Interessante questa intervista a Ferrario, difensore del Lecce,che ammette di esser stato contattato da Zamperini per truccare la gara Lecce-Lazio. Ferrario ammette la colpa di non aver denunciato il tentativo di illecito propostogli, ma ribadisce di aver risposto con un no secco alla proposta di Zamperini. E' in attesa di giudizio da quasi un anno.
Non capisco ancora perchè nonostante le confessioni, le prove(il gruppo di Ilievski era a Lecce il giorno della suddetta gara, secondo i dati rilevati dall'indagine ), i tabulati etc.etc., la procura federale e Palazzi ancora non processano la Lazio.
E' vero, a Cremona le indagini non si sono concluse, ma la giustizia sportiva si muove spesso in modo parallelo, tanto è vero che Conte è stato giudicato e condannato da Palazzi quando l'indagine a Bari era ancora in corso(si è chiusa qualche giorno fa appunto)
Partiamo dall'inizio: lo scorso marzo c'è la sua audizione sull'offerta di Zamperini per Lecce-Lazio.
"Alla Procura ho raccontato tutto. Conosco Zamperini da anni, eravamo amici. Nella settimana della partita mi chiama: 'Sono a Lecce, ci vediamo in albergo?'. Ho detto sì: all'inizio parliamo delle solite cose, poi la proposta".
Le chiede di alterare il risultato?
"Mi dice che c'erano dei suoi amici disposti a mettere soldi sulla gara. Rimango di sasso. Pensavo scherzasse, poi quando ho capito che era un discorso serio l'ho stoppato. E sono andato via".
Non ha parlato con nessuno di questa proposta?
"Confesso la mia ignoranza: non sapevo dell'omessa denuncia. Certo, mi aveva molto deluso il comportamento di Zamperini".
Le indagini di Cremona hanno dimostrato che in quei giorni a Lecce c'erano Ilievski e un gruppo di scommettitori ungheresi.
"L'ho scoperto dai giornali. Anche la Procura Federale me lo ha chiesto: io ho visto con Zamperini una persona, sembrava italiana. Immaginavo ci fossero delle situazioni a rischio, ma le credevo legate ad accordi sportivi. Lo ha detto anche Buffon: 'Meglio due feriti che un morto' ".
Proprio questa mentalità ha permesso, secondo i magistrati inquirenti, di taroccare diverse partite di A e B.
"Capisco e credo sia davvero un bel problema. Forse noi giocatori dovremmo essere più tutelati: troppe persone ci possono avvicinare facilmente. E se offrono parecchi soldi, magari qualcuno accetta"
Lei ha rifiutato.
"Ci mancherebbe altro: mi considero fortunato a fare questo mestiere. Non sapevo nulla di omessa denuncia, ma è giusto che paghi. E le dico una cosa: è difficile accusare un amico o un compagno. Comunque, da marzo so che sarò squalificato. Ma i mesi passano e le occasioni anche. Mi sento in gabbia".
Ci spieghi.
"A gennaio vado al Parma: prestito con diritto di riscatto. Donadoni mi teneva in considerazione: a giugno sono in una squadra di A. Ma la mia audizione nel frattempo è diventata pubblica: il Parma fa le sue valutazioni e non prende un giocatore che sarà squalificato. Rientro al Lecce retrocesso in B e poi in Prima divisione per le scommesse. E mi ritrovo a essere un giocatore scomodo: le società che mi richiedono si ritirano appena scoprono del possibile stop. Alla fine devo dire grazie al Lecce. Non è stato semplice: tutti pensavano che il processo si tenesse a settembre. Se poi aggiungiamo un infortunio, si capisce perché soltanto prima di Natale ho disputato la prima gara stagionale (contro l'AlbinoLeffe, ndr)".
Ma l'incubo non è finito.
"Esatto. Esagero se dico che sto pagando un conto più alto di quello previsto? Vorrei solo pianificare il mio futuro: è un mio diritto. Ho ammesso la mia sciocchezza a marzo. Quanto ancora dovrò aspettare?".
Dalla Gazzetta on-line