Io capisco le argomentazioni che sono state messe all'attenzione riguardo la carriera e il pensiero di GLF, ma per me il ragionamento che ha fatto davanti alle telecamere non lascia spazio a nessuna interpretazione. Almeno per me che non ne sono mai stato un fan, né l'ho mai considerato un idolo. Ho di certo apprezzato delle cose del periodo CSI, ma non sono mai andato oltre.
Giovanni su facebook dice che GDL soffre delle stesse ambiguità di Massimo Fini. Gli rispondo qui dicendo che non sono d'accordo perché Fini si è sempre posto su un piano totalmente diverso, sostenendo l'autodeterminazione dei popoli, condannando le ong, l'imposizione della cultura occidentale con mezzi criminali in altri paesi (basta cercare i suoi articoli sull'Afghanistan. Discorso molto diverso, e che si presta a ambiguità ridotte ai minimi termini, piuttosto che ad un "prima gli italiani". E anche Fini non si è mai fatto problemi a stringere la mano a la chiunque, ma sempre con coerenza, senza ambiguità e a testa alta. E, sopratutto, senza supercazzole.
E parlo io che schifo a morte chi si permette di giudicare scelte personali come la conversione al cattolicesimo, ma sulle bestialità che si dicono in pubblico, da chi ha un certo spessore culturale, a prescindere dall'aver acquisito e capito la "poetica" di GDL io non transigo.