io so' quindici anni che in un senso o nell'altro non mi diverto più a vedere il Napoli. Più o meno dalla semifinale di coppa Italia con l'Inter del '97, quando mi rifiutai di vedere la partita tanta la tensione salvo poi accendere all'espulsione di Ganz col boato del quartiere.
Col Napoli soffro, accumulo e scarico energie nervose, scopro nuovi oscuri orizzonti del mio animo (tipo quello che augura stragi e lutti agli avversari), e anche nel migliore dei casi godo, eiaculo, sento salire l'adrenalina, mi piglio rivincite sui gobbi, mi sento parte della vittoria... ma non mi diverto.
So' anni che non guardo una partita del Napoli assettandomi davanti alla tv o prendendo posto in curva pensando "e ora facciamoci queste due ore di relax". Come farei con un film o un concerto.
Capisco Giggino, la viviamo male, il tifo è la peggiore delle cose che possa capitare a un essere umano. Io sono arrivato al punto di essere contento quando tengo da fare e tengo una scusa seria per non guardarmi la partita, il prossimo step sarà sperare in qualche guaio che mi tenga impegnate le cerevella, tipo una cartella di Equitalia o na' rapina in casa. In quest'ottica il fatto che il Napoli giochi il calcio più spettacolare del pianeta o quello più sparagnino è drammaticamente indifferente.
La differenza la avverto netta quando seguo il Pomigliano. Lì no, lì mi diverto