Aurelio De Laurentiis è essenzialmente un produttore cinematografico. I suoi film sono sempre stati fatti al risparmio più totale, tra marchette commerciali, tecniche di ripresa e di montaggio più televisive che cinematografiche. Delle schifezze per 30 anni. Non ha mai cercato di alzare la qualità de suoi film, non ha mai cercato di vincere un premio nel cinema, ha sempre cercato di spendere poco e guadagnare un botto, e ci è riuscito per 3 decenni ... Perchè nel calcio dovrebbe cambiare testa? Sta usando questa sua papponagine anche col col Napoli.
Christian De Sica dice addio al Cinepanettone e attacca Aurelio De Laurentiis
Scritto da: dr. apocalypse - mercoledì 21 agosto 2013
"Il 2 settembre inizio le riprese di Colpi di fortuna , il mio ultimo cinepanettone. Poi basta: i miei impegni con Aurelio De Laurentiis finiscono qui". Parola di Christian De Sica
Tutto ha avuto origine nel 1983, con Vacanze di Natale di Carlo Vanzina. 30 anni di carriera, decine di film e soprattutto un marchio quasi infamante per i critici, quello del ‘Cinepanettone’, da lui orgogliosamente ‘indossato’. Fino ad oggi. Perché dopo Massimo Boldi, andatosene anni fa, anche Christian De Sica ha detto addio a quel genere cinematografico entrato persino nel Guiness dei Primati, per inspiegabile longevità. Intervistato da Paolo Mereghetti del Corriere della Sera, l’attore ha così annunciato la clamorosa ed improvvisa rottura:
“Il 2 settembre inizio le riprese di Colpi di fortuna , il mio ultimo cinepanettone. Poi basta: i miei impegni con Aurelio De Laurentiis finiscono qui.
Per 30 anni ho fatto sempre lo stesso film, con le stesse situazioni, quasi con le stesse battute: le vacanze, l’aeroporto, le mogli tradite, la droga, gli sponsor, i panorami turistici da inquadrare, i marchi delle auto e delle compagnie aeree da riprendere. Se il pubblico non si è stufato forse un po’ di merito è anche mio, di questa faccia che ha continuato a far ridere. Se sei un cane e reciti l’Amleto hai sempre il testo di Shakespeare dietro cui nasconderti. Ma se reciti uno sketch di Amurri, Verde e Costanzo e non sei bravo, non puoi resistere tanti anni”.
Vero, verissimo, se non fosse che nessuno abbia mai puntato la pistola alla tempia di De Sica per accettare sceneggiature spicciole e ripetitive per 30 anni consecutivi. Soldi, tanti soldi son piovuti nelle sue tasche per 3 decenni, tanto da fargli mandare giù qualsiasi robaccia trita e ritrita.
Fino all’attacco finale, diretto, nei confronti di Aurelio De Laurentiis: “Avrei potuto non firmare tante esclusive con Aurelio.
Non voglio dare la colpa a lui, la colpa ce l’ho io, anche di aver creduto alle sue promesse. Firmavo un contratto per cinque film perché avrei dovuto farne due come attore da solo, uno come regista, uno magari con Nuti e uno con Verdone. Ma poi mi spiegava che se metteva me e Verdone in un unico film ci perdeva, perché bastava uno solo ad attirare il pubblico. Mettendoci insieme incassava la metà e così mi ritrovavo a fare cinque cinepanettoni. Ma l’affetto della gente è qualche cosa che ti resta dentro. I cinepanettoni me l’hanno dato, non vedo perché dovrei rinnegarlo: capita così raramente, è la mia più grande soddisfazione. Se ho fatto bene i conti, con Colpi di fulmine e Il principe abusivo arriverò a 27 biglietti d’oro. E in quei due ultimi film non dicevo parolacce. Ma nessuno l’ha fatto notare…”.
