Lunedì 11/10/2010 9.50
«Napoli come il Barcellona Pastore geniale, mi piace»
NAPOLI, 11 ottobre - De Laurentiis, ricorda cos'era sei anni fa, da presidente del Napoli? 'L'inesistenza. Mi avevano dato un pezzo di carta e l'autorizzazione ad usare il nome del club. Poi avevo ereditato i dipendenti, dei quali posso dire di essere contentissimo per il loro alto senso di professionalità . Ma eravamo il nulla. Per me è stato come andare a scuola, per questa società ho dovuto abbandonare gli uffici di Los Angeles e rinunciare ad alti introiti del cinema americano. Ho dovuto sacrificare collaboratori introdotti in un universo di dimensioni inimmaginabili. Ma sono fiero di averlo fatto'.
E ora, secondo con Inter e Milan..
'E orgogliosi di noi. Il Napoli è diventato la mia ragione di vita. Un film nasce e poi muore, va in circuito ma ne stai già pensando un altro. Il Napoli è un progetto, è la continuità di un'idea, è una filosofia'.
E' protagonista, adesso, a livello internazionale.
'E in testa abbiamo il modello-Barcellona. Per costruire quella squadra di mostri, quasi imbattibile, ci sono voluti cinque- sei anni, avendo però delle basi, delle strutture. Noi eravamo stati azzerati, nè calciatori e nè maglie. Ora siamo alla pari con le grandi e vogliamo crescere sempre'.
Scendiamo in campo e parliamo di lotta-scudetto.
'E' ancora troppo presto per sbilanciarsi, perchè siamo all'inizio. Ma l'Inter non mi sembra la strafavorita. Stavolta non esistono più i primi della classe. Appena qualche mese fa, se la Roma non avesse sbagliato la partita con la Sampdoria o pareggiato con noi 2-2, lo scudetto sarebbe stato dei giallorossi. Quest'anno l'equilibrio mi pare ancora più marcato'.
C'è un giovane che le piace particolarmente?
'Riconosco che quel Pastore è un vero genio. L'ho seguito pure l'anno scorso. Il Palermo ha molte analogie con noi del Napoli, perchè va alla ricerca di ragazzi da inserire all'interno di un programma di crescita. E' un bel modo di fare calcio, questo'. Corriere dello Sport.
Finalmente cose nuove
