E dunque si conclude la vicenda sportva professionale ma soprattutto umana di Paolo Cannavaro con la maglia del Napoli. Si taglia l'ultimo ideale cordone ombelicale tra la squadra e la città a conclusione di un processo che fin dagli esordi di De Laurentiis presidente, sembrava inevitabile (Napoli Soccer..mah ancora ci penso). Un processo di perdita volontaria della memoria e dell'identità e del legame imprescindible che questa squadra ha sempre avuto con il territorio. La circostanza che ciò accada nel momento in cui l'allenatore spagnolo attuale del Napoli parli un giorno si e un giorno pure a comando di Napoli e napoletanità, recitando un copione scritto a tavolino col presidente cinmatografaro, rende la cosa ancora più grottesca. De Laurentiis continuerà sempre più a far diventare Castel Volturno come le cittadella della NATO che dal dopoguerra ospitiamo in città. Nemmeno i giovani calciatori napoletani ci vuole là, mandati in giro a giocare sui campacci della periferia. Forse le squadre giovanili saranno ammesse quando saranno trasformate in multinazionali composte da giocatori presi qua e là nel mondo. Intanto i Cannavaro di turno continueremo a vederli al San Paolo con altre maglie.
Ciao Paolo e grazie di tutto sarai sempre uno di noi (e mai uno di loro).