Se io ho un giocatore che crea tanto, tira tanto e non segna mai lo giudico per quello che è, un calciatore volenteroso, magari che ha buon senso del piazzamento e movimento, ma impreciso e poco freddo sotto porta. Il giudizio sul singolo quindi è condizionato dagli errori sotto porta. Per dire, Lavezzi, o Insigne sono giocatori con alcune ottime doti, ma di sicuro non dei killer da area di rigore.
Le squadre invece producono quello che si chiede loro se fanno tante azioni pericolose e ne subiscono poche. Se poi le tante azioni te le mangi sempre e le poche subite le fai passare hai dei problemi costitutivi, ma non di squadra. Cioè il problema è che davanti hai tanti lavezzi e insigne e pochi inzaghi o paolo rossi, e dietro hai portieri scarsi o difensori distratti.
Ma non vedo da questi dati una squadra che ha problemi tattici o di modulo, o di impostazione delle partite. Certo può giocare sicuramente meglio, può lasciare ancora meno occasioni agli avversari, crearne il doppio, il triplo, ma rimane il fatto che se crei sistematicamente più degli avversari e subisci meno in media ne vinci molte di più.
Ora vorrei capire cosa mi si contesta in questo ragionamento, per cui se oggi il napoli non ha avuto occasioni, se non un paio di tiri da fuori, allora siamo in disaccordo proprio sulle basi, ossia "cos'è un'occasione pericolosa". In disaccordo con me e con tanti altri, perché i dati a cui faccio riferimento non li ho raccolti io, ma addetti ai lavori non tifosi.
Se invece siamo d'accordo che il Napoli ha un certo numero di occasioni da gol più degli avversari, ma non le segna e invece subisce regolarmente, non capisco come questo fatto possa dipendere dalla grinta, dalla determinazione e dal colore della pelle. Cioè con queste doti in più ne creeresti di più (e subiresti meno), sono d'accordo, ma quelle create dovrebbero essere comunque più che sufficienti per vincere le partite. In cosa influiscono i difetti che voi attribuite alla squadra (e che in buona parte condivido) a proposito di queste statistiche?