Mmm
Noi giovani degli ottanta avevamo il mito dei sessanta, perchè si viveva un periodo buio, di ‘riflusso'.
L’edonismo reaganiano, il tramonto delle lotte sociali e l’affermazione dello yuppismo...La fine del sogno (Basterà la visione in sequenza di due film popolari ed easy come: ‘Fandango’ e ‘Il grande freddo’).
La fine della spinta aggregativa -ideologica partorì tanti gruppetti eterogenei e variopinti ed estremamente chiusi nel loro ghetto di odio.
Ricordo i punk, i dark, i metallari, (ma erano diggià derivazioni dei settanta) come i post-hippie che cioèhaicapito, diverranno punkabbestia di li a poco e poi il gruppo più vasto e nuovo… quello dei paninari da pub e discoteca, gente senza idee politiche che subirono inermi l’avvento della tivvù spazzatura dei format ’conservatori’ americani.
Tutti si accorciarono i capelli e rasarono le basette, come una chiamata alle armi generale… Il rampantismo, il vestiario fighetto, le timberland, il mostrare ottimismo a tutti i costi …Insomma l’America (quella più reazionaria e bigotta) che ci invade totalmente.
L’inizio del ‘vuoto’ odierno.