Io penso che le cosa vadano in questo modo e vi spiego perché (segue immagine di una stampa in bianco e nero, con il Dr. Giuseppe Cirillo - quello del partito Preservativi Gratis - che tiene le mani aperte e disegnate in maniera ingiustificatamente grandi ad uso di chi sta facendo un ragionamento).
Quando in una squadra che va bene si vuole fare la rivoluzione in corsa le cose diventano più difficili che in un posto dove ci sta la sfravecatura, ma si fanno delle scelte azzeccate (vedi Juve e Roma). Poi ci sono casi come quelli di Inter e Milan dove metterci le mani diventa difficile perché è in corso un ridimensionamento economico (Mazzarri sperava di fare il Mourinho vol. 2, ma non si è reso conto subito che l'hanno assunto perché sa friggere il pesce con l'acqua, ma non diventerà mai uno chef).
Ecco, in tutto questo il Napoli ha trovato difficoltà perché era una squadra con una sua identità (merito di Mazzarri), ma che in questo momento della sua storia aveva bisogno di cambiare rotta. In questo contesto si è dovuto combattere contro il mare (Fedele) e la marina (gli Scannauallera), con i calciatori che accusavano malori e ancora oggi c'è gente che si fa zompare le unghie o che tiene la tussella e quindi devono stare a casa con nanonna che gli fa l'uviciullo scaurato.
Questo è un anno di grandi cambiamenti e, come in tutti i casi simili, specie per chi vuole rompere definitivamente il guscio, si parte benissimo sulle ali dell'entusiasmo, ma poi ci si ammoscia perché si fa fatica a mantenere il livello che caratterizza prestazioni come quella di ieri. Come questo avviene per il collettivo, lo stesso si rispecchia per il singolo, rendendo poi finissimi trattati calcistici quelli che sono azzeccamienti addosso senza senso. Questo è successo per Higuain, Albiol, Ghoulam, Fernandez, Inler, Insigne, Hamsik ed ora è il turno di Jorginho.
L'adda fá, chell è l'umanità che se sbatt. O, come direbbe Gennaro D'Auria, costruire su terra battuta è più difficile che su terra fertile.