Autore Topic: SuperLega Europea  (Letto 46157 volte)  Share 

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Online ferro

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #460 il: 21 Aprile, 2021, 13:54:52 pm »
Per adesso a quanto pare sia stato tutto annullato in attesa di una ''revisione'' del progetto. Ovviamente con il cazzo che ci rinunciano  :asd:


La verità è che questa cosa la stavano organizzando da tanto tempo, non si possono muovere tutti quei soldi e una tale macchina organizzativa creandola in meno di un anno, la situazione COVID li ha solo costretti a mettere il piedino sull'acceleratore per la progressiva situazione debitaria. Quello di cui mi sorprendo è che come abbiano fatto a non considerare che ci sarebbe stato un grosso dissenso, anche a livello politico, sulla cosa. Come pensavano questi di potersi spartire tutto il mondo del calcio senza trovare un'opposizione ?
Invece secondo me non se l'aspettavano la mobilitazione popolare e dei giocatori. Che poi c'è stata solo in Inghilterra perché qui da noi siamo i soliti cani da pecora.


Se l'avessero annunciata in estate dopo gli europei a cose gia fatte ed organizzate, se avessero pure trovato un accordo preliminare (e può essere che l'avevano trovato gia ora) per la vendita dei diritti di trasmissione delle partite secondo me alla fine si faceva.


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« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Offline umb

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #461 il: 21 Aprile, 2021, 14:14:54 pm »
Ma qua giocatori. Si so fatti sentie solo dopo che avevsno gia deciso. Tuttinun branco di ipocriti. L unico che ha fatto zompare il banco è il governo britannico, che sicuramente avra minacciato privatamente  di ripercussioni alle societa proprietarie dei team inglesi.

Offline eltalisman

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #462 il: 21 Aprile, 2021, 14:22:23 pm »
Ma qua giocatori. Si so fatti sentie solo dopo che avevsno gia deciso. Tuttinun branco di ipocriti. L unico che ha fatto zompare il banco è il governo britannico, che sicuramente avra minacciato privatamente  di ripercussioni alle societa proprietarie dei team inglesi.
Il governo britannico del populista BoJo che ha fatto di tutto per portare UK fuori dall'UE e ora come una bandierina ha fatto di tutto per far restare i club inglesi nella UE del pallone.

Bojo è solo un salvini che ce l'ha fatta. E dobbiamo anche dirgli grazie.

Online ferro

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #463 il: 21 Aprile, 2021, 14:23:06 pm »
Ma qua giocatori. Si so fatti sentie solo dopo che avevsno gia deciso. Tuttinun branco di ipocriti. L unico che ha fatto zompare il banco è il governo britannico, che sicuramente avra minacciato privatamente  di ripercussioni alle societa proprietarie dei team inglesi.
Questo noi non lo possiamo sapere, in Italia nessuno ha detto niente.
Pioli ha detto che lui pensa solo al campionato.
Pirlo addirittura che era favorevole.
Costacurta che ci sarebbero state bellissime partite e lo spettacolo ne avrebbe giovato.


Ibrahimovic visto che gli piace tanto parlare cré mo stavolta s'è stat zitto? Gli ex giocatori come Vieri, Cassano che fanno gli influencers e stanno sempre a postare pure se cacano non hanno avuto il tempo di scrivere niente?

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« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Offline umb

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #464 il: 21 Aprile, 2021, 14:25:20 pm »
 Non mi interessa eleggerlo a salvatore dalla patria. Io intendo che unico deterrente è stato il governo britannico. Avete idea di quanti intrallazzi abramovich e i quatariani fanno in inghilterra a livrllo fiscale.

Offline Alex88

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #465 il: 21 Aprile, 2021, 14:25:38 pm »
Nel mentre, Agnello minaccia velatamente di fare la spia su chi lo ha contattato...
Che muccuso.

nosocomio

Re:SuperLega Europea
« Risposta #466 il: 21 Aprile, 2021, 14:30:06 pm »
«Fra i nostri club c’è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100 per cento di possibilità di successo, andiamo avanti». Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ci parla prima di partecipare ad una riunione digitale notturna fra i soci fondatori della Superlega con in agenda lo scenario della sfida con l’Uefa e quanto sta avvenendo in Gran Bretagna, dove si sono ritirate le sei squadre inglesi . La situazione è tesa perché in gioco c’è non solo la sfida alla Uefa ma la credibilità dei più grandi club del Continente, Juventus inclusa.

Presidente Agnelli, la Superlega perde pezzi, il progetto rischia di affondare?

«Fra i nostri club c’è un patto di sangue, andiamo avanti».

Ritiene che il progetto possa ancora avere successo?

«Sì, ha il cento per cento di possibilità di successo».

La vulnerabilità della Superlega è nell’essere accusata di rappresentare un progetto elitario che snatura il calcio europeo trasformandolo da sport popolare in un club per ricchi. È questo ciò che volete fare?
«No. Vogliamo creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio».

Ma una simile competizione non è una minaccia mortale per i campionati nazionali?

«Nessuna minaccia, c’è piena volontà di continuare a partecipare a campionato e coppe nazionali».

Come è possibile che tre squadre italiane della Superlega, prendendo ogni anno un bonus di 350 milioni, non alterino l’equilibrio della Serie A a cui partecipano?
«Il bonus di 350 milioni l’anno è falso. :rotfl: Noi rimaniamo nelle competizioni domestiche, andremo a giocare in ogni stadio d’Italia, di Spagna e d’Inghilterra. Il nostro lavoro resterà intrinsecamente legato alle competizioni domestiche».

Il modello Nba negli Stati Uniti si alimenta grazie alle squadre dei college. Che legame avrete con le squadre giovanili, locali?

«L’alimentazione dei settori giovanili viene mantenuta. Ogni settimana daremo ai tifosi le partite dei campionati nazionali e di una nuova competizione, capace di avvicinare le generazioni più giovani che si stanno allontanando dal calcio».

Perché ritiene che la Superlega andrà incontro alle preferenze dei più giovani?

«I più giovani vogliono vedere i grandi eventi e sono meno legati agli elementi di campanilismo che hanno segnato le generazioni precedenti, compresa la mia. Un terzo dei tifosi mondiali segue due club che sono tra i fondatori della Superleague, il 10 per cento segue i grandi giocatori e non i club, due terzi seguono il calcio più per "il timore di perdere qualcosa" che non per altro, e il dato più allarmante è che il 40% per cento di coloro che hanno fra i 16 e 24 anni non ha interesse nel mondo del calcio. Andare a creare una competizione che simuli ciò che fanno sulle piattaforme digitali — come Fifa — significa andargli incontro e fronteggiare la competizione di Fortnite o Call of Duty che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi, che spenderanno domani».

Teme che i giovani abbandonino il calcio?

«Il calcio sta vivendo una crisi enorme di appetibilità verso le nuove generazioni. Avere gli stadi chiusi da un anno per chi ha figli di 10-15 anni di età lo evidenzia: si interessano ad altro. È un processo accelerato dall’epidemia».

L’Uefa vi vuole espellere, i campionati locali minacciano di non farvi giocare e i vostri giocatori rischiano di non poter vestire più le maglie nazionali. Non temete il boomerang di rimanere isolati?

«Temo molto di più una situazione di monopolio di fatto :rotfl: con il tentativo di impedire a società e giocatori di esercitare le proprie libertà sancite dal Trattato dell’Ue. Bisogna uscire da questa situazione di monopolio dove i nostri regolatori sono i nostri principali rivali. È un esercizio delle libertà».

Resta il fatto che in questo momento sembrate circondati. Qual è la mossa per rompere l’assedio da parte delle istituzioni del calcio europeo e nazionale?
«Abbiamo fiducia nella bontà della nostra iniziativa che crediamo avrà successo nel breve periodo. L’iniziativa intrapresa, come previsto dal Trattato Ue, porterà a veder riconoscere un nostro diritto. Per questo teniamo il dialogo aperto con istituzioni, Fifa e Uefa».

Eppure l’Uefa vi considera "illegali".

«Ciò che stiamo facendo è perfettamente legale. Stiamo esercitando una libertà prevista dal Trattato dell’Ue. E questo è molto importante».

Come fa a definire "aperta" un’organizzazione dove 15 membri su 20 sono presenti per diritto di nascita?

«Perché ci sono 5 posti disponibili e perché la Superleague affronta il maggior problema dell’industria del calcio che è la carenza di stabilità.  :rotfl: Le riforme delle competizioni, nazionali e internazionali, sono temi costanti dell’elezione dei presidenti delle istituzioni del calcio. È il momento di agire».

Ritiene davvero di poter aprire una trattativa con Fifa o Uefa?

«È il nostro auspicio. Abbiamo scritto ai presidenti di Fifa e Uefa per dialogare».

Se la Uefa inizia a dialogare, siete pronti a compromessi o la Superleague andrà comunque avanti?

«La Superleague va avanti comunque. Se ci faranno una proposta, la valuteremo».

Urbano Cairo l’ha definita "un traditore" e Aleksander Ceferin "un serpente". La accusano di averli traditi, di aver fatto il doppio gioco per mesi lavorando apparentemente ad una riforma della Champions mentre in segreto ne preparava in realtà un’altra. Che cosa risponde?

«Che per quasi dieci anni ho lavorato nelle istituzioni sportive internazionali che detengono il controllo delle competizioni, con un monopolio di fatto, senza sostenere alcun rischio economico. Perché i rischi ricadono solo sui club. Non sono riuscito a fargli capire quanto è alto il rischio economico per i club che generano valore per tutti gli stakeholder del calcio. O forse non hanno mai voluto capirlo. Dunque bisognava cambiare le cose. Cercheremo un accordo con Uefa e Fifa».

Se l’intento è la rottura allora perché restare nella Serie A?

«La tradizione del calcio risiede nei campionati domestici. :rotfl: Per noi i tifosi sono importanti e devono avere la possibilità, ogni domenica, di venire allo stadio».

Le reazioni del premier britannico Johnson e del presidente francese Macron sono state molto negative. Il premier italiano Draghi invece ha fatto trapelare volontà di mediazioni. I leader politici in questa fase sono un ostacolo o possono aiutare a trovare un compromesso?

«La posizione di Draghi è di grande buon senso. Lo sport è da sempre contro le ingerenze della politica. Se i leader politici vogliono intervenire sul fronte economico — dove stimiamo perdite fra i 6,5 e gli 8,5 miliardi di euro — sarà positivo, soprattutto sul fronte con la Uefa».

Aveva messo in conto l’impatto negativo sulla sua immagine di questa operazione?

«Mi aspettavo una reazione simile e credo potrà andare avanti ancora per qualche settimana. Bisognerà iniziare a dialogare».

L’ultimo giorno quando Ceferin, presidente Uefa, la chiamava, non rispondeva perché aveva la batteria scarica?

«Sono dettagli di vita personale che si commentano da soli».

Come siete arrivati all’accordo sulla Superlega?

«La volontà politica è maturata negli ultimi 20-30 anni. Credo che non si sia capito qual è stato l’impatto della pandemia nel mondo del calcio, al punto che nel budget 2021-2022, che è stato presentato nel dicembre 2020, i presupposti che Uefa ha fatto sono da brividi. Cito: "Le cifre presentate si basano sulla crisi sanitaria superata senza impatto su competizione e eventi, il calcio sta continuando normalmente". La massima istituzione del calcio europeo a dicembre del 2020 diceva questo. Istituzione che, vi ricordo, non ha nessun rischio economico nell’industria che regolamenta e con la quale compete. Questo conflitto d’interessi è importante sottolinearlo».

La vostra sfida punta in realtà proprio alla Uefa. Perché?

«Bisogna tener presente che l’Uefa gestisce i nostri diritti, li vende, decide quanti che ce ne redistribuisce e ci regola pure. Senza affrontare alcun rischio economico. Ed inoltre è un nostro rivale. Mi pare un aspetto di grande valore per un’industria da 25 miliardi di euro. Fifa e Uefa fanno grandi ricavi con i nostri giocatori ma non ci hanno aiutato nei momenti di crisi. Devono scegliere: o fanno i regolatori o i promotori commerciali  :rotfl:».

Com’è nata la convergenza con Inter e Milan?

«In maniera naturale».

Come si sente nella stessa trincea con Marotta, dg dell’Inter, suo rivale acerrimo negli ultimi campionati?

«Molto bene. Il rapporto con lui è sempre rimasto buono. Abbiamo vissuto assieme otto anni straordinari, l’affetto resta inalterato».

JP Morgan pare abbia chiamato il Napoli. State trattando con altre squadre italiane?

«Non posso confermarlo. Sarà sempre il cda a decidere».

Chi trasmetterà i contenuti della Superlega?[/b]
«Ci sono condizioni tecniche e commerciali che devono essere soddisfatte».

Da dove nascono le lettere di sfiducia per Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A?

«L’ho chiamato per spiegargli che eravamo in stallo dopo la proposta sulla gestione dei fondi. Aveva un ruolo di garanzia che non ha svolto nella gestione della Lega».

La decisione dei club francesi e tedeschi di non aderire indebolisce la Superlega?

«No, anzi crea delle opportunità. Per questi club o per altri».

E se sarete espulsi dai campionati nazionali?

«Non sarà così. Se avvenisse sarebbe un grave abuso. Quanto stanno minacciando è illegale. Se ciò avvenisse non sarebbe solo un monopolio ma una dittatura.  :rotfl: Vogliamo rimanere vicini ai nostri tifosi».

Dazn ha appena acquistato i diritti tv del campionato, cosa ne sarà?

«In questo momento in Gran Bretagna le squadre che si candidano alla Champions sono Leicester e West Ham. Non per questo Dazn cambierà i suoi piani, le circostanze mutano».

Il calcio è un gioco o un business?
«Il calcio non è più un gioco ma un comparto industriale e serve stabilità. :rotfl: Anche a livello domestico. In Europa la partita che vale di più non è la finale di Champions ma i play-off della prima divisione inglese per accedere alla Premier League: ben 150 milioni. Questa non è stabilità. Servono regole economico-finanziarie ferree come quelle stabilite nella Superleague».

Ma il problema è che queste regole impediranno ad una squadra minore, in Lituania o in Italia, di sfidare un grande club: il duello fra Davide e Golia non ci sarà più e lo sport ne uscirà indebolito.
«Allora partiamo dai dati: nei quarti di Champions abbiamo tutte le squadre che dovevano essere lì, in Germania il Bayern ha vinto 8 campionati di fila, in Francia c’è un’egemonia, in Spagna un duopolio e in Italia negli ultimi cento anni di storia 80 campionati sono stati vinti da Juventus, Milan e Inter. Dunque l’ambizione delle piccole è legittima ma dall’altra parte abbiamo una statistica lunga un secolo».
  :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

Questo significa che le squadre piccole devono rinunciare ai sogni?
«All’origine vincevano le squadre delle grandi città — da Bucarest a Belgrado — perché avevano grandi stadi e grandi entrate, poi c’è stato l’avvento dei diritti tv e si sono imposti i Paesi: Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Italia. Tutti gli altri — dall’Olanda alla Serbia — sono spariti non perché non meritevoli bensì perché non appartenenti a Paesi con un Pil che garantiva diritti televisivi importanti. Il prossimo passaggio sono i marchi globali: possono garantire entrate per garantire alla piramide del calcio ritorni davvero fiorenti. Per questo nasce la Superleague».

Sul fronte opposto le motivazioni di Uefa a Fifa sono altrettanto granitiche. Dunque andrete allo scontro?

«Ho parlato con Gianni Petrucci, presidente della Federazione italiana pallacanestro. Nel basket hanno trovato una coesistenza. È un precedente e riguarda il secondo sport europeo. Se osserviamo il percorso che ha portato alla nascita dell’Eurolega e dell’Eurocup troviamo un percorso analogo al nostro. Perché il calcio no?».

A proposito di stabilità, lei è saldo alla guida della Juve?

«Chi afferma il contrario mi porta bene».  :rotfl:

Cosa la rassicura di più o cosa teme di più nella sfida della Superlega?

«Mi rassicura il progetto di creare il campionato più bello del mondo, mi preoccupa il populismo che ostacola il dialogo su questa iniziativa».

Come hanno reagito i giocatori della Juve all’annuncio?

«Mi hanno chiesto quando si comincia».

Non temono di non poter più vestire la maglia delle rispettive nazionali?

«Non mi sembra. C’è stato anche un comunicato dell’Unione dei calciatori europei, molto significativo, a riguardo. Gli hanno detto di fare attenzione con simili minacce».

Insomma, avete spedito le lettere a Uefa e Fifa e aspettate di aprire il negoziato. In caso contrario sarà battaglia legale?

«In caso contrario ci sarà un confronto su ragioni tecnico-legali».

E se Juve, Inter e Milan saranno radiate dal campionato?

«Se il sistema calcio non dovesse permettere alle singole società di esercitare le libertà previste dal Trattato Ue dovremmo riflettere con attenzione. Per le implicazioni che potrebbero esservi in altri ambiti della società civile».

Si potrebbe arrivare ad un cappello Uefa sulla Superlega?

«Non lo so. Un dialogo può partire da posizioni molto distanti, come quelle attuali, ma è lo strumento per risolvere i problemi complessi».

Si è mai pentito di aver preso Ronaldo?
«Mai. Se tornassi indietro lo rifarei sempre».

E di aver scelto Pirlo come allenatore?

«Neanche».
« Ultima modifica: 21 Aprile, 2021, 14:31:59 pm da nosocomio »

Online calvin

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #467 il: 21 Aprile, 2021, 14:33:09 pm »
Il governo britannico del populista BoJo che ha fatto di tutto per portare UK fuori dall'UE e ora come una bandierina ha fatto di tutto per far restare i club inglesi nella UE del pallone.

Bojo è solo un salvini che ce l'ha fatta. E dobbiamo anche dirgli grazie.

L'ha fatto per salvare la premier, mica la ChL.

Comunque bene ha fatto
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

nosocomio

Re:SuperLega Europea
« Risposta #468 il: 21 Aprile, 2021, 14:34:47 pm »
Ecco a voi l'intervista.

Si contraddice da solo almeno tre volte
"il problema del calcio è di stabilità, ma vince sempre la stessa gente da 80 anni"
"l'essenza del calcio sono i campionati domestici, eccovi la superlega"
"temo un monopolio di fatto della uefa, la nostra competizione prevede solo 5 posti a invito"

nosocomio

SuperLega Europea
« Risposta #469 il: 21 Aprile, 2021, 14:42:08 pm »
Ah ovviamente poi libertà, società private, costi economici...ma se i leader politici vogliono aiutarci con le perdite mettendo i soldi pubblici, va bene.

La lezione della Fiat: i dividendi sono di pochi, le perdite della collettività.
Dovete fallire, bastardi

Offline Alex88

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #470 il: 21 Aprile, 2021, 14:58:50 pm »
Se volevano salvare il calcio, l'aggiungevano alle competizioni uefa, non facevano il torneo privato... piu' soldi per tutti, e magari invece della supercoppa, un quadrangolare tra le vincenti di SL, CL, EL e ConfL.

Offline eltalisman

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SuperLega Europea
« Risposta #471 il: 21 Aprile, 2021, 15:01:52 pm »
Ancora sulla SuperLega.
Per usare un'espressione del lessico politico del secolo scorso, si è trattato di un'iniziativa avventurista, un fare il passo più lungo di una gamba. Un'iniziativa che pare proprio fallita.
Ma i problemi sottostanti, come ricordavo nel post di ieri (https://www.facebook.com/dajackdaniel/posts/4349562111744805 ), mi paiono ancora tutti in piedi e non si risolvono certo con un ritorno allo status quo ante. Anche perché, di fatto, la SuperLega già esiste.
Nella tabella qui sotto ho riportato le squadre che hanno partecipato alle ultime 11 Champions League e sono arrivate in semifinale. In totale, quindi, 44 posti anche se, naturalmente, molte squadre compaiono più volte, come Bayern e Real che sono arrivate 8 volte in semifinale nelle ultimi 11 edizioni.
Bene, delle 44 semifinaliste (SF), 27 erano le 12 della SuperLega e si si fossero aggiunte Bayern, Borussia e PSG, che erano nei piani originari, sarebbero state 37 su 44. In finale si sono presentate in totale 22 squadre, 16 erano nella Superlega, con le due tedesche e il PSG si sarebbe fatto l'en plein. La finale, infine, ha visto 11 vincitrici: 9 nella Superlega e il Bayern.
La conclusione è che la concentrazione dei risultati è una realtà, da ormai un decennio. Se ci si oppone alla Superlega in nome dell'antico mondo del calcio, quello nel quale in cima all'Europa arrivavano Ajax, Celtics, Benfica e Steaua, quel mondo, da quanto è iniziato il millennio, non esiste più.
La Superlega pare proprio naufragata, figlia dell'improvvisazione e (forse) della disperazione di dover sistemare i bilanci. Ma nell'intervista concessa da Agnelli c'è un punto sul quale bisognerebbe interrogarsi: "All’origine vincevano le squadre delle grandi città — da Bucarest a Belgrado — perché avevano grandi stadi e grandi entrate, poi c’è stato l’avvento dei diritti tv e si sono imposti i Paesi: Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Italia. Tutti gli altri — dall’Olanda alla Serbia — sono spariti non perché non meritevoli bensì perché non appartenenti a Paesi con un Pil che garantiva diritti televisivi importanti. Il prossimo passaggio sono i marchi globali: possono garantire entrate per garantire alla piramide del calcio ritorni davvero fiorenti. "
Delle 44 squadre semifinaliste, solo una (l'Ajax) non appartiene ai 5 campionati maggiori, quelli che distribuiscono maggiori diritti TV. Campionati interi sono spariti dalle posizioni di vertice. E, nell'ambito dei campionati nazionali, le cose non cambiano, visto che alcune squadre (PSG, Bayern, Juventus) hanno dominato per un decennio.
Conclusione: la concentrazione dei risultati in pochi campionati (i 5 maggiori) è realtà da una dozzina d'anni almeno. All'interno di questi campionati, alcune grandi squadre tendono a farla da padrone, o in solitaria o in ristretto condominio. Ci ricordiamo (e ci ricorderemo) del Leicester perché rappresenta l'eccezione memorabile, tant'è che fu definito, con 84 anni di anticipo, il risultato sportivo del secolo. Ma non è la regola, è il miracolo.
Questo è lo stato di fatto: concentrazione di soldi e quindi concentrazione di risultati.
E il futuro potrebbe risultare ancora più concentrato. Il progetto Superlega si proponeva di distribuire ad una ventina di squadre gli immensi proventi dei diritti TV. Cadendo la Superlega, accantonata l'idea di poter aumentare, anche se a favore di poche, la crescita dei diritti TV, c'è la possibilità che i risultati si concentrino ancora di più in una mezza dozzina di squadre che, avendo alle spalle qualche sceicco o magnate del petrolio, possano guardare con snobismo ai proventi delle TV, avendo mezzi, ora che anche quel simulacro di Fair Play finanziario è stato abolito, per far fronte a tutte le spese. Le altre (le italiane, forse le spagnole), appesantite dai debiti, è assai probabile che vengano ridimensionate a favore delle squadre sceicco. Perché le italiane campano di diritti TV (e, quindi, di tifosi), lo sceicco campa di petrolio.
La Superlega, insomma, è stata la risposta sbagliata a problemi del tutto reali. Personalmente sono favorevole ad un supercampionato delle migliori europee, con meccanismi di promozione e retrocessione e i campionati nazionali come porta di accesso al supercampionato. Credo che prima o poi ci si arriverà. Il mio timore è che il flop della SuperLega così mal pensata possa allontanare quella prospettiva e consegnare (ancora più di quanto non sia oggi) il calcio europeo ad un manipolo di sceicchi.
E sarebbe l'esito paradossale di questi due giorni, che dalla mobilitazione in nome del ritorno alle radici popolari e del tifo risultino vincitori degli sceicchi per nulla popolari e neanche tifosi.


Offline eltalisman

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« Risposta #472 il: 21 Aprile, 2021, 15:02:25 pm »
Vi riporto questo post condivisibile che mi è capitato su Facebook di non so chi, cmq quoto.

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #473 il: 21 Aprile, 2021, 15:20:58 pm »
Ma qua giocatori. Si so fatti sentie solo dopo che avevsno gia deciso. Tuttinun branco di ipocriti. L unico che ha fatto zompare il banco è il governo britannico, che sicuramente avra minacciato privatamente  di ripercussioni alle societa proprietarie dei team inglesi.
a onor del vero i giocatori del liverpool hanno tutti twuittato un messaggio di contrarietà prima che zompasse tutto

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #474 il: 21 Aprile, 2021, 15:21:51 pm »
È stato già detto che agli italiani levagli tutto tranne il pallone  :asd:

mi metto anche io compreso eh

Offline Alex88

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #475 il: 21 Aprile, 2021, 15:44:31 pm »
Vi riporto questo post condivisibile che mi è capitato su Facebook di non so chi, cmq quoto.
Uma domanda: ti e' piaciuta Napoli - City del 2011/12?

Offline umb

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #476 il: 21 Aprile, 2021, 16:05:00 pm »
a onor del vero i giocatori del liverpool hanno tutti twuittato un messaggio di contrarietà prima che zompasse tutto

Nono tuttindopo che probabilmente aevevano gia visto la mala parata. L unico del liverpool che aveva detto quasi subito è ststo milner.

Offline F&M

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #477 il: 21 Aprile, 2021, 16:49:45 pm »
Ancora sulla SuperLega.
Per usare un'espressione del lessico politico del secolo scorso, si è trattato di un'iniziativa avventurista, un fare il passo più lungo di una gamba. Un'iniziativa che pare proprio fallita.
Ma i problemi sottostanti, come ricordavo nel post di ieri (https://www.facebook.com/dajackdaniel/posts/4349562111744805 ), mi paiono ancora tutti in piedi e non si risolvono certo con un ritorno allo status quo ante. Anche perché, di fatto, la SuperLega già esiste.
Nella tabella qui sotto ho riportato le squadre che hanno partecipato alle ultime 11 Champions League e sono arrivate in semifinale. In totale, quindi, 44 posti anche se, naturalmente, molte squadre compaiono più volte, come Bayern e Real che sono arrivate 8 volte in semifinale nelle ultimi 11 edizioni.
Bene, delle 44 semifinaliste (SF), 27 erano le 12 della SuperLega e si si fossero aggiunte Bayern, Borussia e PSG, che erano nei piani originari, sarebbero state 37 su 44. In finale si sono presentate in totale 22 squadre, 16 erano nella Superlega, con le due tedesche e il PSG si sarebbe fatto l'en plein. La finale, infine, ha visto 11 vincitrici: 9 nella Superlega e il Bayern.
La conclusione è che la concentrazione dei risultati è una realtà, da ormai un decennio. Se ci si oppone alla Superlega in nome dell'antico mondo del calcio, quello nel quale in cima all'Europa arrivavano Ajax, Celtics, Benfica e Steaua, quel mondo, da quanto è iniziato il millennio, non esiste più.
La Superlega pare proprio naufragata, figlia dell'improvvisazione e (forse) della disperazione di dover sistemare i bilanci. Ma nell'intervista concessa da Agnelli c'è un punto sul quale bisognerebbe interrogarsi: "All’origine vincevano le squadre delle grandi città — da Bucarest a Belgrado — perché avevano grandi stadi e grandi entrate, poi c’è stato l’avvento dei diritti tv e si sono imposti i Paesi: Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Italia. Tutti gli altri — dall’Olanda alla Serbia — sono spariti non perché non meritevoli bensì perché non appartenenti a Paesi con un Pil che garantiva diritti televisivi importanti. Il prossimo passaggio sono i marchi globali: possono garantire entrate per garantire alla piramide del calcio ritorni davvero fiorenti. "
Delle 44 squadre semifinaliste, solo una (l'Ajax) non appartiene ai 5 campionati maggiori, quelli che distribuiscono maggiori diritti TV. Campionati interi sono spariti dalle posizioni di vertice. E, nell'ambito dei campionati nazionali, le cose non cambiano, visto che alcune squadre (PSG, Bayern, Juventus) hanno dominato per un decennio.
Conclusione: la concentrazione dei risultati in pochi campionati (i 5 maggiori) è realtà da una dozzina d'anni almeno. All'interno di questi campionati, alcune grandi squadre tendono a farla da padrone, o in solitaria o in ristretto condominio. Ci ricordiamo (e ci ricorderemo) del Leicester perché rappresenta l'eccezione memorabile, tant'è che fu definito, con 84 anni di anticipo, il risultato sportivo del secolo. Ma non è la regola, è il miracolo.
Questo è lo stato di fatto: concentrazione di soldi e quindi concentrazione di risultati.
E il futuro potrebbe risultare ancora più concentrato. Il progetto Superlega si proponeva di distribuire ad una ventina di squadre gli immensi proventi dei diritti TV. Cadendo la Superlega, accantonata l'idea di poter aumentare, anche se a favore di poche, la crescita dei diritti TV, c'è la possibilità che i risultati si concentrino ancora di più in una mezza dozzina di squadre che, avendo alle spalle qualche sceicco o magnate del petrolio, possano guardare con snobismo ai proventi delle TV, avendo mezzi, ora che anche quel simulacro di Fair Play finanziario è stato abolito, per far fronte a tutte le spese. Le altre (le italiane, forse le spagnole), appesantite dai debiti, è assai probabile che vengano ridimensionate a favore delle squadre sceicco. Perché le italiane campano di diritti TV (e, quindi, di tifosi), lo sceicco campa di petrolio.
La Superlega, insomma, è stata la risposta sbagliata a problemi del tutto reali. Personalmente sono favorevole ad un supercampionato delle migliori europee, con meccanismi di promozione e retrocessione e i campionati nazionali come porta di accesso al supercampionato. Credo che prima o poi ci si arriverà. Il mio timore è che il flop della SuperLega così mal pensata possa allontanare quella prospettiva e consegnare (ancora più di quanto non sia oggi) il calcio europeo ad un manipolo di sceicchi.
E sarebbe l'esito paradossale di questi due giorni, che dalla mobilitazione in nome del ritorno alle radici popolari e del tifo risultino vincitori degli sceicchi per nulla popolari e neanche tifosi.

Articolo che parte da un grossolano errore di fondo.
Dato per buono il postulato "Questo è lo stato di fatto: concentrazione di soldi e quindi concentrazione di risultati."
Ammesso quindi, e non concesso, che dove ci sono i soldi ci sono i risultati allora la concentrazione di soldi deve essere sana non puo' essere squilibrata.
Non posso pensare di indebitarmi oltremodo solo per ottenere il risultato altrimenti e' pure giusto che finiti i soldi finiscano i risultati e ricominci il circolo non vizioso.
Invece quello che si pensa di fare, con la mentalita turbo capitalista applicata al mondo dello sport, e' di "salvare" chi ha in mano ormai troppi soldi (sotto forma di debiti) per fallire "too big to fail".
Ovviamente chi ha disponibilita' economica piu' elevata ha accesso ai giocatori migliori e di conseguenza partecipa per vincere, nessuno puo' negarlo il problema e' quando per arrivare alla grossa disponibilita' lo si fa in modo poco pulito (antisportivo se vogliamo).
Se io mi metto in competizione con il mio vicino a chi si fa il macchinone piu potente arrivero' al punto che per farmi il maserati firmo cambiali fino al 2999 e quando arrivo al punto che voglio passare dal maserati al nuovo macchinone sono senza soldi, senza accesso al credito e di conseguenza mi conviene venedere il maserati e cominciare a girare in biciletta e non metteri a sperare che un concessionario di ferrari si appassioni alla mia vicenda e mi passi lui una macchina nuova igni anno per spararmi la posa e vincere la mia battaglia.

« Ultima modifica: 21 Aprile, 2021, 16:53:41 pm da F&M »

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #478 il: 21 Aprile, 2021, 17:48:25 pm »
Nono tuttindopo che probabilmente aevevano gia visto la mala parata. L unico del liverpool che aveva detto quasi subito è ststo milner.
boh, io ho visto il fatto dei giocatori del liverpool in mattinata, mentre le prime voci di defezione di qualche club inglese (il liverpool non è stato neanche tra i primi) si sono avute nel tardo pomeriggio

Offline Moebius

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Re:SuperLega Europea
« Risposta #479 il: 21 Aprile, 2021, 17:58:10 pm »
boh, io ho visto il fatto dei giocatori del liverpool in mattinata, mentre le prime voci di defezione di qualche club inglese (il liverpool non è stato neanche tra i primi) si sono avute nel tardo pomeriggio
Infatti.
Boh meglio il silenzio di tutti i calciatori italiani oppure le dichiarazioni da servo spregevole di maestro pirlo...
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie