Autore Topic: Rafaél Benìtez Maudes (Allenatore da 2013-2015)  (Letto 849892 volte)  Share 

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Offline Freddo

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #260 il: 10 Ottobre, 2013, 21:07:51 pm »
Gianluca mi ha spinto a comprare il libro (che non ho ancora aperto :look:), ma mi piace il fatto che lui 3/4 giorni fa disse "speriamo non lo traducano in italiano" ed ora lo traduce lui a puntate :siasd:


 :rotfl: :rotfl:

Speriamo allora che non leggano noi o siti del Napoli....fammi sapere se il libro ti è piaciuto....io era una vita che non leggevo un libro in inlglese ma mi sembra scritto in maniera abbastanza semplice anche se ci ho messo giorni dopo aver letto il libro per capire che questa Kop di cui parlava tanto era la curva del Liverpool..... :maronn: 
Con Ancelotti a prescindere.....

Offline 814ckp0w3r

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #261 il: 10 Ottobre, 2013, 21:10:07 pm »

 :rotfl: :rotfl:

Speriamo allora che non leggano noi o siti del Napoli....fammi sapere se il libro ti è piaciuto....io era una vita che non leggevo un libro in inlglese ma mi sembra scritto in maniera abbastanza semplice anche se ci ho messo giorni dopo aver letto il libro per capire che questa Kop di cui parlava tanto era la curva del Liverpool..... :maronn:
:ok:  Aspetto che Giovanni mi mandi il suo indirizzo di casa per mandargli "Why Always me?", il libro biografia del suo idolo.

Offline Freddo

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #262 il: 10 Ottobre, 2013, 21:17:53 pm »
:ok:  Aspetto che Giovanni mi mandi il suo indirizzo di casa per mandargli "Why Always me?", il libro biografia del suo idolo.

Guarda mediamente i libri biografici su lo sport fanno cagare, avevo letto quella su Mcenroe in inglese ed era stata deludente. Molto bella, la consiglio a tutti quelli appassionati di sport e non per forza super appassionati di tennis, Open di Andrè Agassi. Quella su Balotelli non la comprerei mai anche perchè si può essere certi che non può aver scritto un rigo e neanche aiutato espremindosi in una lingua comprensibile....
Sul calcio ho letto quella di Baggio ma di fatto è solo una lunga intervista incui parla male di quasi tutti i suoi exallenatori...
Sui gli allenatori girano quelle su Guardiola e Mourinho, ma il portoghese non lo sopporto e pure lo spagnolo mi è neutro, aspetto che alenerà il Napoli per comprarla  :asd:
Con Ancelotti a prescindere.....

Offline Ian Curtis

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Re:R: - Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #263 il: 10 Ottobre, 2013, 21:27:21 pm »
«Comunque a me un po' de suore negre, vestite pure bene, non è che ce sta male. Perché se tra du schiaffi alle ragazze, e anche de sparà a 'n paio de ufi, a me nun me dispiace».

Offline Gabbie

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R: Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #264 il: 10 Ottobre, 2013, 21:49:00 pm »
Gianluca mi ha spinto a comprare il libro (che non ho ancora aperto :look:), ma mi piace il fatto che lui 3/4 giorni fa disse "speriamo non lo traducano in italiano" ed ora lo traduce lui a puntate :siasd:

:rotfl:
Un fatto che mi ha costretto a chiamare Gabriella alle undici dell'altro ieri.
Chi è la persona per cui le hai chiesto di praticare un maleficio e perché.

Online Guallera V.2

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #265 il: 10 Ottobre, 2013, 21:51:51 pm »
:ok:  Aspetto che Giovanni mi mandi il suo indirizzo di casa per mandargli "Why Always me?", il libro biografia del suo idolo.
Grazie ma non è ho bisogno, la carta igienica già ce l'ho a casa. Ma poi a questo punto la biografia può farla pure Nando Sforzini, sicuramente sarebbe scritta meglio, sarebbe più interessata e ci sarebbero più episodi da raccontare.

Offline Hwarang

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #266 il: 11 Ottobre, 2013, 10:11:20 am »

Alemao

Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #267 il: 11 Ottobre, 2013, 15:37:46 pm »

Offline umb

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #268 il: 11 Ottobre, 2013, 16:00:50 pm »

falceEmarcello

Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #269 il: 11 Ottobre, 2013, 16:02:50 pm »

Offline Gabbie

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #270 il: 11 Ottobre, 2013, 17:45:33 pm »
Un fatto che mi ha costretto a chiamare Gabriella alle undici dell'altro ieri.
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Offline Ian Curtis

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #271 il: 11 Ottobre, 2013, 17:47:49 pm »
«Comunque a me un po' de suore negre, vestite pure bene, non è che ce sta male. Perché se tra du schiaffi alle ragazze, e anche de sparà a 'n paio de ufi, a me nun me dispiace».

Raffaele83

Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #272 il: 11 Ottobre, 2013, 22:37:11 pm »

Online vampyr8

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #273 il: 12 Ottobre, 2013, 00:41:45 am »
"Giornata di partite delle nazionali. Bilancio con luci e ombre, come è normale che sia, per dieci dei nostri giocatori che fanno parte della rosa del Napoli. Lorenzo Insigne non ha partecipato all'incontro disputato tra Italia e Danimarca che si è concluso con un pareggio di 2 a 2. Spero che possa giocare martedì, a Napoli contro l'Armenia. Buone notizie per la Svizzera, che ha vinto 1-2 in Albania con la partecipazione dei nostri tre giocatori. Inler e Behrami hanno mostrato la stessa solidità che mostrano quando giocano per il Napoli e Dzemaili è entrato nei minuti finali della partita. Complimenti a tutti e tre. Fortunatamente per noi, già hanno raggiunto il loro obiettivo. Al contrario, arrivano cattive notizie da Pandev, che ha giocato come centravanti per 90 minuti, e che non ha potuto far nulla per evitare che la Macedonia perdesse 1-0 contro il Galles. Inoltre, resta senza più possibilità di qualificarsi al Mondiale, mi dispiace per Goran. Dries Mertens ha visto il suo Belgio battere la Croazia fuori casa per 1-2, confermando la superiorità belga nel loro girone e nella loro qualificazione. Complimenti pure a Dries che avrà la possibilità di partecipare al Mondiale in Brasile. Reina non ha giocato nella gara disputata dalla Spagna contro la Bielorussia, però tutti sappiamo quello che Pepe apporta sempre al gruppo. Infine, ieri la selezione della Croazia Under 21 di Radosevic ha ottenuto una nuova vittoria, questa volta contro il Liechtenstein (4-0), e comanda il gruppo a punteggio pieno (9 punti) avendo vinto tutte le partite fin qui disputate in questa fase (3). Congratulazioni a Rado per questi numeri. Allo stesso tempo, voglio augurare buona fortuna tanto a Fede Fernandez, che giocherà con l'Argentina contro il Perù, come a Pablo Armero che lo farà in Colombia ospitando il Cile. Se la Colombia dovesse vincere si qualificherà per il Mondiale ottenendo un eccellente traguardo".

Offline Gabbie

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R: - Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #274 il: 12 Ottobre, 2013, 01:24:23 am »
:love2:
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Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #275 il: 12 Ottobre, 2013, 16:24:23 pm »



ma esiste calciatore di cui non sia uscita una biografia? Capparella?
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline SalvyTheCrow

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #276 il: 13 Ottobre, 2013, 14:16:46 pm »
Scrive Rafa Benitez, allenatore del Napoli, nel suo consueto 'column' per il quotidiano inglese The Independent:

"E' stato deludente per noi aver perso a Londra contro l'Arsenal in Champions League. Arsène Wenger ha una squadra forte, che ha ritmo. Avevo detto che erano una squadra molto buona, e la vittoria per 2-0 lo ha confermato. A Napoli stiamo crescendo come squadra: abbiamo imparato cosa dobbiamo fare quando ci troviamo di fronte squadre con la qualità e la velocità dell'Arsenal. E' stato incoraggiante vedere come possiamo recuperare subito da sconfitte del genere: abbiamo subito vinto per 4-0 sul Livorno quattro giorni dopo aver lasciato Londra, pur non avendo Gonzalo Higuaín con noi a causa di un piccolo infortunio. Quindi, adesso, guardiamo alla nostra prossima grande partita contro la Roma, l' unica squadra sopra di noi nella classifica della Serie A, che è stata anticipata a venerdì a causa di una manifestazione pubblica. Sarà un gran test per noi, ed un sacco di persone ne stanno parlando. Ma lo spirito, tra di noi, è buono.

A causa della pausa per le nazionali, sono tornato per qualche giorno nel Merseyside. Sono tornato nel pomeriggio di giovedì e sarò in Italia la prossima settimana per preparare la partita con la Roma. Ci sono tante analogie tra Liverpool e Napoli e la passione per il calcio è una di essere. Si tratta di due città che hano le proprie squadre in testa al campionato. Quando le persone mi fermano, volendo parlare di calcio, dico loro che la stagione è ancora lunga, ma è difficile per loro interpretarlo al meglio. Il calcio è così per tutti noi, è un grande creatore di sogni e speranze!"
sii sempre la star della freva altrui.
Ma vergognati, schiavo sudista che non sei altro!

Offline torello

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #277 il: 14 Ottobre, 2013, 12:21:36 pm »
cioè ma ha una sua rubrica sul giornale???
Non è con le fighe che si valuta il vero Uomo... ma con i cessi...

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #278 il: 14 Ottobre, 2013, 22:59:32 pm »
questa ve la siete persa? (non ho trovato link migliori che riportassero l'articolo integrale)

http://www.dagospia.com/rubrica-30/Sport/rafa-un-baba-di-mister-il-calcio-e-una-grande-bugia-sacchi-un-grande-64557.htm

EDIT: ah no ecco, era sul sito di Repubblica ovviamente :look:

http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/napoli/2013/10/14/news/benitez_mura-68511280/

Napoli, Benitez: "Il calcio è tutto una bugia..."
Napoli, Benitez: "Il calcio è tutto una bugia..."
Dalle tortilla alla paella, dal Liverpool al Real Madrid, ammiratore di Sacchi e dei babà: scopriamo l'allenatore che sta facendo grande il Napoli
di GIANNI MURA

CASTEL VOLTURNO - Visto da vicino, Rafa Benitez è quel che sembra visto da lontano, in tv: un tipo tranquillo. Se per capire le reazioni di Ancelotti occorre guardargli il sopracciglio sinistro, lo specchio di Benitez sono le guance, che tendono a imporporarsi. Tranquillo e tranquillizzato: non parleremo dell'ultima partita né della prossima, gli ho detto quando ci siamo seduti a un tavolo, nella sede del Napoli. Qualche domanda giusto per conoscerlo meglio.

Cos'è il calcio?
"Il calcio è bugia"

Questa l'avevo già sentita da Trapattoni, in dialetto, quando allenava la Juve: "Sèmm pagà per cuntav su di ball". Ossia: siamo pagati (noi allenatori) per raccontarvi (a voi giornalisti) frottole. E questa frase lapidaria, che suona come "la vida es sueño" non me l'aspettavo da un fervente sacchiano. Possiamo approfondire?
"Certe verità non conviene dirle in pubblico. Lo so anch'io se un mio giocatore ha giocato male, ma non lo ammetterò mai in tv o sui giornali. Lo brucerei, e invece mi serve. Ma è mio diritto e dovere, in privato, parlare con quel giocatore e dirgli dove ha sbagliato e come fare per non rifare quell'errore. Altrimenti, che ci sta a fare un allenatore?"

Lei si riconosce nell'etichetta di sacchiano?
"È un collega che stimo moltissimo, il suo Milan è nella storia del calcio. Ricordo di quando andavo a vedere gli allenamenti a Milanello, con Arrigo e poi con Capello. Ma sono andato anche alla Fiorentina quando c'era Ranieri. E con quanta attenzione leggevo le fotocopie che mi preparava Franco Ferrari a Coverciano".

Quando Sacchi s'era imposto, in tutta Italia si giocava col 4-4-2, con poche eccezioni: Galeone, Zeman, Zaccheroni. Oggi, in serie A, col 4-4-2 c'è solo il Chievo. Si va a mode, secondo lei?
"Da quando sono a Napoli ho affrontato squadre tutte diverse quanto a impianto. Su questo argomento ho anche scritto un pezzo per il Telegraph: qui c'è una grande varietà di moduli, ci vuol poco a passare dal 4-5-1 al 4-3-3. Ma più del modulo conta la mentalità"

Lei è passato alla difesa a 4, col Napoli.
"È quella che preferisco. Questo non toglie che a Liverpool e altrove abbia anche difeso a 3, ma raramente per scelta iniziale".

Mi tolga una curiosità: quando vi ritrovate tra allenatori a discutere di calcio, il calcio è ancora bugia?
"Se, faccio un esempio, mi trovo con Ancelotti, so che del Real non mi dirà tutto né io del Napoli. Su tutte le altre squadre potremmo permetterci di essere sinceri".

Ancelotti, Istanbul, da 0-3 a 3-3 col suo Liverpool, e poi vittoria ai rigori. Le capita di ripensarci?
"Sì, e se anche non ci ripensassi troverei sempre qualcuno che mi chiede: ma come avete fatto?"

Glielo chiedo anch'io.
"Pensi che a due minuti dall'intervallo eravamo sotto di due gol e già mi stavo chiedendo cosa avrei potuto dire nell'intervallo ai miei. E tac, becchiamo il terzo. Che ha semplificato le cose, in un certo senso. Ragazzi, ho detto, fin qui hanno giocato solo loro, proviamo a giocare anche noi e se facciamo subito un gol la situazione può cambiare. Ne abbiamo fatti tre in sei minuti e abbiamo rischiato solo su Shevchenko nel finale, ed è stato bravo Dudek. Che sapeva già come avrebbero tirato quattro dei cinque milanisti. Li avevamo analizzati. Di quella grandissima partita voglio dire un'ultima cosa: tra me e Ancelotti nessuno ha sbagliato una mossa, tutto quel che potevamo fare l'abbiamo fatto".

Mi son fatto l'idea che lei sia nato con la vocazione dell'educatore, se non dell'allenatore. (Leggero arrossamento....)
"Alla scuola San Buenaventura ero compagno di banco di Ricardo Gallego. La nostra squadra di dodicenni vinse il torneo fra tutte le scuole di Madrid".

In che quartiere è nato?
"Aluche. Se è pratico di Madrid, la linea metrò tra Carabanchel e Casa de Campo. Un quartiere di lavoratori. Mio padre Francisco era un colchonero, tifoso dell'Atletico Madrid. Aveva cominciato a undici anni come facchino, finché era diventato direttore commerciale di una catena d'alberghi. Rosario, mia madre, è quella che più m'ha incoraggiato sulla strada del calcio. Era contenta quando a 13 anni sono entrato nella famiglia del Real, per cui simpatizzava. A quell'età facevo le pagelle della mia squadra".

E gli altri ragazzini lo sapevano?
"No, naturalmente. Il calcio è bugia, ma anche discrezione. Erano appunti che servivano a me, già allora pensavo, sia pure vagamente, in termini di collettivo. Ero una specie di allenatore in campo. E risento preciso il fischio di mio padre, che dai bordi urlava: Piantala di parlare e vai avanti a fare gol"

Non era la sua specialità.
"Ufficialmente, una ventina. Giocavo centrocampista arretrato, e anche libero. Il mio idolo era Beckenbauer, ma anche Di Stefano, Pelè e, poi, Maradona".

E' entrato a 13 anni nella famiglia del Real. Ne è uscito per le conseguenze di un infortunio. Ci è rientrato come tecnico delle squadre giovanili, vincendo sei trofei. Ha lavorato con Del Bosque. Quanto le è pesato passare dal campo alla panchina a 26 anni?
"Non tantissimo, forse perché mi sentivo un po' allenatore anche quando giocavo. E questo è un lavoro da privilegiati, mai dimenticarselo. Chi mi ha condizionato la carriera? Il numero 10 del Canada, in Messico. Il nome non lo so. Universiadi del '79. Entrata da dietro, il mio ginocchio destro che salta. Quindici giorni senza trattamento, poi gesso e fisioterapia. Ma il ginocchio non è mai guarito. Non per fare il calciatore ad alto livello, almeno. Così scesi di livello, quattro anni al Parla, poi al Linares, dove mi scambiavano per un mancino naturale, mentre io sono destro, ma per calciare forte dovevo usare l'altro piede. Nel frattempo mi ero laureato all'equivalente della vostra Isef. A Linares insegnavo ai bambini delle elementari".

Com'è che se n'è andato dal Real?
"Volevo seguire una strada tutta mia. Al Real, prima regola della casa, già da ragazzino t'insegnano che conta solo vincere. Arrivare secondi è come arrivare ultimi"

E lei ci crede?
"Ma a lei piace perdere? Me ne trovi uno che è contento quando perde, anche da piccolo. Per qualche anno, dal Real Valladolid all'Osasuna, mi hanno appiccicato l'etichetta di inesperto, di tecnico troppo giovane. E l'appiccicavano gli stessi che mi avevano fatto firmare il contratto. Quando mi chiedono le differenze tra il calcio inglese e gli altri dico che nel calcio inglese c'è l'abitudine di rispettare i programmi. Si fissa un obiettivo in capo a tre anni e hai tre anni per centrarlo. Altrove succede di meno".

A Milano, per esempio?
"Diciamo che ho avuto poco tempo e chiudiamola qui. Ma qualcosa in quel poco tempo ho vinto".

Ha vinto col Valencia, col Liverpool, col Chelsea. È stato il primo spagnolo ad allenare nella Premier League. È affezionato a qualche vittoria in particolare?
"Nel nostro mestiere si guarda sempre avanti. Ma c'è un episodio buffo di quando allenavo il Liverpool. Stavamo provando schemi su palla inattiva, ma la traiettoria del pallone era falsata da un fortissimo vento. Stop, qui c'è troppo vento, ho detto, e tutti si sono messi a ridere. Avevo pronunciato wind, vento, come wine, vino".

Cosa vede guardando avanti?
"Un campionato impegnativo, ma ho fiducia nei miei giocatori".

Mi risulta che, all'inizio della preparazione, molti fossero un po' perplessi per la leggerezza degli allenamenti e la poca palestra, rispetto a precedenti esperienze.
"Guardi, l'allenatore perfetto non esiste, come non esiste il giocatore perfetto. Tutti possono migliorare come qualità tecnica, fisica o tattica, questo non si discute. Per me il calcio è 80% pallone e 20% palestra, non di più, forse anche meno. Sa quali sono i giocatori che fanno la fortuna di un tecnico? Quelli bravi a muoversi tra due linee. Come faceva Gianfranco Zola. Come fa Mata. Avendo in rosa due come Hamsik e Pandev, sotto questo profilo sto tranquillo".

Si sta ambientando a Napoli?
"Non è difficile. Grande città, calorosa. Un problema per me è che se vado al ristorante si blocca il traffico. E così il più delle volte sto qui in albergo a Castel Volturno. Casa e bottega, giusto? L'altro giorno mi hanno fatto assaggiare il babà"

Nato in Lorena per mano di un re polacco detronizzato, Stanislas Leszczinski, e arrivato a Napoli, via Parigi. Se accetta un consiglio, provi piuttosto la pastiera, che è napoletana al 100%. Fosse a Madrid, cosa mangerebbe in primis?
"Una tortilla con dentro tutto: patate, cipolle, peperoni. Ma qui, coi miei collaboratori Paco, Antonio e Xavi ogni tanto ci facciamo una paella che prepara Xavi. Con poco pesce, non ne vado pazzo".

Dopo tre anni a Valencia, una paella è quasi d'obbligo.
"Ma non è un gesto nostalgico, è quasi un'abitudine. Per essere felici, invece, come da bambini, bastano uova fritte e patatine".

Veronelli sarebbe d'accordo. Sacchi penso di no.
 
(14 ottobre 2013)
« Ultima modifica: 14 Ottobre, 2013, 23:06:56 pm da Cuck Oldullo »
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline Antonio Scannagatti

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Re:- Rafaél Benìtez Maudes -
« Risposta #279 il: 15 Ottobre, 2013, 12:05:00 pm »
...e quanto parla questo qua (cit.)