A Napoli, ma direi in Italia, faremo un salto di qualità quando la smetteremo di dare tutti i meriti (o i demeriti) all'allenatore di turno.
Se si vince o si arriva quinti è sempre principalmente merito/demerito di chi scende in campo, poi viene il resto (importantissimo, ma nei limiti delle proprie responsabilità: scelte dei giocatori da schierare, allenamenti e preparazione delle partite).
Affermare che cambiando allenatore si fanno 20-25 punti in meno (distanza tra primo e quinto posto quest'anno) per me non esiste.
Questo gruppo ha dimostrato di essere il più forte all'interno di questo campionato, soprattutto per la carica e la fame (e le indubbie qualità) che hanno portato i nuovi acquisti, sostituendo gente che da anni non aveva più niente da dare qui ed era in continua, inesorabile, fase discendente.
Il mio auspicio è che si continui a fare opera di rinnovamento, sostituendo i rimanenti veterani (tranne Di Lorenzo) con altri giocatori che possono continuare ad alimentare la fame e la voglia di vincere. Sempre con alta qualità tecnica naturalmente.