"State tranquilli, manca un giorno in meno a quando andrò via". Mentre fuori dall'Olimpico scatta la dura contestazione dei tifosi, il tecnico della Roma Luis Enrique sbatte i pugni sul tavolo della sala stampa dove risponde alle domande sulla sconfitta contro la Fiorentina che allontana quasi definitivamente le speranze dei giallorossi di raggiungere la zona Champions. Ha già deciso il suo futuro? "No, non ho deciso, non è il momento di fuggire. È il momento di pensare alla squadra e alla prossima partita con il Napoli". Ma intanto dopo 15 anni la Roma rischia di rimanere fuori dall'Europa: "Mamma mia lo so - sbotta Luis Enrique - non sono eterno non vi preoccupate, per fortuna per voi. Non ho mai parlato di progetto, sono venuto a fare il mio lavoro. È il momento adesso di essere con la mia squadra, se non vi piace non me ne frega niente. L'allenatore della Roma domani si alza alle 9 per cercare di far la partita con il Napoli". Pensa di andare via? "La situazione è difficile, la squadra ha sofferto fin dall'inizio, non è scesa in campo. La tifoseria è stata incredibile anche oggi. È una giornata difficile per un allenatore per i calciatori e la società. Ma non succede nulla, dobbiamo fare il massimo nelle ultime partite". La tifoseria ha perso la pazienza? "Fanno bene ad averla persa. Tranquillo che è un giorno di meno affinchè io vada via, tranquilli, se è quello che volete vado via. Ma il mio pensiero è di giocare le ultime partite per cercare di ottenere gli obiettivi".