Autore Topic: Considerazioni sull'italia  (Letto 8743 volte)  Share 

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Offline bart

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #60 il: 24 Febbraio, 2010, 23:40:40 pm »

Offline ciccio-s

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #61 il: 25 Febbraio, 2010, 09:36:47 am »
secondo me in tutto il tuo discorso manca un filo che lo accomuni, mi spiego meglio.
Se partiamo dal presupposto che la nostra cultura è ben radica nelle nostre origini, troveremo che anche i nostri modi di fare sono ben piantati in quell'essere più o meno profondo che è la cultura. Nessuno o quasi si cura di poter rimuovere la scimmia che si porta appresso e far si che anche grazie a lui l'italia possa essere un paese migliore.

Il problema è che la poca cura, il disprezzo e il diniego delle pubbliche proprietà  e dell'italia in generela è solo lo sfocio di un malessere comune a molte persone un malcontento che serpeggia fra il popolo e di cui nessuno si cura. Il nostro paese è dotato di immense risorse artistiche e storiche e solo quelle basterebbero per farci avere un posto tra le più rinomate nazioni al mondo, ma poi tutto viene sminuito dal degrado e dalla noncuranza...

Offline signor groucho

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #62 il: 25 Febbraio, 2010, 09:46:51 am »
secondo me in tutto il tuo discorso manca un filo che lo accomuni, mi spiego meglio.
Se partiamo dal presupposto che la nostra cultura è ben radica nelle nostre origini, troveremo che anche i nostri modi di fare sono ben piantati in quell'essere più o meno profondo che è la cultura. Nessuno o quasi si cura di poter rimuovere la scimmia che si porta appresso e far si che anche grazie a lui l'italia possa essere un paese migliore.

Il problema è che la poca cura, il disprezzo e il diniego delle pubbliche proprietà  e dell'italia in generela è solo lo sfocio di un malessere comune a molte persone un malcontento che serpeggia fra il popolo e di cui nessuno si cura. Il nostro paese è dotato di immense risorse artistiche e storiche e solo quelle basterebbero per farci avere un posto tra le più rinomate nazioni al mondo, ma poi tutto viene sminuito dal degrado e dalla noncuranza...
Il mio era piuttosto un argomentare un minimo, perché se no mi si taccia del qualunquista o di usare luoghi comuni, quando secondo me la cosa è opposta.

Quello che dici è condivisibile, 'o pesce feta ra capa, ma è anche vero che il governo è l'espressione del popolo, e in questa spirale discendente è estremamente difficile trovare un punto al quale appigliarsi per tentare di invertire la tendenza. Di nuovo, non voglio dare la colpa a Berlusconi, non è il responsabile della situazione, ma in quanto primo ministro è responsabile del fatto che nulla fa per migliorare la situazione e che anzi ogni suo intervento sembra peggiorarla. Io da ragazzino pensavo di cambiare il mondo, ma c'ho rinunciato presto, sarò egoista e meschino, ma mi fa fatica cercare di cambiare le cose, preferisco una soluzione più vile e comoda, la fuga (e anche la figa!)...
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline ciccio-s

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #63 il: 25 Febbraio, 2010, 09:53:52 am »
Il mio era piuttosto un argomentare un minimo, perché se no mi si taccia del qualunquista o di usare luoghi comuni, quando secondo me la cosa è opposta.

Quello che dici è condivisibile, 'o pesce feta ra capa, ma è anche vero che il governo è l'espressione del popolo, e in questa spirale discendente è estremamente difficile trovare un punto al quale appigliarsi per tentare di invertire la tendenza. Di nuovo, non voglio dare la colpa a Berlusconi, non è il responsabile della situazione, ma in quanto primo ministro è responsabile del fatto che nulla fa per migliorare la situazione e che anzi ogni suo intervento sembra peggiorarla. Io da ragazzino pensavo di cambiare il mondo, ma c'ho rinunciato presto, sarò egoista e meschino, ma mi fa fatica cercare di cambiare le cose, preferisco una soluzione più vile e comoda, la fuga (e anche la figa!)...
vedi, una delle cose da poter fare è cambiare il proprio mondo o se preferisci microcosmo, se avessimo tanti microcosmi puliti anche il macrocosmo sarebbe migliore...

lo so a volte so pesante....

Offline signor groucho

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #64 il: 25 Febbraio, 2010, 10:01:36 am »
vedi, una delle cose da poter fare è cambiare il proprio mondo o se preferisci microcosmo, se avessimo tanti microcosmi puliti anche il macrocosmo sarebbe migliore...

lo so a volte so pesante....
Sembra facile! In fin dei conti l'unica cosa sulla quale si può sperare di avere il controllo si è noi stessi, e non è neanche scontato. Quello che faccio io è tentare di tendere all'uomo virtuoso secondo la mia concezione morale. Mi accontento di potermi guardare allo specchio senza la voglia di sputarmi in faccia.
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Offline ciccio-s

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #65 il: 25 Febbraio, 2010, 10:04:56 am »
Sembra facile! In fin dei conti l'unica cosa sulla quale si può sperare di avere il controllo si è noi stessi, e non è neanche scontato. Quello che faccio io è tentare di tendere all'uomo virtuoso secondo la mia concezione morale. Mi accontento di potermi guardare allo specchio senza la voglia di sputarmi in faccia.
e non fai male, ma visto che la comunicazione è la base per una buona società  se "comunichi" ad altri le tue idee puoi fare un pò breccia nelle loro menti, forse non riuscirai ad aprirgli la mente ma la sabbia ci mette secoli a corrodere na montagna...

Offline signor groucho

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #66 il: 25 Febbraio, 2010, 10:08:29 am »
e non fai male, ma visto che la comunicazione è la base per una buona società  se "comunichi" ad altri le tue idee puoi fare un pò breccia nelle loro menti, forse non riuscirai ad aprirgli la mente ma la sabbia ci mette secoli a corrodere na montagna...
Per quanto ci provi, è impossibile non raccogliere...
Forse non aprirò menti, però ci sono tante altre belle cose da aprire!
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Offline napoletanocrociato

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #67 il: 26 Febbraio, 2010, 14:46:14 pm »
Fabrizio Moro - Barabba

Offline signor groucho

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #68 il: 20 Marzo, 2010, 12:25:51 pm »
Posto un lungo e bell'articolo di Saviano su Repubblica.
Spoiler
"LA DISPERAZIONE più grave che possa impadronirsi di una società  è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". àˆ una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un'affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un'esagerazione, sappia che l'Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe?

Quello che in altri Stati sarebbe considerato veleno, in Italia è pasto quotidiano: dai più piccoli Comuni sino alla gestione delle province e delle regioni, non c'è luogo in cui la corruzione non sia ritenuta cosa ovvia. L'ingiustizia ha ormai un sapore che non ci disgusta, non ci schifa, non ci stravolge lo stomaco, né l'orgoglio. Ma come è potuto accadere?
Il solo dubbio che ogni sforzo sia inutile, che esprimere il proprio voto e quindi la propria opinione sia vano, toglie forza agli onesti. Annega, strozza e seppellisce il diritto. Il diritto che fonda le regole del vivere civile, ma anche il diritto che lo trascende: il diritto alla felicità .

Il senso del "è tutto inutile" toglie speranza nel futuro, e ormai sono sempre di più coloro che abbandonano la propria terra per andare a vivere al Nord o in un altro paese. Lontano da questa vergogna.
Io non voglio arrendermi a un'Italia così, a un'Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all'Osce, all'Onu, alla Comunità  europea di inviare osservatori nei territori più difficili, durante le fasi ultime della campagna elettorale per garantire la regolarità  di tutte le fasi del voto. Ci vorrebbe un controllo che qui non si riesce più a esercitare.

Ciò che riusciamo a valutare, a occhio nudo, sono i ribaltoni, i voltafaccia, i casi eclatanti in cui per ridare dignità  alla cosa pubblica un politico, magari, si dovrebbe fare da parte anche se per legge può rimanere dov'è. Ma non riusciamo a esercitare un controllo che costringa la politica italiana a guardarsi allo specchio veramente, perché lo specchio che usiamo riesce a riflettere solo gli strati più superficiali della realtà . Ci indigniamo per politici come l'imputata Sandra Lonardo Mastella che dall'esilio si ricicla per sostenere, questa volta, non più il Pd ma il candidato a governatore in Campania del Pdl, Stefano Caldoro. Per Fiorella Bilancio, che aveva tappezzato Napoli di manifesti del Pdl ma all'ultimo momento è stata cancellata dalla lista del partito e ha accettato la candidatura nell'Udc. Così sui manifesti c'è il simbolo di un partito ma lei si candida per un altro.

Ci indigniamo per la vicenda dell'ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita, Roberto Conte, candidatosi nuovamente nonostante una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e per giunta questa volta nel Pdl. Ci indigniamo perché il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d'arresto, mantiene la propria posizione senza pensare di lasciare il suo incarico di sottosegretario e di coordinatore regionale del Pdl.

Ci indigniamo perché è possibile che un senatore possa essere eletto nella circoscrizione Estero con i voti della 'ndrangheta, com'è accaduto a Nicola Di Girolamo, coinvolto anche, secondo l'accusa, nella mega-truffa di Fastweb. Ci indigniamo, infine, perché alla criminalità  organizzata è consentito gestire locali di lusso nel cuore della nostra capitale, come il Café de Paris a via Vittorio Veneto.
Ascoltiamo allibiti la commissione parlamentare antimafia che dichiara, riguardo queste ultime elezioni, che ci sono alcuni politici da attenzionare nelle liste del centrosinistra.

E ad oggi il centrosinistra non ha dato risposte. Si tratta di Ottavio Bruni candidato nel Pd a Vibo Valentia. Sua figlia fu trovata in casa con un latitante di 'ndrangheta. Si tratta di Nicola Adamo candidato Pd nel Cosentino, rinviato a giudizio nell'inchiesta Why not. Di Diego Tommasi candidato Pd anche lui nel Cosentino e coinvolto nell'inchiesta sulle pale eoliche. Luciano Racco candidato Pd nel Reggino, che non è indagato, ma il cui nome spunta fuori nell'ambito delle intercettazioni sui boss Costa di Siderno. Il boss Tommaso Costa ha fornito, per gli inquirenti, il proprio sostegno elettorale a Luciano Racco in occasione delle Europee del 2004 che vedevano Racco candidato nella lista "Socialisti Uniti" della circoscrizione meridionale. Tutte le intercettazioni sono depositate nel processo "Lettera Morta" contro il clan Costa ed in quelle per l'uccisione del giovane commerciante di Siderno Gianluca Congiusta.

A tutto questo non possiamo rimanere indifferenti e ci indigniamo perché facciamo delle valutazioni che vanno oltre il  -  o vengono prima del  -  diritto, valutazioni in merito all'opportunità  politica e alla possibilità  di votare per professionisti che non cambino bandiera a seconda di chi sta alla maggioranza e all'opposizione. Trasformarsi, riciclarsi, mantenere il proprio posto, l'antica prassi della politica italiana non è semplicemente una aberrazione. àˆ ormai considerata un'abitudine, una specie di vizio, di eventualità  che ogni elettore deve suo malgrado mettere in conto sperando di sbagliarsi. Sperando che questa volta non succeda. àˆ un tradimento che quasi si perdona con un'alzata di spalle come quello d'un marito troppo spensierato che scivola nelle lenzuola di un'altra donna.

Ma si possono barattare le proprie attese e i propri sogni per la leggerezza e per il cinismo di qualcun altro?
Oramai si parte dal presupposto che la politica non abbia un percorso, non abbia idee e progetti. Eppure la gente continua ad aspettarsi altro, continua a chiedere altro.

Dov'è finito l'orgoglio della missione politica? La responsabilità  di parlare a nome di un elettorato? Dov'è finita la consapevolezza che le parole e le promesse sono responsabilità  che ci si assume? E la consapevolezza che un partito, un gruppo politico, senza una linea precisa, non è niente? Eppure proprio questo è diventata, nella maggioranza dei casi, la politica italiana: niente, spillette colorate da appuntarsi al bavero del doppiopetto. Senza più credibilità . Contenitori vuoti da riempire con parole e a volte nemmeno più con quelle. A volte si è divenuti addirittura incapaci si servirsi delle parole.

Quando la politica diviene questo, le mafie hanno già  vinto. Poiché nessuno più di loro riesce a dare certezze  -  certezza di un lavoro, di uno stipendio, di una sistemazione. Certezze che si pagano, è ovvio, con l'obbedienza al clan. àˆ terribile, ma si tratta di avere a che fare con chi una risposta la fornisce. Con chi ti paga la mesata, l'avvocato. Non è questo il tempo per moralismi, poco importa se ci si deve sporcare le mani.

Solo quando la politica smetterà  di somigliare al potere mafioso  -  meno crudele, certo, ma meno forte e solido  -  solo quando cesserà  di essere identificato con favori, scambi, acquisti di voti, baratto di morale, solo allora sarà  possibile dare un'alternativa vera e vincente.
Anche nei paesi dominati dalle mafie è possibile essere un'alternativa.
Lo sono già  i commercianti che non si piegano, lo sono già  quelli che resistono, ogni giorno.

Del resto, quello che più d'ogni altra cosa dobbiamo comprendere è che le mafie sono un problema internazionale e internazionalmente vanno contrastate.
L'Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già  diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista.

Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell'offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all'economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità  della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni.

Sarebbe triste che i cittadini, gli elettori italiani, dovessero rivolgersi all'Onu, all'Unione Europea, all'Osce per vedere garantito un diritto che ogni democrazia occidentale deve considerare normale : la pulizia e la regolarità  delle elezioni.
Dovrebbe essere normale sapere, in questo Paese, che votare non è inutile, che il voto non si regala per 50 euro, per un corso di formazione o per delle bollette pagate. Che la politica non è solo uno scambio di favori, una strada furba per ottenere qualcosa che senza pagare il potere sarebbe impossibile raggiungere. Che restare in Italia, vivere e partecipare è necessario. Che la felicità  non è un sogno da bambini ma un orizzonte di diritto.
©2010 Roberto Saviano/Agenzia Santachiara
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Offline ciccio-s

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #69 il: 20 Marzo, 2010, 12:58:19 pm »
Posto un lungo e bell'articolo di Saviano su Repubblica.
Spoiler
"LA DISPERAZIONE più grave che possa impadronirsi di una società  è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". àˆ una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un'affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un'esagerazione, sappia che l'Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe?

Quello che in altri Stati sarebbe considerato veleno, in Italia è pasto quotidiano: dai più piccoli Comuni sino alla gestione delle province e delle regioni, non c'è luogo in cui la corruzione non sia ritenuta cosa ovvia. L'ingiustizia ha ormai un sapore che non ci disgusta, non ci schifa, non ci stravolge lo stomaco, né l'orgoglio. Ma come è potuto accadere?
Il solo dubbio che ogni sforzo sia inutile, che esprimere il proprio voto e quindi la propria opinione sia vano, toglie forza agli onesti. Annega, strozza e seppellisce il diritto. Il diritto che fonda le regole del vivere civile, ma anche il diritto che lo trascende: il diritto alla felicità .

Il senso del "è tutto inutile" toglie speranza nel futuro, e ormai sono sempre di più coloro che abbandonano la propria terra per andare a vivere al Nord o in un altro paese. Lontano da questa vergogna.
Io non voglio arrendermi a un'Italia così, a un'Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all'Osce, all'Onu, alla Comunità  europea di inviare osservatori nei territori più difficili, durante le fasi ultime della campagna elettorale per garantire la regolarità  di tutte le fasi del voto. Ci vorrebbe un controllo che qui non si riesce più a esercitare.

Ciò che riusciamo a valutare, a occhio nudo, sono i ribaltoni, i voltafaccia, i casi eclatanti in cui per ridare dignità  alla cosa pubblica un politico, magari, si dovrebbe fare da parte anche se per legge può rimanere dov'è. Ma non riusciamo a esercitare un controllo che costringa la politica italiana a guardarsi allo specchio veramente, perché lo specchio che usiamo riesce a riflettere solo gli strati più superficiali della realtà . Ci indigniamo per politici come l'imputata Sandra Lonardo Mastella che dall'esilio si ricicla per sostenere, questa volta, non più il Pd ma il candidato a governatore in Campania del Pdl, Stefano Caldoro. Per Fiorella Bilancio, che aveva tappezzato Napoli di manifesti del Pdl ma all'ultimo momento è stata cancellata dalla lista del partito e ha accettato la candidatura nell'Udc. Così sui manifesti c'è il simbolo di un partito ma lei si candida per un altro.

Ci indigniamo per la vicenda dell'ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita, Roberto Conte, candidatosi nuovamente nonostante una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e per giunta questa volta nel Pdl. Ci indigniamo perché il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d'arresto, mantiene la propria posizione senza pensare di lasciare il suo incarico di sottosegretario e di coordinatore regionale del Pdl.

Ci indigniamo perché è possibile che un senatore possa essere eletto nella circoscrizione Estero con i voti della 'ndrangheta, com'è accaduto a Nicola Di Girolamo, coinvolto anche, secondo l'accusa, nella mega-truffa di Fastweb. Ci indigniamo, infine, perché alla criminalità  organizzata è consentito gestire locali di lusso nel cuore della nostra capitale, come il Café de Paris a via Vittorio Veneto.
Ascoltiamo allibiti la commissione parlamentare antimafia che dichiara, riguardo queste ultime elezioni, che ci sono alcuni politici da attenzionare nelle liste del centrosinistra.

E ad oggi il centrosinistra non ha dato risposte. Si tratta di Ottavio Bruni candidato nel Pd a Vibo Valentia. Sua figlia fu trovata in casa con un latitante di 'ndrangheta. Si tratta di Nicola Adamo candidato Pd nel Cosentino, rinviato a giudizio nell'inchiesta Why not. Di Diego Tommasi candidato Pd anche lui nel Cosentino e coinvolto nell'inchiesta sulle pale eoliche. Luciano Racco candidato Pd nel Reggino, che non è indagato, ma il cui nome spunta fuori nell'ambito delle intercettazioni sui boss Costa di Siderno. Il boss Tommaso Costa ha fornito, per gli inquirenti, il proprio sostegno elettorale a Luciano Racco in occasione delle Europee del 2004 che vedevano Racco candidato nella lista "Socialisti Uniti" della circoscrizione meridionale. Tutte le intercettazioni sono depositate nel processo "Lettera Morta" contro il clan Costa ed in quelle per l'uccisione del giovane commerciante di Siderno Gianluca Congiusta.

A tutto questo non possiamo rimanere indifferenti e ci indigniamo perché facciamo delle valutazioni che vanno oltre il  -  o vengono prima del  -  diritto, valutazioni in merito all'opportunità  politica e alla possibilità  di votare per professionisti che non cambino bandiera a seconda di chi sta alla maggioranza e all'opposizione. Trasformarsi, riciclarsi, mantenere il proprio posto, l'antica prassi della politica italiana non è semplicemente una aberrazione. àˆ ormai considerata un'abitudine, una specie di vizio, di eventualità  che ogni elettore deve suo malgrado mettere in conto sperando di sbagliarsi. Sperando che questa volta non succeda. àˆ un tradimento che quasi si perdona con un'alzata di spalle come quello d'un marito troppo spensierato che scivola nelle lenzuola di un'altra donna.

Ma si possono barattare le proprie attese e i propri sogni per la leggerezza e per il cinismo di qualcun altro?
Oramai si parte dal presupposto che la politica non abbia un percorso, non abbia idee e progetti. Eppure la gente continua ad aspettarsi altro, continua a chiedere altro.

Dov'è finito l'orgoglio della missione politica? La responsabilità  di parlare a nome di un elettorato? Dov'è finita la consapevolezza che le parole e le promesse sono responsabilità  che ci si assume? E la consapevolezza che un partito, un gruppo politico, senza una linea precisa, non è niente? Eppure proprio questo è diventata, nella maggioranza dei casi, la politica italiana: niente, spillette colorate da appuntarsi al bavero del doppiopetto. Senza più credibilità . Contenitori vuoti da riempire con parole e a volte nemmeno più con quelle. A volte si è divenuti addirittura incapaci si servirsi delle parole.

Quando la politica diviene questo, le mafie hanno già  vinto. Poiché nessuno più di loro riesce a dare certezze  -  certezza di un lavoro, di uno stipendio, di una sistemazione. Certezze che si pagano, è ovvio, con l'obbedienza al clan. àˆ terribile, ma si tratta di avere a che fare con chi una risposta la fornisce. Con chi ti paga la mesata, l'avvocato. Non è questo il tempo per moralismi, poco importa se ci si deve sporcare le mani.

Solo quando la politica smetterà  di somigliare al potere mafioso  -  meno crudele, certo, ma meno forte e solido  -  solo quando cesserà  di essere identificato con favori, scambi, acquisti di voti, baratto di morale, solo allora sarà  possibile dare un'alternativa vera e vincente.
Anche nei paesi dominati dalle mafie è possibile essere un'alternativa.
Lo sono già  i commercianti che non si piegano, lo sono già  quelli che resistono, ogni giorno.

Del resto, quello che più d'ogni altra cosa dobbiamo comprendere è che le mafie sono un problema internazionale e internazionalmente vanno contrastate.
L'Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già  diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista.

Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell'offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all'economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità  della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni.

Sarebbe triste che i cittadini, gli elettori italiani, dovessero rivolgersi all'Onu, all'Unione Europea, all'Osce per vedere garantito un diritto che ogni democrazia occidentale deve considerare normale : la pulizia e la regolarità  delle elezioni.
Dovrebbe essere normale sapere, in questo Paese, che votare non è inutile, che il voto non si regala per 50 euro, per un corso di formazione o per delle bollette pagate. Che la politica non è solo uno scambio di favori, una strada furba per ottenere qualcosa che senza pagare il potere sarebbe impossibile raggiungere. Che restare in Italia, vivere e partecipare è necessario. Che la felicità  non è un sogno da bambini ma un orizzonte di diritto.
©2010 Roberto Saviano/Agenzia Santachiara
bello e vero l'articolo, purtoppo a mio avviso senza aiuti esterni non ce la si fa...

Offline signor groucho

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #70 il: 20 Marzo, 2010, 12:59:20 pm »
bello e vero l'articolo, purtoppo a mio avviso senza aiuti esterni non ce la si fa...
perché poi sembro pazzo io che voglio fuggire - anche per vergogna...
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Offline ciccio-s

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #71 il: 20 Marzo, 2010, 13:02:08 pm »
perché poi sembro pazzo io che voglio fuggire - anche per vergogna...
c'è una cosa che dice saviano, alcune forze nel paese ci sono, i commercianti che non pagano, chi ancora è "pulito", credo che questo sia l'unico motivo per restare, cercare di cambiare le cose.

anche io a volte preferirei andarmene, e poi? fuggire non dovrebbe essere la soluzione al problema...

Offline Jena Plissken

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #72 il: 20 Marzo, 2010, 16:20:32 pm »
noi non abbiamo avuto e continuiamo a non avere le palle per ribellarci a tutto questo affogando nella merda che produciamo.........il destino inevitabile è la distruzione
Io lo dico sempre che se ci riunissimo noi 60 mln di italiani potremmo sottomettere mafia e politica e distruggerla,ma ciò non accadrà  MAI,la mia è pura fantasia..ma lo stesso vale anche per altre nazioni dove c'è la criminalità ,la mafia ecc.. siamo degli esseri paurosi e codardi per natura!

Offline kurz

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #73 il: 20 Marzo, 2010, 16:23:09 pm »
bello e vero l'articolo, purtoppo a mio avviso senza aiuti esterni non ce la si fa...
Non credere che se vengono aiuti esterni lo fanno per nostro interesse.

L'Economia Greca fra un paio d'anni non esisterà  più, sta tutto in mano a Londra e Germania
gesucrì

Offline ciccio-s

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #74 il: 20 Marzo, 2010, 16:53:04 pm »
Non credere che se vengono aiuti esterni lo fanno per nostro interesse.

L'Economia Greca fra un paio d'anni non esisterà  più, sta tutto in mano a Londra e Germania
mai pensato, ma preferisco di gran lunga l'inghilterra all'italia attuale...

Offline Full-of-lutamma

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #75 il: 23 Marzo, 2010, 00:48:51 am »
L'unica soluzione è una rivoluzione ma voi volete farla o vedervela in diretta Tv sulla Rai? :mangia:


 

Offline Jena Plissken

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« Risposta #76 il: 23 Marzo, 2010, 00:50:27 am »
L'unica soluzione è una rivoluzione ma voi volete farla o vedervela in diretta Tv sulla Rai? :mangia:
Già  detto,non copiarmi  :nono: :look:

Offline 814ckp0w3r

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Re:Considerazioni sull'italia
« Risposta #77 il: 24 Marzo, 2010, 02:23:08 am »
 :peppe: