Sarri ha provato a risolvere il problema della prima punta impostando un tridente che mi ha ricordato quello del Bari di Ventura: due ali molto larghe che vanno a prendere alle spalle i terzini con dei tagli verso il centro atti ad intercettare le veloci ed improvvise verticalizzazioni. Nei primi venti minuti ha funzionato, tant'é che spesso Insigne é stato pizzicato in leggero fuorigioco (alcuni dubbissimi) e addirittura una volta si é trovato in area da solo, peccato per l'inciampo. Anche Callejon e prima ancora Mertens, partendo defilato, hanno trovato il tempo e lo spazio per il taglio.
La contromossa ovvia degli ucraini é stata quella di togliere la profondità al Napoli con il classico catenaccio, tre linee strettissime e difesa bassa. Infatti nella seconda metà del primo tempo non siamo riusciti piú ad essere pericolosi se non trovando la sovrapposizione dei terzini con conseguenti millemila calci d'angolo.
Nel secondo tempo la musica non cambia. Il Napoli prova a trovare gli spazi, sempre intasati, nella metà campo ucraina provando ad attirare gli avversari nella propria. Nel tentativo di anticipare la chiusura degli spazi da parte degli avversari, le nostre transizioni offensive sono state però frenetiche e a volte poco pulite con verticalizzazioni a volte velleitarie, questo anche a causa del pressing alto della Dinamo volto soprattutto a rallentare l'uscita palla a terra del pallone. Quindi la squadra ha trovato difficoltà a mantenere gli spazi tra le linee stretti e questo ha costretto spesso i centrocampisti a correre all'indietro in trasizione difensiva con il risultato finale di essere arrivati sulle gambe negli ultimi 15 minuti.
L'ingresso di Gabbiadini, con lo spostamento di Mertens a sinistra, ha prodotto un paio di tiri del bergamasco a stento definibili pericolosi e un tiraggio del nano belga. Nel mezzo il tiro di Hamsik con bella parata del portiere ucraino.
Gli ultimi minuti, come ho detto, sono stati la conseguenza del dispendioso ping pong tra attacco e difesa dei centrocampisti e degli esterni.
Di buono oggi mi prendo la solidità difensiva con il ritorno di Albiol. Purtroppo però si consolida la consapevolezza che da quando si é fatto male Milik non abbiamo trovato ancora soluzioni convincenti in attacco (e infatti non abbiamo piú vinto in ChL)