Io credo che in Italia non avremo mai la serie TV magniloquente, così come non avremo mai Beyonce ed altri surrogati di cultura pop e prodotti rivendibli su larga scala.
Perché in generale manca la cultura del rischio (in generale credo sia un male solo nell'attuale contesto di globalizzazione), sia in fase di produzione che di distribuzione. Il finanziamento è ancora paternalistico, povero e intrecciato mani e piedi alla politica.
Per prodotti molto costosi credo sia un problema non di poco conto. Quindi dubito che avrete il Game of Thrones italiano.
Per il cinema il discorso è molto diverso, sebbene abbia taluni punti in comune. Ma non ne voglio parlare perché ho la cosa assai a cuore e se Alemao casualmente mi risponde gli devo chiedere che macchina tiene.
Tra le serie tv citate devo ammettere d'essermi molto divertito con Lost. Il fatto d'averla guardata tutta d'un fiato deve aver lenito l'effetto "ma che cazz sta succerenn?".
Per il resto credo I Soprano sia la serie tv per eccellenza, un monolite di cultura popolare occidentale. Altre, compreso The Shield che mi azzeccò brutalmente, sono a distanza siderale.
Di recente ho disprezzato The walking dead (

) e la prima stagione di American horror story, ma mi sono letteralmente cunsulato appresso a Breaking bad, che prima di esser inghiottita nel frenetico tema criminale ha momenti molto interessanti (ad esempio la parabola autodistruttiva di Pinkman, oltre alla curiosa trasformazione del protagonista).
Ps. Nicolas Cage è il mio pazzo bifolco preferito.
