Uno dei pochi che sono a conoscenza realmente del valore calcistico dei presidenti nella storia de Napoli sono io! Da Lauro in poi. Solo Ascarelli non l’ho vissuto. Parliamo di Achille Lauro: uomo generoso, faccendiere e politicante molto simile nel carattere al Dela ma più “ignorante” e credulone. Doveva avere una schiera di intrallazzatori attorno per far funzionare la società: gente politicante e “allupata” come Muscariello suo factotum. In quegli anni si comprava a casaccia e per sentito dire. Poi ci sono state le occasionissime di mercato come ad esempio i vari Zoff, Sivori e Altafini fatti dal figlio Gioacchino insieme al presidente Fiore. Fiore, pur senza grandi risorse, era un imprenditore capace e riusciva a far funzionare la Società di calcio anche se con risultati alterni. Ma questi passaggi di consegna da un presidente all’altro finirono per sentenziare un progressivo declino del Napoli. Ecco così che venne il tempo di Ferlaino che acquistò le quote del compianto Corcione attraverso la sua vedova in modo furbesco: fu così che da allora si incominciò a chiamarlo “Furberino “. E Furberino fu il primo a comprendere che il Palazzo era molto importante e così comincio a stringere numerose amicizie sia per il Napoli che per la sua impresa di costruzioni. Sorsero infatti a Napoli come funghi una miriade di palazzi costruiti da lui che fecero diventare ricco lui, la moglie e suo cognato. Il Napoli a quell’epoca si barcamenava, anche se non spessissimo, tra i terzi e i quarti posti. Ma per la maggior parte si classificava dal settimo posto in giù. Poi un giorno arrivò un vero manager di calcio, ITALO ALLODI (lo scrivo in maiuscolo perchè se lo merita) ed ecco che improvvisamente il Napoli cambiò. Comprò un campione come Maradona e questo non fu merito di Ferlaino ma di molti politici che all’epoca stavano al governo (Scotti e Mastella ) che avallarono le fideiussioni al Banco di Napoli. Inoltre ci fu la caparbietà di Juliano oltre all’immancabile placet del presidente. Vincemmo due scudetti più uno regalato o, come si sente dire, venduto alla camorra. Sorge allora una domanda: secondo voi con quella squadra NON SONO STATI POCHI DUE SCUDETTI? La risposta servirebbe per giudicare in un modo o nell’altro la gestione di Ferlaino alla guida del Calcio Napoli.
Finito il ciclo di quella squadra immensa, ad ogni modo, non si gettarono le basi per una società forte. Anzi cominciò il declino: serie B e il quasi fallimento. QUESTE COSE NON E’ POSSIBILE DIMENTICARLE! Il furberino vedendo l’andazzo si associò con un altro furberino forse più di lui, Corbelli. Sapete benissimo come è andata: si trovò il “fesso di turno” Naldi e si arrivò al fallimento e ai tribunali.
Non si trovò un solo imprenditore o un pool napoletano che versasse 6 milioni per non fallire e così arrivò De Laurentiis. Fiutato l’affare da grande imprenditore comprò il Napoli dalla fallimentare facendosi affiancare da un uomo di calcio come Marino. Non mi dilungo in cose che già sapete: palloni comprati dai calciatori, giocatori in prestito gratuito, serie C ,serie B, poi serie A in quattro anni. E soprattutto classifica migliorata di anno in anno, una grande Champions e la finale di Coppa Italia. Queste cose De Laurentiis le ha fatte solo da imprenditore e non da tifoso del Napoli, ma resta comunque un gran risultato. Certamente non posso sapere quali siano i suoi progetti: se vorrà arricchire il potenziale tecnico oppure arricchirsi. Penso però che le sue mire siano di potenziare il livello tecnico della squadra perché un faccendiere qualsiasi non porta la moglie allo stadio solo per esporla in vetrina. I soldi li ha spesi, anche se poi se lo avessero consigliato meglio i 40 milioni di quest’anno sarebbero stati sufficienti a farci vincere qualcosa di importante. Un altra cosa volevo dirvi sapete se qualche magnate vuole il Napoli? Se arrivano gli sceicchi ben vengano altrimenti mi tengo stretto il DeLa che bene o male ha risollevato il mio morale di tifoso
"presidente "