L'obbedienza non c'entra nulla. Non è una questione ideologica: essersi vaccinati non significa avere il diritto a ricevere le cure ma, nella stragrande maggioranza dei casi, non finirci proprio, in ospedale.
Una persona che ha adottato la prevenzione, nel caso in cui le risorse siano limitate, ha decisamente più titolo a ricevere assistenza ospedaliera di chi ha deliberatamente deciso di fottersene e non fare nulla. Perché, nella sua decisione, ha automaticamente messo in conto di avere più possibilità del vaccinato di essere ospedalizzato e di morire per il virus. Quindi, per quanto mi riguarda, non ho nessuna pietà o empatia e può essere tranquillamente lasciato a morire sul ciglio della strada. Ora basta. È tempo di tornare alla cara responsabilità individuale e a far ricadere il peso delle scelte su chi le prende. Ho molta più rispetto e tristezza per l'ottantenne che da doppio vaccinato (se non triplo...) finisce lo stesso intubato rispetto al coglione di cinquant'anni che non va a farsi la punturina, un vero e proprio ritardato mentale la cui morte sarebbe solo un giovamento per la società tutta. Il secondo ha scelto, il primo no.
Detto questo, il punto non è nemmeno decidere tra l'ospedalizzato per covid vaccinato e l'ospedalizzato per covid non vaccinato, ma tra il diritto di una persona vaccinata per covid e malata di altro (l'ho pure scritto) e una persona non vaccinata per covid ma malata di covid. E sottolineo malata, non positiva. Perché all'ingrossarsi dei ricoveri covid corrisponde un blocco delle attività di screening e degli interventi programmati, rimanendo in piedi solo la chirurgia d'urgenza e salvavita. Questo, all'arrivo dei vaccini, è semplicemente INACCETTABILE. Non si può più pensare di comprimere il diritto alle cure dei malati di altro perché c'è chi rifiuta la prevenzione, in virtù delle stronzate di byoblu. C'è gente che vedrà la sua aspettativa di vita ridotta dalla stupidità altrui. E no, non è libertà. O meglio può anche esserlo, ma non mi chiedere poi di rimediare al tuo errore.