Sarri vuole rivoluzionare questo mondo per puro egocentrismo, per dare la propria impronta ed avere un riconoscimento che non vuole condividere con niente e nessuno.
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Condivido tutto tranne questo: per me il miserabile di Figline Valdarno non ha alcuna velleità di andare in una società come la Juventus e cambiarne la mentalità per autoaffermarsi, come a voler spiegare al mondo che è qualcosa di più grande della Juventus stessa, è l'unico portatore della verità ed è l'universo che deve modellarsi su di lui, e non viceversa.
L'obiettivo è quello, ma non è un'esigenza dalla quale non si può retrocedere, in pensieri e fatti concludenti.
Io credo anzi che questi siano gli ultimi residui del personaggio Sarri che si riverberano nel nostro subconscio, l'uomo tutto d'un pezzo, quello che non scende mai a patti con nessuno. Invece la sua storia mostra come sia un ipocrita avvezzo al compromesso né più né meno degli altri, e soprattutto dotato di un grandissimo istinto di sopravvivenza che lo porterebbe a galleggiare in un mare di merda come lo stronzo supremo.
Ha abiurato completamente ogni suo dettame extra calcistico e già al Chelsea la dottrina di acciaio sul campo ha iniziato a mostrare la corda, insomma non ho dubbi che da buon ratto qual è, nel caso le cose si mettessero male, la avoterebbe a 352 e pedalare.
Parliamo di una persona che non ha dignità.
Io penso che Sarri sia veramente la macchietta umana per eccellenza, lo stereotipo da cabaret di quello che è comunista per invidia dei soldi altrui, di quello che non si mette il pantalone attillato perché tiene la pancia e tutta una serie di mirabolanti stronzate che si è detto da solo, in questi anni, per autoconvincersi di trovarsi nella posizione di "anti-" non per scelta altrui, ma propria.
Che non fosse come noi dovevamo capirlo dal fatto che lui ha sempre odiato genuinamente la Juventus: l'odio è sentimento affine all'amore, ed è esattamente ciò che si manifesta quando l'amore non è maturo o ricambiato.
Noi non odiamo la Juventus, la disprezziamo.
È diverso.
Non la schifiamo perché vorremmo essere nel profondo come la Juve, ma perché è esattamente il nostro opposto.
A margine vedrete che, dovessero andar bene questi due annetti e passa a Torino, sarà in lizza per il posto in Nazionale. E lo prenderà, con il curriculum bianconero alle spalle.
È l'ultimo tassello che gli manca per abbracciare completamente la nomenklatura dalla quale si è distaccato per tutta la vita. Per scelta altrui.
E vedremo l'abiura dell'ultima sua fondamenta, quella dell'allenatore che deve lavorare ogni giorno sul campo.