Mi fanno riderere quelli che parlano delle altre culture come se avessero vissuto anni full immersion nelle miniere e nelle baracche di tutti quei luoghi. Qui ognuno sfoggia la sua personale cultura guadagnata a fatica a colpi di giornate intere ricurve sui libri di testo, vogliono essere ripagati dall'altrui ammirazione e lo capisco. Quello che non capisco è come mai tanto studio non suggerisca a queste persone di abbandonare i paradigmi dei docenti, degli autori autoritari, delle varie dottrine e provare a fare la cosa più semplice di questo mondo, l'unico che conosca il fanciullo: immedesimersi in quelle persone, provare ad entrare nei loro pensieri, provare a comprendere il peso di disagi enormi.
Io in quelle immagini comiche ci vedo qualcosa di peggio dell'ipocrisia, ci vedo paura, ci vedo forzata ostentazione, ognuna di quelle foto la intitolerei "la Sindrome di Stoccolma".