Il giornalista di successo Mikael Blomkvist, aiutato della giovane e ribelle hacker Lisbeth Salander, accetta un incarico dal ricco industriale H. Vanger: indagare sulla scomparsa della nipote Harriet, avvenuta quarant'anni prima. Da allora, ogni anno un misterioso dono anonimo riapre la vicenda. Dopo mesi di ricerche, Blomkvist e Salander scopriranno la sconvolgente ed inaspettata verità.Rifacimento americano a debita distanza dell'originale (il primo film svedese della trilogia è datato soltanto 2009), tratto da uno dei più eclatanti casi letterari dell'ultimo decennio, e nonostante una certa inutilità di fondo (perchè mai rifare subito un remake di un film straniero con un lasso di tempo così breve ? Maledetti americani...) che rischiavano di portare disinteresse alla pellicola (almeno l'aver affidato il tutto, ad uno dei pochi "autori mestieranti" rimasti ad Hollywood come David Fincher, è stata una scelta azzeccata), il film funziona abbastanza bene. Paradossalmente è molto più "svedese" dell'originale, che aveva un ritmo ed una certa estetica più da thriller americano, mentre questo film complice una fredda ma molto bella fotografia, predominante nei colori grigio-nero, che danno proprio quella sensazione di scandinavo, ed un ritmo più compassato soprattutto nella prima parte, dove nonostante la durata lunga (si arriva quasi ai 160 minuti) e l'investigazione gialla non proprio semplice, riesce a creare un buon meccanismo di suspance. Soltanto nell'ulltima ora i due protagonisti interagiscono insieme, mentre fino ad allora il film aveva viaggiato su due binari differenti, presentando la vita della Salander (buona la performance "mimetica" della semiesordiente Rooney Mara, che nel film precedente di Fincher, aveva avuto il ruolo dell'ex fidanzata di Zuckenberg/Eisenberg, che risulta ancora più enigmatica ed inquietante della Salander "originale" interpretata da Noomi Rapace), come una sottotrama a se rispetto al resto del film. Nel complesso buone anche l'interpretazione di Daniel Craig, che oramai come nei suoi 007, anche qui viene pestato, percosso e ferito, sembra quasi che sia diventato un suo marchio di fabbrica abbuscare nei film....e toccante quello del vecchio Christopher Plummer, mentre Skarsgaard (unico attore svedese nel film) ripete il solito ruolo della carogna. Di minor rilievo rispetto all'originale, seppur comunque presenti, i sottotesti di critica verso il passato pro-nazista della Svezia, mentre la parte finale, dopo la riuscita del caso, perde mordente e risulta fin troppo inverosimile e semplicistico come epilogo.
Come in tutti i film di Fincher, i titoli di testa raggiungono vette altissime.