseggono gli strumenti diobrandeschi del caso per capirne elogi e aspetti convincenti che decretano la fortuna della stessa. Se è solo il pubblico a farlo, allora personalmente comincio a essere un poco diffidente, ma nemmeno più di tanto eh. Se c'è consenso da parte di entrambe, ci si trova di fronte a un successo: è indubbio, piaccia o meno l'opera in questione. Per me sia The Walking Dead che Game of Thrones sono due serie che hanno ridefinito gli standard di generi troppo inflazionati e che da decenni avevano poco o nulla, direi proprio nulla, da offrire allo spettatore tramite serie e produzioni cinematografiche blande, pessime.
Poi, come affermato in precedenza, c'è sempre la puzza sotto il naso di chi li considera "generi minori" sia a livello seriale che letterario o cinematografico, quando basterebbe leggersi un libro di Ballard, Bradbury, Clarke, Philip Dick, guardarsi un Blade Runner, vedersi uno Shining per convincersi che in fondo si tratta solo di preconcetti.