Vi posto questo commento, dopo la lettura ho ammorbidito un po' il mio giudizio sul film che però per me rimane una puttanata

La cosa migliore del film sono sicuramente i piani sequenza fissi sulla coppia che dorme. La scelta è azzeccata da almeno tre punti di vista.
1) Ha un plusvalore di verosimiglianza rispetto al difetto storico di queste produzioni (ormai è un genere) che sfruttano l’artificio del filmato più o meno amatoriale: da Cannibal Holocaust a Cloverfield passando per The Blair Witch Project e REC ci si chiede sempre come sia possibile che lo sventurato cameraman abbia ancora modo e voglia di filmare in situazioni – a dir poco - limite. In Paranormal Activity c’è in questi frangenti una videocamera su un cavalletto e dunque perfetta coerenza interna (non c’è nessuno che riprende). La sospensione d’incredulità è salva.
2) Il taglio dell’inquadratura e la disposizione del profilmico sono davvero funzionali e ben pensati. Manca un reale catalizzatore dell’attenzione spettatoriale, è un piano mancante di centro. Lo sguardo va più o meno dove vuole (citerei Bazin, se non temessi di suonare scolastico) e la ricerca di qualche Paranormal Activity spazia senza soluzione di continuità , di suspense e di libertà dal letto dei due fidanzati alla profondità di campo del classico binomio horror scale-corridoio. Il “realismo†passa anche di qui.
3) Accarezza l’ipotesi di costruire qualcosa di… come dire… “artisticoâ€. L’idea di un horror costruito con lunghi piani fissi sul nulla è intrigante. Ma Oran Peli non è Andy Warhol e il suo pseudo-Sleep è solo potenziale (o magari esclusivo frutto della fantasia di scrive), giacché arrivano i FastForward che corrono al dunque a rovinare tutto (non che si potesse fare altrimenti, forse, ma un minimo di coraggio in più, in termini di durata dell’inquadratura, avrebbe forse giovato).
(Quasi) Tutto il resto è noia. Come ben scrive Compiani, la tensione non è affatto costante. L’alternanza giorno / riprese quotidiane di discussioni e litigate – notte / piano sequenza “spettraleâ€, stanca in fretta e Peli non è in grado di fornire molti appigli all’attenzione spettatoriale. Le premesse/promesse sono, dunque, in gran parte disattese e quando il film esplode (giusto nel finale) è già tardi. Per non parlare della qualità dell’esplosione stessa. A un pre-finale fuori campo tutto sommato buono, segue il finale vero e proprio che in pochi secondi regala due cliché horrorifici che tutto il film sembrava aver intenzionalmente evitato: “l’improvvisata da sobbalzo†(il corpo di lui scagliato verso la videocamera) e la possessione demoniaca con sguardo luciferino, con tanto di quasi auto parodico slancio conclusivo verso lo schermo/spettatore.
http://www.spietati.it/archivio/recensioni/rece-2009-2010/p/paranormal-activity.htm