Andiamo a questo,
io penso che nessuno abbia mai messo in dubbio la sua capacità di tocco di palla e impegno in mezzo al campo,
così come nessuno abbia mai dubitato che con lui vertice alto del nostro attacco, ne avrebbe giovato la manovra di costruzione tra le linee e di possesso,
invece della frammentaria e inconcludente ricerca della profondità del mamozio bergamasco, destinata a terminare nelle lacrime e nel dolore.
Il problema è che lo scarico e la costruzione sono 1/3 di ciò che deve fare una punta.
Il senso del gol innato, il posizionamento in area, l'attacco del palo...non le impari a quasi trent'anni.
A meno che non sei un centravanti sbagliato, uno di quelli che avrebbe dovuto sempre giocare lì e non l'ha fatto fino a quando non cedono Quagliarella proprio al Napoli,
e, purtroppo per lui e per noi, lui Totò Di Natale non lo è.