Totò ma il modulo non è mai stato cambiato quest'anno.
È quello dell'anno scorso.
Sono due linee da quattro uomini e due calciatori avanti.
Mo che li chiamiamo prima e seconda punta, centravanti e trequartista, finalizzatore e valletto, non cambia la sostanza.
È quello che sto cercando di dire anch'io mentre si vaneggia sui cambi modulo, sul centrocampo a 2 a 3 a 150. Non cambia la sostanza, ossia se non fai i movimenti che devi fare stai scoperto.
In un sistema di gioco del genere, è fondamentale il primo pressing che deve portare l'avversario a costruire per vie laterali, dove difendi con due uomini e hai un centrocampista a triplicare, a lato.
Se sbagli quei tempi, ti entrano per vie centrali visto che in mezzo hanno sempre la superiorità numerica, giocando a tre.
E sono cazzi amari.
È un sistema rischioso e la cui riuscita è legata a un certo lavoro di squadra, che Insigne non riesce a garantirti. Ed ecco che semplicemente non giochi e sei completamente in balia dell'avversario.
Poi sul capitolo punte, nel 442 da scuola una va in profondità e l'altra le crea spazio, giocando spalle alla porta, smistando il pallone sull'esterno o spizzandolo di testa, facendosi trovare pronto sui cross provenienti dalla fasce.
Poiché Mertens non è assolutamente in grado di svolgere un lavoro del genere a causa del suo fisico, Ancelotti ha provato a mettere una pezza affiancandogli Fabian, dato che è il più strutturato della rosa, che in molti casi svolgeva i compiti tipici del centravanti.
È altrettanto chiaro che così te lo giochi, perché è uno che dà il meglio quando può puntare la porta avversaria partendo da dietro. Che poi è ciò che fa il trequartista classico (il cui compito è stato assorbito nel pallone moderno dalle mezzali).
Questa squadra senza questi tasselli, che le consentono anche un'uscita rapida dall'aggressione avversaria giocando in verticale sugli attaccanti, farà sempre ridere in entrambe le fasi.
Su questo però sono d'accordo in parte perché se lavori bene sui movimenti l'equilibrio lo trovi. Nel calcio del 2019 tutti coloro che applicano il 4-2-3-1 lo fanno con un TC che è un centrocampista in grado di fare il movimento a scivolare trasformando il centrocampo a 3 col Pivot davanti la difesa quando si è in transizione passiva.
L'ha sempre fatto Gerrad, l'ha sempre fatto Lampard, lo fanno quotidianamente Thiago Alcantara, Isco, Wijnaldum, De Bruyne e David Silva a coppia.
Proprio sul City andrebbe aperta una bella parentesi, visto che è la squadra che dovremmo guardare per le caratteristiche dei giocatori che abbiamo noi in rosa e che NON È assolutamente il Barcellona di Guardiola. Parliamo della squadra che coniuga perfettamente il modulo fluido (ereditato proprio da Ancelotti, fautore del centrocampo mobile col Milan) e il gioco posizionale.
Il City inizia tutte le partite schierato col 4-2-3-1 con De Bruyne TC e Silva mediano, due terzini di spinta come Walker e Zinchenko, un punta come Aguero che fa dell'attacco alla profondità il suo pane quotidiano e due esterni d'attacco puri come Sterling e Silva/Mahrez.
Il City ha dei movimenti impressionanti in ogni fase di gioco, ogni giocatore segue il movimento dei compagni in modo tale da essere sempre coperti e al contempo sempre incisivi sul recupero palla. Faccio alcuni esempi:
Lo schieramento di partenza è questo:
Ederson
Walker Otamendi Laporte Zinchenko
Rodri Silva
Mahrez De Bruyne Sterling
Aguero
Tralasciando i movimenti in fase propositiva, parliamo di quando si perde palla.
Se il City perde palla nella trequarti avversaria, De Bruyne scivola da mezzo-destro, Rodri arretra a fare il pivot, Sterling e Mahrez (che giocano praticamente sulla linea laterale) si stringono leggermente e vanno a comporre una linea di 4 con il belga e lo spagnolo. La disposizione diventa una cosa così:
Ederson
Walker Otamendi Laporte Zinchenko
Rodri
Mahrez De Bruyne Silva Sterling
Aguero
Rodri si piazza praticamente un passo avanti rispetto ai due difensori centrali e ne comanda i movimenti. Le linee sono talmente strette verticalmente che spesso i difensori sono tutti e 4 fuori dall'area, si intasano gli spazi e si occupano le linee di passaggio, per gli avversari è un cazzo di guaio riuscire a completare il contropiede.
Ancora più bello è il movimento che avviene quando uno dei due esterni d'attacco stringe verso il centro, per evitare di risultare scoperti se si perde palla. Silva avanza e si mette nell'half-space di sinistra, De Bruyne si allarga e vanno a ricomporre la linea di trequartisti. Al contempo però, Zinchenko avanza in diagonale e si piazza mediano al fiando di Rodri, mentre Walker stringe verso Otamendi componendo una difesa a 3. Il City si ritrova schierato così:
Ederson
Walker Otamendi Laporte
Rodri Zinchenko
De Bruyne Silva Sterling
Marhez
Aguero
In questo caso la squadra è predisposta al primo pressing in bocca all'avversario che, qualora dovesse riuscire ad evitarlo, ritroverebbe comunque la parte centrale del campo intasata e sarebbe costretto ad allargare sulla fascia dando il tempo al City di ritornare a quella sottospecie di 4-1-4-1 di cui sopra.
Questi sono i movimenti che dovremmo imparare a fare anche noi, perché i nostri uomini pur essendo più scarsi hanno proprio le caratteristiche di quelli del City.