Michael Mann continua ad esplorare il genere noir dentro i classici canoni del cinema mainstream americano, e dopo il patinato e freddo Miami Vice ambientato tra l'affascinante metropoli del titolo e posti da sogno e non nei Caraibi ed in Sudamerica, dopo il notturno ed esagitato Collateral raccontato nelle strade violente (e qui la citazione è finissima...

) di Los Angeles, ecco questo Nemico Pubblico ispirato alle vere vicende del feroce ma romantico bandito John Dillinger, della sua banda e dell'integerrimo G-Man Melvin Purvuis di una da poco nascente F.B.I., che ha da sfondo la deprimente provincia americana del Mid-West (anche se la parte finale è tutta svolta a Chicago, capitale gangsteristica degli anni '30) durante gli anni della Grande Depressione, quasi come se il buon Mann (una delle poche garanzie di qualità nell'odierno panorama americano, uno dei pochi che riesce a coniugare perfettamente l'essere autore e la grande industria mainstream..) volesse esplorare in lungo e largo questa sua America violenta.
Ed è il film potremmo definirlo praticamente un perfetto remake del suo precedente e già famoso Heat-La Sfida, film che definisco sfortunato perchè la qualità del film passa in secondo piano per far spazio al fatto che Pacino e De Niro per la prima volta avevano un faccia a faccia sullo schermo...le tematiche ed addirittura lo sviluppo dell'intreccio sono praticamente identiche : la caccia tra i due uomini, l'uomo della legge ed il criminale, così profondamente diversi nell'educazione culturale e sociale ma così incredibilmente uguali nel rispetto tra i due e nel vivere secondo le proprie regole, una donna che scalfisce il cuore di pietra dello spietato criminale ed è anche la sua causa della caduta, e perfino le lunghe sparatorie iper-violente. Come proprio in Heat, la forza del film sta proprio in questi fattori.. e qui la commistione tra il classico e la forza visiva moderna è ancora più forte. Come sempre tecnicamente ineccepibile la prova di Mann, le inquadrature ravvicinate sul volto dei protagonisti, sono oramai è un vero e proprio marchio di fabbrica. Tra gli attori si fa preferire la prova di Bale, rispetto ad un Deep che forse paga ancora le esagitate prove sopra le righe di burtoniana memoria.
Per me resta uno dei migliori film dell'anno
***1/2