Lol come no. P piacer captie, l’equazione pallone = riscatto sociale è pop na cosa a livello africano. Godiamoci la festa senza scadere nel ridicolo pe piacer.
Dove lo avrei scritto? Anzi ho detto proprio il contrario. Col calcio partono queste cose, si acquisisce consapevolezza, mentalità differente, perché checché se ne dica resta una competizione e primeggiare significa stimolare senso di appartenenza, specie in un paese dove per 20 e passa anni lo scudetto ha fatto Milano Torino avanti indietro senza mai uscire da quel triangolo lì.
Poi la festa ieri, evento di diffusione mondiale, ha mostrato al mondo la dominanza della cultura Partenopea. C'era la migliore rappresentante sportiva d'Italia, il miglior rapper d'Italia, la miglior DJ Italiana in circolazione, il più grande collettivo di musica alternativa/dance/nun se capisce italiano (Liberato), un premio Oscar, ospite uno dei più grandi allenatori al mondo, una festa popolare di dimensioni titaniche. Parliamo di una vetrina strepitosa non solo per venire a girare le pubblicità, il blockbuster o venire a farsi alluccare in capa da nennella mentre mangi una pasta e patane insapore, ma di attirare artisti, professionisti e personalità da tutto il mondo che possono prendere da noi e darci qualcosa in termini immateriali. E questo è quello di cui ha bisogno Napoli, non di denari arraffati con il turismo mordi e fuggi, né di fondi che ti avvolgono la città in una patina plastica, ma di energia e collaborazioni che diano definitivamente il la al suo Teatro, alla sua Musica, al suo Cinema e magari sviluppare anche una consapevolezza differente iniziando a parlare seriamente di lingua napoletana.
Ma tanto l'ann che ven retrocediamo