Seconda considerazione, gare come quelle di ieri non le vincono gli allenatori, ma soprattutto certi calciatori. Un allenatore può aiutarti sul lungo percorso, ma nelle gare decisive come quelle di ieri il compito di portare a termine la missione è di gente come Higuain, Callejon, Hamsik soprattutto.
Perdonami se non ho letto oltre, ma questa mi pare l'ennesimo capitolo dell'agiografia di Benitez, che quando non trasforma la merda in cioccolata, allora si limita a non sbagliare, tutt'al più a essere uno dei tanti partecipanti a un concorso di colpa.
E allora tutte quelle menate sulla sua esperienza, il re di Coppe, gli spogliatoi della finale di Ataturk, i quattro milioni all'anno ecc. dove vanno a finire?
Ieri non vi aspettavate niente da Benitez?
Se non è lui il leader desinato da questa squadra di palle mosce, previa epurazione di chi come tale non lo riconosceva, allora chi è?
Hamsik che dice che Higuain, che dice nasfaccimma e palla bona, che al mercato mio padre comprò?
Ora la stagione è finita, siamo tutti delusi, posate gli scudi, perché nun c'a faccio chiù.
Non è questione di avere ragione o di avere torto, non mi interessa niente, ma dopo ciò che Benitez ci ha fatto, vederlo andare via con gli onori del genio incompreso, di colui che non ha potuto, mi fa schifare il mondo, perché in questi momenti l'unica miserrima soddisfazione che mi resta è quella di vedere riconosciute le debite responsabilità a chi ci ha affondato, gente che guadagna milioni di euro e che ieri ci ha pisciato senza nessun ritegno.
Con una colpa gravissima.
L'arroganza.
Perché io ricorderò questa squadra come quella dei falliti di Madrid, i lucifero del pallone.
Gente che nelle dichiarazioni e nei fatti non ha mai avuto la minima idea né della nostra dimensione economica né di ciò che il calcio è per i napoletani.
E allora nun vuless che và a fernì che siamo tornati al Napoli dell'intertoto e alla fine dobbiamo dire pure grazie a qualcuno.
Non sto facendo retorica, ieri abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione della supponenza di cui sopra.
A partire dalla formazione. Doppio attaccante, nessuna punta in panchina.
Messaggio chiaro. Noi giochiamo sempre uguale e mettiamo anche un altro carico di briscola. La partita la quagliamo subito.
Dall'altra parte pressano alto, così togliendoci quaranta metri di campo, quelli buoni, dove opera Gabbiadini che è tutto fuorché un giocatore di manovra (tolto inspiegabilmente quando la partita diventa zozza e servono i suoi tiri ed i piazzati).
La partita è finità lì, di fatto ci hanno lasciato una sola occasione pulita.
Perché gli altri sono il Dinipro, si devono guardare la castagna, così come prima di loro Sarri, Iachini, Ventura, Stramaccioni e a maronna.
Noi no, siamo il Napoli di Benitez.