Autore Topic: Fascismo?  (Letto 1609 volte)  Share 

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Offline bart

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Fascismo?
« il: 02 Aprile, 2010, 17:03:09 pm »
AGGHIACCIANTE: DURANTE UN INCONTRO DI BERLUSCONI A SKY DIGOS PUNISCE DUE GIOVANI PER "SFOGGIO DI CULTURA SCOMODA". E' DITTATURA

lunedì 29 marzo 2010 alle ore 18.57
Ragazzi leggete l'articolo. E' praticamente agghiacciante. Ma soprattutto è bene che condividiate e lo facciate leggere a più persone possibili perché forse la TV non ne parlerà  e nemmeno tutti i giornali dato che, come sapete, non viviamo in una "libera democrazia, liberi di dire e di esprimere le nostre idee".
Giusto per farvi un'anticipazione, é tornata la polizia di Stato. Le “squadre d’azione” fasciste sono state tristemente istituite ancora una volta, come in ogni buona dittatura. Dopo il caso della carica da aprte della Digos nei confronti degli inermi e pacifici manifestanti aquilani, ecco oggi che esce a galla un altro caso.

Lo scorso venerdì 27 marzo nel Palazzo di Sky sulla Via Salaria a Roma, quando Berlusconi è arrivato con la sua scorta armata (fino ai denti) per un’intervista in diretta, che poi i giornali hanno raccontato, anche se pochi l’hanno vista in diretta nonostante fosse stata molto pubblicizzata (lo 0,3% dello share a differenza del programma “RAI per una notte”, la trasmissione evento di giovedì sera al Paladozza messa in piedi da Michele Santoro ha fatto soltanto su Sky il 2,5% nonostante la poca propaganda!).

Berlusconi è entrato con il suo corteo, con la sua scorta e con tutto l’apparato e intanto succedeva nel Palazzo una cosa, che per dirla con il Direttore generale della RAI Masi, neanche nello Zimbabwe!
Due uomini della sicurezza interna dell’edificio, scoprivano che nel dipartimento dei grafici, su una grande vetrata di circa 4 metri per 4, era stato affisso un foglietto formato A4 bianco, con stampata una frase, la frase è la seguente “Odiare i mascalzoni è cosa nobile” questa è una frase di Marco Fabio Quintiliano, un intellettuale nato nel 35 d.C. a Calagurris in Spagna e poi trasferitosi a Roma, è diventato il famosissimo Quintiliano, ha scritto questa frase, perché è stata stampata su quel foglio e appiccicata alla vetrata del reparto grafici di Sky, perché proprio giovedì sera, la sera prima, Daniele Luttazzi dal Paladozza nel suo monologo aveva ricordato, DEMOLENDO con una sola frase di Quintiliano mesi e mesi di CAZZATE sul partito dell’odio, dell’amore, quelli che incitano all’odio etc., etc…

Quindi due ragazzi del reparto grafici dell’edificio di Sky avevano trovato condivisibile quella frase e l’hanno appiccicata. Gli uomini della sicurezza dell’edificio, la sicurezza interna, hanno notato quella scritta e hanno segnalato la cosa alla guardia presidenziale, alla scorta del Presidente del Consiglio e a quel punto è successo qualcosa che per una democrazia è AI LIMITI DELL’INCREDIBILE, anzi è oltre: due agenti ben tarchiati della Digos, due montagne umane sono piombate nel piano dove c’è questa vetrata, hanno constatato che era effettivamente stato affisso quel foglietto con quella scritta, hanno chiuso tutte le finestre per evitare che si vedesse da fuori quello che stavano facendo (evidentemente rendendosi conto che stavano facendo qualcosa di grosso) dopodiché uno dei due dopo aver sequestrato il corpo del reato, il foglietto, ha fatto irruzione dentro l’ufficio dei grafici, si è diretto verso il computer principale, si è messo ad armeggiare alla tastiera, ha cercato di aprire gli ultimi file aperti per cercare di incastrare, di individuare colui che aveva scritto e stampato quella scritta, ma purtroppo per lui i grafici non usano il mouse, usano la tavoletta grafica e questo agente non la sapeva usare, per cui ha chiesto a una persona lì presente, a una ragazza di aiutarlo a aprire gli ultimi file, nel tentativo di smascherare gli autori dell’orrendo misfatto, senza sapere che peraltro i due ragazzi erano già  stati portati sotto, all’ingresso, interrogati da un’altra coppia di agenti della Digos e avevano immediatamente dichiarato, dato che non avevano niente da nascondere, di avere stampato e affisso loro quella scritta.

A quel punto sono stati identificati e da quello che risulta stavano per essere portati in Questura, non si sa se fosse un provvedimento di fermo, cosa volessero fare a questi due ragazzi, ma soprattutto quale reato avessero commesso? “Affissione di messaggi di Quintiliano?”, “citazioni latine proibite?”, “porto abusivo di cultura latina?”, non si sa quale sia il reato che avevano individuato questi somari che avevano ritenuto delittuoso un comportamento assolutamente legittimo e secondo me anche doveroso, sta di fatto che poi interviene un componente dell’ufficio legale della società  che riesce a scongiurare almeno che questi vengano portati via dalla Polizia.


Capite che se si arriva a questi estremi, A PUNIRE LE IDEE, A PUNIRE LA CULTURA, soltanto perché qualcuno con un eccesso di zelo degno di migliore causa, appena legge “odiare i mascalzoni è cosa nobile” pensa immediatamente a Berlusconi, perché non c’era scritto “odiare Berlusconi” c’era scritto “odiare i mascalzoni” bisognerebbe interrogare i poliziotti privati e della Digos e dire loro: com’è che vi è subito venuto in mente Berlusconi appena avete letto il messaggio, visto che Quintiliano difficilmente nel primo secolo dopo Cristo si riferiva a Berlusconi quando scriveva “odiare i mascalzoni è cosa nobile”?
Se si passa sopra queste cose, se non ci sarà  qualcuno che si prenderà  la responsabilità  di quello che è successo, se questa notizia resterà  confinata su Il Fatto quotidiano o sui nostri blog, se non si comincerà  a CHIEDERE MOLTO CIVILMENTE CONTO alla Questura di Roma del comportamento di questi agenti e se la Magistratura romana non prenderà  dei provvedimenti nei confronti di questi signori e se i loro stessi colleghi non cominceranno a dire: noi non c’entriamo con certi comportamenti, vorrà  dire che abbiamo fatto un altro ED ENNESIMO PASSO IN AVANTI VERSO IL REGIME, venerdì pomeriggio alle 14,30 quando si è verificato questo fatto incredibile e un poliziotto che entra nel personal computer di un lavoratore per cercare di capire chi ha appeso a un muro un messaggio di un autore latino. A furia di lasciar passare queste cose ci abituiamo e l’assuefazione fa entrare un altro pezzo di regime dentro le nostre teste e quindi ci rende sempre più tolleranti verso nuovi abusi di potere, perché questo è chiaramente un abuso di potere, grosso come una casa ai danni di due cittadini che non avevano fatto assolutamente niente di male, avevano esercitato un diritto costituzionale previsto dall’Art. 21 della Costituzione.

Per la video testimonianza, ecco:
La Polizia della Casta - Marco Travaglio



:eek:

è uno scherzo, vero? :brr:

Offline peppe9

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Re:Fascismo?
« Risposta #1 il: 02 Aprile, 2010, 17:06:08 pm »
Lo ripeto, manca solo che lo siamo ufficialmente, in pratica siamo già  in monarchìa, anzi dittatura :sisi:


Offline Lovercraft

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Re:Fascismo?
« Risposta #2 il: 04 Aprile, 2010, 18:25:38 pm »
Questa cosa è da sbattere in faccia a quegli ignoranti che se ne escono dicendo "voi non sapete cosa è una dittatura" ecc... Mi chiedo quando toccherà  il fondo sta nazione di merda.
It's watermelón... INSIDE OF WATERMELÒN!


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Re:Fascismo?
« Risposta #3 il: 08 Aprile, 2010, 09:47:32 am »
Questa cosa è da sbattere in faccia a quegli ignoranti che se ne escono dicendo "voi non sapete cosa è una dittatura" ecc... Mi chiedo quando toccherà  il fondo sta nazione di merda.

quando sarà  ce ne accorgeremo e ci chiederemo "come ci siamo arrivati a questo punto?"

Offline Gabbie

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Re:Fascismo?
« Risposta #4 il: 08 Aprile, 2010, 10:25:08 am »
L'anomalia e la Costituzione
DI MASSIMO GIANNINI

La diciannovesima legge ad personam proposta al Paese e imposta al Parlamento ha tagliato il traguardo. Con la firma del presidente della Repubblica al "legittimo impedimento", il premier ha ottenuto ciò che cercava. Entra in vigore un nuovo scudo processuale, sotto il quale potrà  ripararsi per il prossimo anno e mezzo dai pesanti processi che ancora pendono su di lui: il caso Mills (corruzione in atti giudiziari) e l'affare Mediatrade (appropriazione indebita e frode fiscale). Silvio Berlusconi, l'Unto del Signore, sarà  ancora una volta un Intoccabile dalle Procure. Gli basterà  "autocertificare" di volta in volta una giustificazione "istituzionale", per poter essere esentato dalle udienze che lo riguardano. Vera o falsa che sia la scusa, poco importa: un consiglio dei ministri, un vertice con un ambasciatore straniero, un faccia a faccia con un sindaco. Nessuno potrà  mai accertare se al posto dell'impegno ufficiale (com'è già  accaduto) il Cavaliere non abbia invece rubricato in agenda una seduta di "fisioterapia" a domicilio o una festa danzante a Palazzo Grazioli. Il risultato finale non cambia: per un altro anno e mezzo un solo cittadino, e sempre lo stesso, continuerà  ad essere meno uguale degli altri di fronte alla legge, come accade ormai dal giorno dell'epica "discesa in campo" del '94.

C'è una prima valutazione da fare, ed è di natura costituzionale. E qui c'è solo da prendere atto e rispettare la decisione di Giorgio Napolitano. Senza esaltarla né criticarla. Con tutta evidenza, il presidente ha ritenuto che quel testo non fosse inficiato da manifesti vizi di costituzionalità , tali da precluderne la promulgazione o da richiederne un rinvio alle Camere per una nuova deliberazione (com'è invece accaduto la settimana scorsa per la legge delega sul lavoro). Anche in questo caso, come nel precedente, il Capo dello Stato ha fatto fino in fondo il suo dovere, esercitando i poteri che la Costituzione gli attribuisce. Ha esaminato il provvedimento, confrontandone i contenuti con i principi fissati dalla giurisprudenza della Consulta. Ha verificato l'esistenza di un effettivo, "apprezzabile interesse" (sancito dalla sentenza 24/2004 della Corte) ad assicurare "il sereno svolgimento di rilevanti funzioni" istituzionali, interesse che "può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali del diritto". In nome di questo interesse, palesemente soggettivo ma evidentemente anche oggettivo, ha firmato la legge. Non avrà  deciso a cuor leggero. E deve far riflettere il fatto che la firma sia arrivata ben 27 giorni dopo il via libera definitivo al Senato, e soli tre giorni prima della scadenza dei 30 che la Costituzione assegna al Capo dello Stato per promulgare le leggi. Per quel che vale, è l'indizio di un vaglio giuridico più complicato, e probabilmente anche più tormentato del solito.


Piaccia o no, Napolitano ha fatto la sua parte. Ora, come sempre succede in una democrazia liberale e in uno stato di diritto, il vero sindacato di costituzionalità " di questa nuova legge ad personam spetterà  alla Consulta. Toccherà  ai giudici della Corte, che sicuramente saranno investiti della questione, stabilire se il legittimo impedimento è o no compatibile con la nostra Carta fondamentale. Quale "valore" debba cioè pesare di più, nel bilanciamento tra l'interesse al "sereno svolgimento di rilevanti funzioni" e il princpio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. àˆ già  accaduto, in passato, che una legge tagliata su misura per gli interessi processuali del Cavaliere venisse promulgata dal Capo dello Stato, e poi bocciata dalla Consulta. Successe con il Lodo Schifani, firmato da Ciampi e bocciato dalla Corte con la sentenza 13/2004. àˆ successo con il Lodo Alfano, firmato da Napolitano e respinto dalla Corte con la sentenza 262/2009. Potrebbe accadere anche con il legittimo impedimento. Anche se stavolta, l'ennesima "ghedinata" è stata congegnata meglio delle precedenti: sia perché si stabilisce testualmente che si tratta di "legge ponte", sia perché, proprio in ragione di questa sua natura provvisoria, è espressamente previsto che resti in vigore solo 18 mesi. Dunque non è nemmeno chiaro se ci sarebbe il tempo e se avvesse senso giudicarla incostituzionale prima della sua naturale auto-decadenza. Vedremo.

C'è una seconda valutazione da fare, ed è di natura politica. E qui si può e si deve recuperare tutto intero lo spazio della critica. Paradossalmente, nei commenti del giorno dopo, questo ennesimo e brutale strappo alle regole sembra alimentare una doppia speranza. La prima è che, a questo punto, il premier cessi una volta per tutte la guerra atomica contro la magistratura, e che si possa realizzare davvero quel clima di "leale collaborazione tra autorità  politica e giudiziaria" sul quale Napolitano ha insistito nella promulgazione della legge. La seconda è che, a questo punto, il premier cessi una volta per tutte la battaglia ideologica contro l'opposizione, e che si possa concretizzare davvero il retorico richiamo al "dialogo" sul quale si consuma da due anni questa legislatura. Il Cavaliere ha promesso entrambe le cose. Di nuovo: vedremo. :gianni: La pessima esperienza di questi anni non convince, e il conflitto permanente di questi mesi non aiuta. Anche il presidente del Consiglio che stravinse le elezioni nella primavera del 2008 fece un discorso da "statista" in Parlamento, per chiedere la fiducia, e subito dopo celebrò con parole finalmente solenni il 25 aprile. Abbiamo visto, poi, quale inferno abbiano lastricato quelle buone, ma bugiarde intenzioni.

Nel frattempo Berlusconi, e con lui il suo governo e la sua maggioranza, portano l'enorme responsabilità  di aver piegato ancora una volta l'interesse nazionale a un'esigenza personale. Di aver fatto coincidere, di nuovo, la biografia della nazione con l'agiografia di chi la governa. Questa paurosa mancanza di senso civico, questa pericolosa latenza di etica repubblicana, pesano e peseranno tutte intere sulle spalle del Cavaliere e di chi lo sostiene, in Parlamento e fuori. E nella deriva plebiscitaria che accompagna la sua ascesa verso il Quirinale, dove per il 2013 (o forse anche prima) lo candida ormai ufficialmente il ministro leghista Calderoli, si produrrà  anche l'ultima, diabolica manipolazione genetica della nostra Carta fondamentale. La patologia di questo quasi ventennio, invece di essere risolta nella fisiologia democratica, verrà  riconosciuta formalmente e fatta propria non solo dal Paese reale (attraverso il voto), ma anche dal Paese legale (attraverso le riforme). Questi diciotto mesi di vigenza del "legittimo impedimento", infatti, oltre che a difendere Berlusconi dai procedimenti in corso, serviranno anche per "traslare" questo scudo processuale da legge ordinaria a legge di revisione costituzionale, secondo le procedure stabilite dall'articolo 138. Si compirà  così il capolavoro finale: l'anomalia berlusconiana, piuttosto che essere normalizzata attraverso la sua progressiva neutralizzazione, sarà  superata attraverso la sua definitiva costituzionalizzazione. Neanche l'Italia uscita dall'urna delle regionali merita un "sonno della ragione" così prolungato e così profondo.
Un fatto che mi ha costretto a chiamare Gabriella alle undici dell'altro ieri.
Chi è la persona per cui le hai chiesto di praticare un maleficio e perché.

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Re:Fascismo?
« Risposta #5 il: 08 Aprile, 2010, 10:42:53 am »
L'anomalia e la Costituzione
DI MASSIMO GIANNINI

La diciannovesima legge ad personam proposta al Paese e imposta al Parlamento ha tagliato il traguardo. Con la firma del presidente della Repubblica al "legittimo impedimento", il premier ha ottenuto ciò che cercava. Entra in vigore un nuovo scudo processuale, sotto il quale potrà  ripararsi per il prossimo anno e mezzo dai pesanti processi che ancora pendono su di lui: il caso Mills (corruzione in atti giudiziari) e l'affare Mediatrade (appropriazione indebita e frode fiscale). Silvio Berlusconi, l'Unto del Signore, sarà  ancora una volta un Intoccabile dalle Procure. Gli basterà  "autocertificare" di volta in volta una giustificazione "istituzionale", per poter essere esentato dalle udienze che lo riguardano. Vera o falsa che sia la scusa, poco importa: un consiglio dei ministri, un vertice con un ambasciatore straniero, un faccia a faccia con un sindaco. Nessuno potrà  mai accertare se al posto dell'impegno ufficiale (com'è già  accaduto) il Cavaliere non abbia invece rubricato in agenda una seduta di "fisioterapia" a domicilio o una festa danzante a Palazzo Grazioli. Il risultato finale non cambia: per un altro anno e mezzo un solo cittadino, e sempre lo stesso, continuerà  ad essere meno uguale degli altri di fronte alla legge, come accade ormai dal giorno dell'epica "discesa in campo" del '94.

C'è una prima valutazione da fare, ed è di natura costituzionale. E qui c'è solo da prendere atto e rispettare la decisione di Giorgio Napolitano. Senza esaltarla né criticarla. Con tutta evidenza, il presidente ha ritenuto che quel testo non fosse inficiato da manifesti vizi di costituzionalità , tali da precluderne la promulgazione o da richiederne un rinvio alle Camere per una nuova deliberazione (com'è invece accaduto la settimana scorsa per la legge delega sul lavoro). Anche in questo caso, come nel precedente, il Capo dello Stato ha fatto fino in fondo il suo dovere, esercitando i poteri che la Costituzione gli attribuisce. Ha esaminato il provvedimento, confrontandone i contenuti con i principi fissati dalla giurisprudenza della Consulta. Ha verificato l'esistenza di un effettivo, "apprezzabile interesse" (sancito dalla sentenza 24/2004 della Corte) ad assicurare "il sereno svolgimento di rilevanti funzioni" istituzionali, interesse che "può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali del diritto". In nome di questo interesse, palesemente soggettivo ma evidentemente anche oggettivo, ha firmato la legge. Non avrà  deciso a cuor leggero. E deve far riflettere il fatto che la firma sia arrivata ben 27 giorni dopo il via libera definitivo al Senato, e soli tre giorni prima della scadenza dei 30 che la Costituzione assegna al Capo dello Stato per promulgare le leggi. Per quel che vale, è l'indizio di un vaglio giuridico più complicato, e probabilmente anche più tormentato del solito.


Piaccia o no, Napolitano ha fatto la sua parte. Ora, come sempre succede in una democrazia liberale e in uno stato di diritto, il vero sindacato di costituzionalità " di questa nuova legge ad personam spetterà  alla Consulta. Toccherà  ai giudici della Corte, che sicuramente saranno investiti della questione, stabilire se il legittimo impedimento è o no compatibile con la nostra Carta fondamentale. Quale "valore" debba cioè pesare di più, nel bilanciamento tra l'interesse al "sereno svolgimento di rilevanti funzioni" e il princpio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. àˆ già  accaduto, in passato, che una legge tagliata su misura per gli interessi processuali del Cavaliere venisse promulgata dal Capo dello Stato, e poi bocciata dalla Consulta. Successe con il Lodo Schifani, firmato da Ciampi e bocciato dalla Corte con la sentenza 13/2004. àˆ successo con il Lodo Alfano, firmato da Napolitano e respinto dalla Corte con la sentenza 262/2009. Potrebbe accadere anche con il legittimo impedimento. Anche se stavolta, l'ennesima "ghedinata" è stata congegnata meglio delle precedenti: sia perché si stabilisce testualmente che si tratta di "legge ponte", sia perché, proprio in ragione di questa sua natura provvisoria, è espressamente previsto che resti in vigore solo 18 mesi. Dunque non è nemmeno chiaro se ci sarebbe il tempo e se avvesse senso giudicarla incostituzionale prima della sua naturale auto-decadenza. Vedremo.

C'è una seconda valutazione da fare, ed è di natura politica. E qui si può e si deve recuperare tutto intero lo spazio della critica. Paradossalmente, nei commenti del giorno dopo, questo ennesimo e brutale strappo alle regole sembra alimentare una doppia speranza. La prima è che, a questo punto, il premier cessi una volta per tutte la guerra atomica contro la magistratura, e che si possa realizzare davvero quel clima di "leale collaborazione tra autorità  politica e giudiziaria" sul quale Napolitano ha insistito nella promulgazione della legge. La seconda è che, a questo punto, il premier cessi una volta per tutte la battaglia ideologica contro l'opposizione, e che si possa concretizzare davvero il retorico richiamo al "dialogo" sul quale si consuma da due anni questa legislatura. Il Cavaliere ha promesso entrambe le cose. Di nuovo: vedremo. :gianni: La pessima esperienza di questi anni non convince, e il conflitto permanente di questi mesi non aiuta. Anche il presidente del Consiglio che stravinse le elezioni nella primavera del 2008 fece un discorso da "statista" in Parlamento, per chiedere la fiducia, e subito dopo celebrò con parole finalmente solenni il 25 aprile. Abbiamo visto, poi, quale inferno abbiano lastricato quelle buone, ma bugiarde intenzioni.

Nel frattempo Berlusconi, e con lui il suo governo e la sua maggioranza, portano l'enorme responsabilità  di aver piegato ancora una volta l'interesse nazionale a un'esigenza personale. Di aver fatto coincidere, di nuovo, la biografia della nazione con l'agiografia di chi la governa. Questa paurosa mancanza di senso civico, questa pericolosa latenza di etica repubblicana, pesano e peseranno tutte intere sulle spalle del Cavaliere e di chi lo sostiene, in Parlamento e fuori. E nella deriva plebiscitaria che accompagna la sua ascesa verso il Quirinale, dove per il 2013 (o forse anche prima) lo candida ormai ufficialmente il ministro leghista Calderoli, si produrrà  anche l'ultima, diabolica manipolazione genetica della nostra Carta fondamentale. La patologia di questo quasi ventennio, invece di essere risolta nella fisiologia democratica, verrà  riconosciuta formalmente e fatta propria non solo dal Paese reale (attraverso il voto), ma anche dal Paese legale (attraverso le riforme). Questi diciotto mesi di vigenza del "legittimo impedimento", infatti, oltre che a difendere Berlusconi dai procedimenti in corso, serviranno anche per "traslare" questo scudo processuale da legge ordinaria a legge di revisione costituzionale, secondo le procedure stabilite dall'articolo 138. Si compirà  così il capolavoro finale: l'anomalia berlusconiana, piuttosto che essere normalizzata attraverso la sua progressiva neutralizzazione, sarà  superata attraverso la sua definitiva costituzionalizzazione. Neanche l'Italia uscita dall'urna delle regionali merita un "sonno della ragione" così prolungato e così profondo.


che è?

Offline Gabbie

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Re:Fascismo?
« Risposta #6 il: 08 Aprile, 2010, 10:47:42 am »
Un fatto che mi ha costretto a chiamare Gabriella alle undici dell'altro ieri.
Chi è la persona per cui le hai chiesto di praticare un maleficio e perché.

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Re:Fascismo?
« Risposta #7 il: 08 Aprile, 2010, 10:50:27 am »
ormai non ci sono più parole.

sembra cosa quasi certa la riforma costituzionale ed ormai è segnata la strada verso il presidenzialismo, che temo sarà  alla berlusconiana....dopo aver esautorato il parlamento a colpi di maggioranza e degradato la magistratura a colpi di insulti, prevedo un futuro Gran Monarca che guiderà  la grandiosa stirpe italica....i saltimbanchi e le battone già  sono sugli attenti. Aspettano un cenno gli sgherri.

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Re:Fascismo?
« Risposta #8 il: 08 Aprile, 2010, 10:50:53 am »
Un mio commento :asd:

pensavo m'avessi chiamato

:shh:


falceEmarcello

Re:Fascismo?
« Risposta #9 il: 08 Aprile, 2010, 11:27:51 am »
mammamia bella prima ero solo indignato ...  ora comincio ad avere seriamente paura