il discorso di Stefano ci sta, ma è da discriminare a seconda dello stato socialista.
Va bene per l'epoca stalinista, in parte quella chrusheviana, molto molto in parte per quella brezneviana, per niente per l'esperienza post '85.
Può andare bene per Husak (ma già no per Svoboda), benissimo per Ceaucescu, ma non tantissimo per Tito, per Kadàr un po' e un po', quasi per niente, è quasi aderente alla Germania di Honecker. Abbastanza per Zivkov.
Con questo voglio dire che il panorama all'epoca era molto meno unitario di quanto si possa pensare, e quanto dici tu non è stato una costante nella galassia socialista.
Anche nel mondo libero esistiamo noi ed esiste la Svezia, per dire.
Magari il punto di discussione potrebbe essere: preferite che il vostro benessere sia deciso da forze più o meno indipendenti di un mercato oppure da un'autorità, un comitato che stabilisce discrezionalmente come aumentare il benessere di una nazione?