Ma chi se ne fotte di quello che pensano i tifosi delle strisciate? Quest'anno come non mai possiamo guardarli dall'alto di un ottavo di Champions giocato fino ai supplementari. La stampa ci osannerà, come giusto che sia. Siamo una matricola e abbiamo ammazzato il calcio inglese, una roba che ha generato frustrazione in quel di Milano per gli ultimi anni senza soluzione di continuità.
Ieri stavo comm a na iena, poi ho pensato che si poteva uscire molto peggio (partita falsata da errori madornali, predominio buttato al cesso ecc.) e che tutto sommato nun se po' dicere che il Chelsea non abbia meritato la qualificazione.
Dispiace perché al goal di Inler ci credevo veramente, eravamo in una condizione psicologica ideale e col lusso di poter attaccare senza accusare il rischio goal. Invece vuoi errori da decerebrati, vuoi l'atteggiamento lascivo, la partita è tornata sui livelli di prima, col Chelsea che ha truvato la formula vincente nel gioco più fesso del mondo, il cross dalla trequarti. Emblema del gioco inoffensivo è una cosa che ci fa cacare le scimmie dal culo da sempre (ad un certo punto il cambio Britos c'era, non era il caso di astiparsi il murignano ingresso di Vargas ma tant'è).
Detto ciò e rimuovendo gli episodi che possono generare rammarico (se ne trovano sempre) io spero che i giocatori trovino la forza di regalarci un'altra esperienza del genere, che è alla nostra portata e che possiamo vivere in maniera molto più consapevole e serena (noi come loro).
Vorrei pure che Campagnaro e Dossena venissero ceduti, per tenermi sul sobrio e nun fa 'o fetente.