Di Maurizio Zaccone.
Napoli-Juventus si avvia, come prevedibile, verso il tutto esaurito.
Anche se il campionato è già chiuso e la testa è alle coppe per entrambe, il match è sempre atteso. La sfida è vietata ai napoletani non residenti in Campania, se non muniti di tessera, mentre i tifosi bianconeri, muniti di tessera, potranno godersela da qualsiasi regione provengano.
Anche se godersela è una parola grossa.
In effetti vietarla ai residenti in Piemonte sarebbe stato illogico visto che i tifosi bianconeri accorrono da ogni parte d’Italia. I gruppi storici a sentire la Digos sembra abbiano deciso di disertare la trasferta ma imponenti sono comunque le misure di sicurezza: 800 agenti di polizia e 800 steward per la sfida di domenica sera.
Un po’ come accadde ad aprile del 2017 quando i bianconeri vennero a Napoli e il pullman fu scortato da 120 agenti e 5 camionette della Polizia che nemmeno quando Trump e Putin andarono in Vaticano.
E visto che nella precedente occasione il pullman della Juve non se lo filò nessuno l’allarme si ripete; non sia mai che a qualcuno venga in mente di lanciare una pallina di carta, i titoli dei giornali sarebbero già pronti.
C’è alta tensione, insomma. E intanto la questura di Napoli avrebbe consigliato di non indossare simboli bianconeri nel tragitto verso il San Paolo, visto anche il gran numero di “infiltrati” previsto.
Ma devono stare tutti sereni; a Napoli l’aria sarà pure pesante, ma dei tifosi juventini frega davvero poco. Sono fra noi, sempre, tutti i giorni.
Lievemente mimetizzati, a volte mascherati, sono fra noi.
A volte li scopri in casa, al bar, al lavoro. Se hai confidenza si palesano e parlano anche. Sui social, mascherati al pc, danno il meglio.
Ma in generale vivono così; sotto copertura, con identità protetta. E infatti spesso sui social si nascondo dietro profili fake.
Una tenerezza infinita; raccomandargli di non ostentare gagliardetti e stemmi è premura inutile.
Sono specialisti in questo. Conoscerli ti arricchisce. Sui social, leggendo i comuni di residenza, aumenti le tue nozioni di geografia in maniera esponenziale. Ho scoperto località a me sconosciute che nemmeno leggendo le tappe dei vari tour di Gigione in concerto.
Istruiti e programmati alla difesa con 7/8 parole chiave (rosica/maloox ecc.) sono un’esperienza folgorante quando dibattono su ogni nefandezza della loro squadra del cuore.
Ci si arricchisce maggiormente discutendo con un comodino.
Non ci sono precauzioni da consigliargli; le conoscono tutte. Sono maestri delle urla di gioia soffocate in gola, specialisti delle arrampicate sugli specchi, leader delle teorie negazioniste.
Non è esistita Calciopoli, non è esistito il doping, non esiste Alto Piemonte; forse non esiste nemmeno il Piemonte.
Condannati a vincere non hanno più gioie, ma solo timori. Timore di non vincere la Champions, timore di portare a casa vittorie con la complicità degli arbitri, timore di doversi difendere ogni giorno da un nuovo scandalo; che siano plusvalenze fittizie, Var addomesticato, infiltrazioni criminali o quant’altro. Una vita difficile.
E i napoletani sono un popolo comprensivo; quindi venite e tifate tutti. Sfogate, ne avete diritto.
C’è la vostra squadra del cuore in campo. C’è il vostro campione che non gioca nemmeno da tornante o fa la riserva come predetto da qualcuno, nonostante non stia brillando particolarmente. Nonostante il segno che voleva lasciare sembra sia più impresso nei bilanci che in campo.?Quel campo che patisce le assenze dei veri campioni, da Mandragora a Cerri, da Audero a Sturaro ma che riesce lo stesso a farvi vincere lo scudetto ogni anno.
E chissà, anche la Champions. Il tempo lo dirà.
Ora è solo il momento di mettere la palla al centro.
Per le "palle" al centro ci ha già pensato il Cholo.