Il Giudice sportivo,
letto il referto arbitrale nel quale, tra l’altro, si attesta che “al minuto 22 e 10 secondi del secondo
tempo interrompevo momentaneamente la gara richiamando tutti i calciatori nel cerchio di
centrocampo poiché dalla Curva Nord occupata dai tifosi della Lazio provenivano cori razzisti
nei confronti del calciatore n. 26 del Napoli Koulibaly Kalidou fin dal 1° del secondo tempo,
infatti ogni volta che il calciatore di colore n. 26 del Napoli giocava il pallone dalla Curva Nord
occupata dai tifosi della Lazio venivano indirizzati alla sua persona urla del tipo: - buuuh – a
scopo inequivocabilmente razzista. Al 17° del secondo tempo comunicavo al Quarto Ufficiale di
gara Posado Fabrizio di comunicare al Responsabile dell’Ordine Pubblico, ai delegati di Lega ed
ai componenti della Procura di attivarsi per procedere con l’annuncio dello speaker al fine di far
cessare i cori razzisti. Nonostante la nostra richiesta l’annuncio non veniva effettuato e così al
22° del secondo tempo, visto che i cori continuavano, decidevo di sospendere momentaneamente
la gara. Durante la sospensione di 3 minuti e 40 secondi veniva effettuato l’annuncio dello
speaker. Prima di far riprendere la gara avvisavo il Responsabile dell’Ordine Pubblico che avrei
ripreso il gioco e che da quel minuto alla fine della gara avrei atteso sue indicazioni in ordine alla
eventuale sospensione definitiva della gara. Al minuto 24 e 50 secondi riprendevo il gioco con
una mia rimessa e da quel punto fino a fine partita, tramite il Quarto Ufficiale di gara, ricevevo
l’indicazione dal Responsabile dell’Ordine Pubblico di far proseguire la gara nonostante in
alcune occasioni i cori fossero proseguiti”;
Irrati in italiano 5.5, si applica ma può fare di meglio.