Uagliú, ma era un attaccante straccia rezze e non solo: calciava di destro e sinistro con una bravura impressionante, sapeva sempre posizionarsi in qualsiasi situazione di gioco d'attacco, sapeva gestire la palla negli allunghi e saltava anche tre giocatori in contropiede (a volte i contropiedi li faceva da solo), sapeva difendere la palla e far salire la squadra, sapeva recuperare la posizione anche nei casi più complicati (tipo che se si trovava in una situazione scomoda per saltare sapeva riposizionarsi con una velocità impressionante), sapeva prendere e proteggere la palla, movimento con e senza palla, velocità. Cioè, parliamo di uno che tra Inter e Atletico Madrid segnava con una media di quasi un goal a partita e doveva essere l'attaccante titolare dell'Italia ai mondiali 2006, tanto che andò a Monaco per poter giocare con continuità, ma si ruppe il ginocchio.
Mah.