Quando vedo (per sbaglio), o mi viene citato, per qualunque motivo, quella latrina di zelluso infrevone opportunista gobbo di merda nell'animo, divento una bestia.
Rappresenta la mediocrità umana, un Alberto Sordi di oggi, voltagabbana schifoso e ripugnante che non esita a tradire gli amici, scappando senza neanche salutarli, per suo tornaconto, abbracciando la causa di quelli che fino a poco prima erano anche per lui il simbolo del calcio rubato.
Non sopporto che sia nominato, tanto meno per fare esercizio di sapuritismo saccente; il suo nome può essere soltanto incluso in una bestemmia, in una maledizione, in un referto autoptico o in una infausta prognosi ospedaliera.
Aveva sfugà ncopp a stu fatt.