Io non ti so dare consigli in proposito, più che altro faccio un discorso ideologico. Il datore ha sempre il coltello dalla parte del manico fintanto ci sarà una situazione di carenza di lavoro, per cui, pur di guadagnare una miseria (e già è assai guadagnare quella miseria), si svende il proprio lavoro. Molti lavorano gratis, tirocini non pagati, perché ti offri come volontario per fare curriculum piuttosto che stare con le mani in mano. Questo ricatto è assurdo, se tutti si rifiutassero allora forse le cose cambierebbero, ma come fai, specialmente al giorno d'oggi, a rifiutare?
In bocca al lupo Alberì! E in culo alla zebr... balena!
Eh si purtroppo il momento di difficoltà attuale ha portato lentamente ad una sorta di schiavizzazione del lavoratore. Ormai ti devi prostrare a 90. A me va bene tutto, io non mi sono mai tirato indietro e mi sono sempre fatto il mazzo, purchè nel farsi il mazzo ci siano regole di ingaggio chiare (anche contorte come in questo caso) e purchè ci sia massimo rispetto della persona. Cosa che nell'azienda del valdarno, specialmente per quanto riguarda il "rispetto alla persona", non c'era. Due episodi per farvi capire come mai me ne sono dovuto uscire, oltre alle mille irregolarità fiscali della ditta: una volta il titolare era impegnato con dei fornitori; arriva un carico di merce con pagamento in contrassegno (cosa insolita, ma d'altra parte se tu hai un accordo per pagare con una Ri.ba a 90 e, puntualmente pagi a 150, il fornitore si incazza e pretende il contrassegno!). Insomma si tratta di 3.000 Euro. Vado a bussare alla sala riunioni...una volta, due volte, tre volte. Aspetto. Busso una quarta volta e mi è parso di capire avanti. Sto qua si alza e come un matto mi "spinge" fuori, mi firma un assegno e, praticamente lo butta a terra. In pratica l'ho mandato a fare in culo dopo due mesi che stavo là dicendo che quelli non erano i modi.
Il secondo episodio riguarda "le colleghe". Praticamente cambiamo la macchinetta del caffè e io faccio la lista delle persone che devono riavere i soldi della cauzione della macchina precedente. Prendo la cassa e inizio a "fare la conta". Poi spunta un altro problema, lascio fare e mi dedico ad altro. Il giorno dopo la collega ricontrolla la cassa e mancano i soldi della cauzione. Addirittura prende "la cassa" e davanti a me mi inizia a dire "non ci sono i soldi, qua c'è il fondo cassa, qua il blocco degli assegni, qua le monetine, mancano i soldi della cauzione". Intanto mentre io dico che là devono stare perchè là li ho lasciati sento la collega nell'altro ufficio che apre e chiude gli sportelli degli armadietti. Intanto l'altra diceva "ma dove li hai messi?" con tono alquanto irritante..dopo tre ore l'altra se ne viene dicendo che li aveva presi lei (dopo essersi accertata, tanto se erano spariti la colpa era la mia).
Senza considerare il razzismo che ho subìto....
