No. Se devi quotare, devi quotare bene. Ho parlato di riforme sanguinose di redistribuzione delle ricchezze, una cosa su cui in Italia non si è mai messo mano. Abbiamo avuto nelle scorse settimane il primo taglio agli stipendi dei manager pubblico, con tetto a 300 mila euro. Meno mi piace il fatto che Mauro Moretti, che vi si era opposto, sia stato messo a Finmeccanica.
La revisione della spesa pubblica è fondamentale e ineliminabile. Ma naturalmente non deve essere lineare, bensì rimuovere quelle sacche di spreco (soprattutto a livello regionale, ma in tutti gli anfratti della pubblica amministrazione) che risucchiano fondi pubblici altrimenti preziosi. Parliamo di cose serie: hai un'idea di quanto l'Italia paghi ogni anno di interessi al debito pubblico?
il taglio agli stipendi è una cosa che condivido, ma che rientra nel campo dell'etica. La macroeconomia non è una sottobranca di quest'ultima; eppure quest'equivoco esiste e rappresenta il peggiore errore ideologico del m5s, che Renzi ha pensato bene di cavalcare.
Cosa voglio dire? Voglio dire che il politico che ruba e fa i festini, avrà, almeno, contribuito all'aumento della domanda di servizi di catering o di maschere di batman
Al contrario, ad esempio, gli interessi che paghiamo sul debito, quelli si che scompaiono dal circolo economico, ed è questo passaggio che costituisce la vera re-distribuzione dal basso verso l'alto.
L'altro punto è che qualsiasi intervento a somma 0 (imposto dal regime di pareggio di bilancio) produrrà un effetto complessivo a somma zero: qualcuno con gli 80 € aumenterà leggermente i consumi (o più verosimilmente pagherà qualche bolletta arretrata), mentre tutti li rivedremo ancora al ribasso, perchè contestualmente ti aumentano spese e servizi. (lo vedrai a strettissimo giro)
Quindi per me qualsiasi revisione della spesa che insegue una certa equità (supposta) va anche bene, ma è una misura che c'entra poco con l'economia, campo in cui la politica può incidere positivamente
aumentando la spesa.
Quanto all'Europa: l'Italia costituirà una delle due forze principali in un parlamento dominato da forze antieuropeiste, con il Pd maggiore forza progressista del continente. E' anche a un occhio inesperto una posizione di grande forza sui tavoli delle trattative con la Germania, in particolare in coincidenza col semestre di presidenza europeo.
Noi non stiamo dalla parte sbagliata. Purtroppo molti italiani non hanno sviluppato alcuna coscienza politica, forse obnubilati per anni dall'incubo berlusconiano. Quando si parla di strategia politica si riflette ad ampio respiro, non con la visione di una legislatura. Non vi ammoccate le scemenze di questi venditori di fumo: la scelta europea non è una scelta reversibile. L'Italia ha puntato tutto sull'Europa e il suo interesse è fare in modo che l'Europa corregga le sue storture in modo tale da essere punto di estrema forza e non accollo di un paese già svilito dalla crisi.
Tu dai per scontate le buone intenzioni di renzi, io do per scontato l'opposto
Per fortuna sarà facile verificarle: un premier degno di questo nome e animato dal reale interesse Nazionale si presenterà da questi signori (Van Rompuy, Draghi, Oli Rehn, Merkel ecc), annuncerà la volontà politica dell'italia di lanciare un massiccio piano di investimenti in opere medie grandi e piccole, nell'università, nella ricerca, nella valorizzazione del patrimonio artistico/culturale/ambientale, ecc come unico modo per rilanciare occupazione e consumi ed uscire dalla crisi. Al primo inarcarsi di sopracciglio di questa gente di merda, lo stesso premier dovrebbe minacciare di sfasciare tutto, vediamo se le corna me le rompo solo io o pure voi.
Ovviamente non andrà così, metteranno su una commedia, e come dicevo nel post di prima, tra tante bastonate arriverà qualche carota del cazzo per far contento il popolo bue, annunciate dai media nazionali come grandi vittorie
Mi parli di interessi dell'italia: ma è evidente anche ad un cieco che gli interessi degli ultimi governi sono stati quelli di una ristrettissima elite che trae vantaggio dalla crisi (shopping di aziende pubbliche e private, massa di disoccupati disposti per un lavoro a condizioni sempre peggiori) e il PD c'è dentro fino al collo, con la sua sovrapposizione agli ambienti finanziari, che costituiscono una parte di questa elite.