LA PARTITA DELLA VITA
Era il 17 aprile 2011. Il Napoli di Walter Mazzarri, lanciatissimo all'inseguimento del Milan primo in classifica, ospita al San Paolo l'Udinese del "Mourinho di Castelfranco", all'epoca in una delle sue migliori edizioni. Le reti di Inler e Denis regalarono una vittoria che si rivelerà poi fondamentale per il raggiungimento del quarto posto e soprattutto una notte di tripudio per tutti i tifosi friulani, per i quali da sempre il match contro i partenopei è la partita dell'anno.
Sotto il Castello, infatti, nessuno ha mai dimenticato quella giornata del 1985, quando quel genio dalla dubbia moralità di Diego Armando Maradona anticipò di un anno la sua più scorretta esibizione privando l'Udinese di Zico di una meritata vittoria con un gol realizzato di mano.
I tempi, ora, sono purtroppo cambiati. Il Napoli veleggia ai vertici della classifica, mentre l'Udinese arranca in basso alla disperata ricerca di punti salvezza. La partita di domenica resta un Everest tecnico da scalare, troppa la differenza tra le due compagini; ciò che tutto il popolo friulano chiede ai suoi ragazzi, però, è una prova d'orgoglio. Non solo per la salvezza, comunque fondamentale, ma anche per impedire che la Dacia Arena diventi pascolo di festeggiamento per i tifosi campani, da fortino inespugnabile che è stato per gli azzurri in questi anni. C'è un onore da salvare, e un sano odio sportivo da tenere vivo.
Niccolò Codroipo
01/04/2016 23.31
udineseblog.it